Isolatori sismici progetto Case: per i periti duecento non reggerebbero ad un terremoto...

30 Ottobre 2012   14:03  

Fa discutere e crea preocupazione a L'Aquila la notizia data tra gli altri dal quotidiano La Repubblica relativa all'affidabilità di circa duecento isolatori sismici a pendolo montati sui pilastri che sostengono i 185 edifici del progetto Case, dove vivono migliaia di sfollati.

Ieri infatti in camera di consiglio al tribunale dell'Aquila davanti al giudice per le indagini preliminari Marco Billi, è stata illustrata la perizia degli esperti Alessandro De Stefano e Bernardino Chiaia, nell’ambito dell’inchiesta del pm Fabio Picuti che ha contestato a sei indagati i reati di turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture.

Si tratta di Mauro Dolce, nella veste di responsabile unico del procedimento per il progetto C.a.s.e. presso il dipartimento della Protezione civile; Gian Michele Calvi, direttore dei lavori del progetto C.a.s.e., entrambi già condannati a 6 anni di reclusione per omicidio colposo e lesioni colpose nell'ambito del processo Grandi rischi; Michel Bruno Dupety, presidente del consiglio di amministrazione della Alga Spa, una delle ditte fornitrici; Agostino Marioni, amministratore della stessa ditta; Donatella Chiarotto, presidente della Fip, altra ditta fornitrice di Padova; Mauro Scaramuzza, altro dirigente della medesima ditta veneta.

Scrive a tal proposito il giornalista Giuseppe Caporale:

''I cuscinetti sono destinati a sbriciolarsi se mai la terra dovesse tornare a tremare come quel 6 aprile di sei anni fa. E quel che è peggio, nessuno è in grado di dire oggi - nemmeno la ditta che li ha prodotti e montati, la società "Alga" - quali strutture esattamente appoggino su quei pezzi fallati. Meglio, costruiti "in frode" alle specifiche che erano state indicate dal bando di gara per l'assegnazione dell'appalto.

Una commessa da 7 milioni di euro che vide vincitrici la società Alga (4.900 gli isolatori forniti) e la Fip (2.400). Finanziata in parte dal Fondo europeo di solidarietà.

(...) Le conclusioni della  perizia di 160 pagine, illustrata ieri all'Aquila nel corso dell'incidente probatorio del procedimento dove le società produttrici dei pendoli sono indagate appunto per frode in forniture pubbliche, usa la certezza dell'indicativo. 

Se è vero infatti - scrivono i periti - che "la totalità degli isolatori forniti dalla Fip sono risultati funzionanti e perfettamente idonei allo scopo per il quale sono stati installati", non altrettanto può essere detto per quelli dell'Alga. Almeno 200 dei 4.900 pezzi prodotti da questa società "non solo presentano disomogeneità rispetto a quanto dichiarato nella fornitura, non solo non sono stati sottoposti a prove di qualificazione e accettazione da un laboratorio terzo e ufficiale, ma uno di essi, testato presso il laboratorio di Ingegneria strutturale dell'Università di san Diego, in California, non ha superato le prove, rompendosi macroscopicamente durante una di esse".

E si legge ancora nell'articolo:

''La ragione - provando a semplificare la complessità degli argomenti tecnici illustrati dalla perizia - è appunto nella frode utilizzata per assemblarli.

Gli isolatori sismici a pendolo sono sostanzialmente costituiti da 3 elementi d'acciaio sovrapposti: una base concava; una rotula centrale, convessa; un terzo elemento che si accoppia con la rotula, consentendo le rotazioni.

Ebbene, per controllare l'attrito negli isolatori vengono utilizzati opportuni materiali termoplastici. E la loro qualità è decisiva per consentire che l'edificio, durante un evento sismico, dondoli più dolcemente rispetto al movimento del terreno.

All'Aquila, gli isolatori dovevano essere di materiale termoplastico omogeneo, detto Hotslide, riconoscibile per il suo colore verde. Al contrario, nei 200 pezzi "anomali" prodotti dall'Alga quel materiale omogeneo non è, risultando una combinazione di Hotslide e Xlide (il colore in questo caso è nero).''

Isolatori sismici: la posizione della Protezione civile

"In merito all'inchiesta sugli isolatori sismici e alle notizie sulla necessità di sostituire una parte di isolatori degli edifici del Progetto C.A.S.E., il Dipartimento della Protezione Civile ribadisce la sua fiducia affinché il procedimento giudiziario accerti quanto prima la verità dei fatti e l'estraneità del professor Mauro Dolce, Direttore Generale presso il Dipartimento, ai reati per cui è indagato".

