Juventus di nuovo capolista solitaria, ma Allegri fatica a scacciare il fantasma di Conte

Segnale di distensione verso Roma: "Torneo vivo grazie a loro"

28 Ottobre 2014   06:36  

Grazie alla vittoria sul Palermo ed al pari a reti bianche della grande rivale Roma in casa della Sampdoria, la Juventus è tornata da sola in testa alla classifica, anche se non si può ancora dire che tutti i problemi (pur sostanzialmente di lieve entità) palesati in questo avvio di stagione siano dissipati.

Sul capo Massimiliano Allegri, infatti, pendono ancora le difficoltà mostrate dai suoi in Champions League e soprattutto, il "fantasma" del suo illustre predecessore Antonio Conte, uno che sulla panchina dei bianconeri ha fatto la storia, con tre scudetti in tre stagioni, con la perla finale dei 102 punti dello scorso anno.

Sostituire nell'immaginario collettivo dei tifosi juventini l'attuale ct della Nazionale sarebbe molto probabilmente complicato per chiunque, e lo diventa ancor di più nel momento in cui molti di essi e non pochi addetti ai lavori scorgono sostanziali differenze tra il gioco espresso dalla Juve di Conte, basato su un pressing asfissiante e ritmi assai elevati, e quello che ha finora predicato la squadra sotto la gestione Allegri, nettamente più compassato e ragionato.

Si può dunque evincere come, per il tecnico di Livorno, la strada per fare definitivamente breccia nel cuore dei supporters juventini sembri essere ancora relativamente lunga, benché ad una prima impressione il gioco espresso dalla Vecchia Signora non sembri di suo strappare troppi applausi.

A margine della vittoria contro i rosanero, poi, Allegri ha dal canto proprio provato ad allontanare il "fantasma" di Conte ed a difendere le proprie scelte, asserendo che "Conte ha fatto la storia, ma è il passato, e ritengo siano state rivolte critiche ingiuste all'indirizzo della squadra e mio, facendomi passare per tagliatore di teste".

Significativo, per quanto giunto forse un po' a sorpresa, il successivo apprezzamento rivolto ai rivali giallorossi, con l'evidente scopo di stemperare le polemiche delle scorse settimane ed al tempo stesso di rimarcare la forza della sua squadra: "Se il campionato è ancora vivo è merito della Roma: credo ci sarà da divertirsi...".

Frattanto, non ha mancato di far discutere la dichiarazione di Andrea Agnelli in merito alle dimissioni di Massimo Moratti da presidente onorario dell'Inter (il numero uno bianconero ha tra le altre cose nuovamente criticato la scelta dei nerazzurri di accettare lo scudetto revocato ai bianconeri nel 2006), cui la società meneghina ha risposto con un duro comunicato a sua volta stigmatizzato da Beppe Marotta, che lo ha definito "inaccettabile".

Ultimo capitolo in ordine di tempo (con ogni probabilità non in termini assoluti) di una polemica infinita e che, forse, sarebbe ormai opportuno riporre per sempre nel dimenticatoio, e pensare esclusivamente a migliorarsi.

Lorenzo Ciccarelli


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