Interrogazione PdL per i furti in ufficio, la seduta del consiglio viene chiusa al pubblico

Una lettera sostiene che nell'ufficio c'era Del Vecchio

06 Settembre 2013   09:17  

Non accenna ad esaurirsi la polemica relativa ai furti nell'ufficio di una funzionaria del Comune in cui, come qualcuno ipotizza, potrebbe essere direttamente coinvolto un consigliere comunale.

Una storia che alimenta ancor di più le immancabili polemiche tra maggioranza ed opposizione, come é avvenuto nella seduta di ieri pomeriggio, allorché i consiglieri PdL Armando Foschi e Lorenzo Sospiri hanno hanno presentato un'interrogazione in cui hanno esplicitamente chiesto al sindaco Luigi Albore Mascia ed all'assessore al Personale Marcello Antonelli di rivelare il nome del membro del consiglio che sarebbe entrato nell'ufficio della funzionaria alla ricerca di documenti pubblici, invocandone le dimissioni.

In risposta all'interrogazione, il consigliere PD Gianluca Fusilli ha fatto richiesta di tenere la seduta in forma segreta, chiusa al pubblico, in quanto "riguardante i fatti personali di un consigliere". Richiesta accolta non senza polemiche da parte del sindaco, che ha voluto ricordare quando "nel contesto del progetto Città Europea 2012, io stesso subii un vero e proprio processo in aula a porte aperte, e lo stesso accadde all'ex assessore Serraiocco, quando si discusse di una sua vicenda persoanle poi rivelatasi infondata".

A quanto risulta, tuttavia, il precedente lunedì gli atti sono arrivati al gabinetto del sindaco, tra cui una lettera della funzionaria, Maria Gilda di Luca che riporta testualmente: "In data odierna, il 13 agosto 2013, ancorché in congedo ordinario (ferie, ndr), sono venuta in ufficio per il cambio della serratura, perché il 12 agosto, in mia assenza, il dipendente Gavino Sassu ha aperto la mia stanza, ha fatto entrare il consigliere comunale Del Vecchio per motivazioni vaghe, così come rappresentato dallo stesso (per l’elenco triennale delle opere pubbliche che risulta pubblicato ed esistente sul sito)".

Enzo Del Vecchio ha negato qualsiasi addebito, e non vi sono nemmeno riscontri nelle denunce, presentate contro ignoti. La replica del PD non si é fatta comunque attendere, per bocca del capogruppo Moreno Di Pietrantonio: "Si é dimostrato che nessun consigliere ha commesso alcun reato nell'ufficio della Di Luca. Si tratta solo di una vergognosa cagnara messa in atto dal duo Foschi-Sospiri per assestare un colpo all'opposizione e distogliere l'attenzione dei cittadini dall'inettitudine dimostrata dalla maggioranza".

 


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