Così recita la nota del DPC emessa in mattinata in merito alla vicenda degli oltre 7300 isolatori sismici installati sotto le piastre di cemento armato nei 185 edifici del Progetto C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili), cioè le abitazioni provvisorie assegnate dalla Protezione civile ai terremotati dell'Aquila dopo il sisma del 6 aprile 2009.

Un esponente del Dipartimento della Protezione Civile - Il Dott. Mauro Dolce, Responsabile dell'ufficio rischio sismico e vulcanico, unitamente a Gian Michele Calvi, Presidente di Eucentre e progettista e direttore dei lavori del progetto C.A.S.E, più altre quattro persone, ai vertici delle ditte fornitrici -, sono stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di "frode nella pubbliche forniture" e di "turbativa d'asta".

La vicenda ha avuto inizio con la denuncia di un dirigente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, e da una lettera della Tis Spa - società che ha partecipato alla gara d'appalto per gli isolatori sismici - nella quale si evidenziava l'utilizzo di una nuova tipologia di isolatori sismici, a detta della Tis non sufficientemente testati.

In particolare, gli isolatori contestati adottano una nuova tecnologia, detta del "friction pendulum", fornita in Italia dalle società "Alga" e "Fip" aggiudicatarie dell'appalto. Secondo la Tis Spa, nella gara d'appalto ci sarebbe stata "una precisa volontà a forzare una tecnologia nuova per imporla sul mercato come unica soluzione possibile", tecnologia che, diversamente dall'isolamento in gomma, non era ancora sufficientemente sperimentata in Italia, sebbene esistente da più di vent'anni e largamente utilizzata con importanti applicazioni in tutto il mondo.

Secondo quanto riportato in una perizia disposta dalla Procura della Repubblica de L'Aquila ed effettuata dall'Ing. Alessandro De Stefano del Politecnico di Torino, circa 200 isolatori sismici forniti dalla società Alga di Milano presenterebbero "criticità sostanziali ai fini della sicurezza e del funzionamento" tanto che i periti del tribunale ne auspicherebbero "un intervento di sostituzione". I periti inoltre sostengono che quasi 4.900 dispositivi realizzati da Alga Spa risulterebbero differenti dalla tipologia offerta in gara presentando "materiali diversi da quelli offerti in gara", seppur con prestazioni in linea con quanto richiesto.

Per valutarne il funzionamento, nei laboratori di Torino, Alessandria e San Diego (California) sono stati effettuati specifici test su 9 isolatori campione, a seguito dei quali sarebbero emerse anomalie e uno di questi si sarebbe rotto durante il test.
"Nel corso della riproduzione degli effetti di un sisma vero - affermano i periti - si è manifestato, anche in misura drammaticamente evidente, il fenomeno dello 'stick-slip', fenomeno potenzialmente distruttivo che può essere presente anche nel moto reale di origine sismica nel quale sono presenti frequenti arresti e cambi di direzione".

La perizia comunque evidenzia una idoneità generale dei dispositivi installati in base alle normative nazionali o europee vigenti le quali però "non sempre possono essere sufficientemente rappresentative e cautelative perché non includono componenti a frequenza relativamente elevata come quelle presenti nei terremoti reali".

Il DPC a questo riguardo sottolinea che, allo stato attuale dell'iter processuale, "esiste solo la perizia depositata ufficialmente il 13 luglio 2012 e parzialmente modificata il 19 luglio, immediatamente prima dell'udienza fissata per quel giorno: proprio per l'impossibilità, per le parti, di verificare le modifiche apportate all'ultimo momento l'udienza è stata rinviata. La relazione di perizia descrive gli accertamenti effettuati e propone alcune ipotesi sul comportamento degli isolatori; solo dalla discussione delle prossime udienze, però, si potranno trarre le necessarie conclusioni circa l'efficacia probatoria dei test effettuati, gli ipotetici risvolti sulla sicurezza e l'eventuale necessità di provvedimenti".

Il Dipartimento della Protezione Civile ricorda che i dispositivi installati al di sotto dei 4.449 appartamenti, realizzati nell'ambito del Progetto C.A.S.E., hanno superato tutti i collaudi previsti dalle norme e hanno ottenuto nell'ottobre 2010 i certificati di omologazione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Inoltre, tutti gli edifici del Progetto C.A.S.E. hanno ricevuto il certificato di collaudo statico.

Il Dipartimento stesso, sulla base di quanto scaturirà dai seguiti delle vicende giudiziarie, "si riserva di intraprendere le eventuali azioni necessarie a tutelare gli interessi della comunità aquilana ed il suo stesso operato".

 


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