“Italia’s got Talent” va a Sky e Mediaset si arrabbia con il creatore

Si pensa di riesumare "la Corrida"

01 Febbraio 2014   06:55  

È un boccone amaro da mandare giù, ma Mediaset non potrà più permettersi di mandare in onda “Italia’s got Talent” uno dei maggiori successi televisivi di questi cinque anni di programmazione nella tv generalista. 

In un durissimo comunicato i vertici dell'azienda accusano la società che detiene i diritti dello show di Simon Cowell di aver triplicato il costo a puntata senza alcuna motivazione plausibile. 

Le accuse sono anche per Sky che già aveva "soffiato" XFactor (format sempre di Simon Cowell .ndr) a Rai 2 e sempre dopo qualche anno di programmazione. 

Insomma la società di Piersilvio Berlusconi senza mezzi termini definisce scorretto lanciare un format sulla rete di maggior ascolto italiana, far crescere il valore del marchi senza spendere una lira (la produzione da tutta Mediaset e a fascino .ndr) e poi rivenderla ad una tv a pagamento che fa offerte "capestri". 

Per l'azienda italiana non resta che rispolverare "la Corrida" e cercare di "metterci una pezza".

Pare che in queste ore se la stia ridendo Simona Ventura, in pole position come giudice anche di questo reality. 

Il comunicato Mediaset:

Dopo cinque edizioni di successo che hanno affermato in Italia il people-show “Italia’s got Talent”, Mediaset ha deciso di non rinnovare il contratto con Fremantle Media per l’utilizzo del format internazionale.
Mediaset ha giudicato inaccettabili le condizioni richieste dal detentore del diritto che pretendeva di triplicare il costo a puntata del programma senza alcuna motivazione razionale.

L’impianto artistico e produttivo che ha costituito l’efficacia della trasmissione è stato infatti creato da Mediaset e Fascino fin dall’esordio: una giuria composta da numeri uno, l’attenta selezione dei concorrenti, la forza unica di Canale 5 che lo porta nelle case degli italiani.

E proprio per non privare il grande pubblico di un genere che rischia di scomparire dalla tv gratuita a favore di operatori a pagamento disposti a superare qualsiasi parametro di mercato - fenomeno già registrato con alcuni sport motoristici e con un altro talent show oscurati dalla tv generalista – Mediaset si sta muovendo autonomamente.

Resta il fatto che riteniamo fortemente scorretto l’espediente di far lanciare un prodotto da una tv generalista che lo ha costruito e ci ha investito per anni rendendolo il successo che è, e poi al momento del rinnovo pretendere cifre astronomiche per far pagare il valore a chi quel valore ha creato.

Se altri sono disposti ad accettare condizioni capestro pur di sottrarre un successo al grande pubblico della tv gratuita, si accomodino. Mediaset procederà sulla propria strada.


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