Kasia Smutniak indignata: "Mio figlio non si chiamerà Pietro, non giocate col dolore"

La nuova gravidanza di Kasia Smutniak è diventata di dominio pubblico, dopo l’apparizione a Sanremo, durante la quale ha mostrato il bel pancino fasciato in un abito nero attillato, che non ha lasciato più dubbi sulla questione.

Quelle che però hanno indignato l'attrice polacca, sono state però le dichiarazione di Roberto Alessi, direttore di Novella2000 e Visto, che, ospite alla Vita in diretta su Rai Uno il giorno dopo il festival, aveva lanciato uno scoop:

Pare che in molti stiano facendo pressioni alla coppia affinché se maschio il bimbo venga chiamato Pietro

Per ricordare naturalmente in questo modo Pietro Taricone, compagno della Smutniak scomparso nel 2010, nonché padre di sua figlia Sophie e caro amico dello stesso Domenico Procacci, attuale partner dell’attrice e futuro padre bebè in arrivo.

In poco tempo la notizia è stata pubblicata anche sulla copertina di Visto con tanto di foto di Kasia con Taricone sullo sfondo:

Davvero di cattivo gusto, visto che la notizia è stata già smentita con forza dalla Smutniak su Oggi.it:

Smentisco nel modo più assoluto che mio figlio si chiamerà Pietro e non ho mai detto che sarà un maschio. Non è nemmeno vero che alcune persone intorno a me stiano facendo pressioni in questo senso, è del tutto inventato. Mi amareggia molto questa invasione del mio privato e trovo di pessimo gusto queste insinuazioni gratuite. Far nascere un chiacchiericcio circa il nome da dare a nostro figlio è perlomeno offensivo.

Insomma l’attrice chiede solo rispetto per la propria privacy:

Chi diffonde queste falsità dovrebbe capire che comportamenti del genere giocano con il dolore – e a volte con la gioia – delle persone. E dovrebbe porsi il problema di rispettare il nostro desiderio di vivere serenamente questo momento. Chiediamo solo di essere lasciati in pace.

E precisa che lei e Domenico Procacci non sono a conoscenza del sesso del figlio:

Abbiamo chiesto ai medici di non rivelarcelo. Vogliamo scoprirlo alla nascita, vogliamo che sia una sorpresa.