@ComuneLAquila: "Allaccio linea telefonica? Un sogno!", lo sfogo del cittadino esasperato. #Cialente

23 Giugno 2016   11:45  

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di un cittadino aquilano al Sindaco Massimo Cialente:

"Dopo la metà di settembre 2015, avendo avuto notizia di imminente fine lavori di ricostruzione della mia abitazione di viale Nizza, 1, ho richiesto al mio gestore telefonico il trasloco della linea dal Progetto CASE alla nuova abitazione, sita in centro storico cittadino.

Dopo qualche giorno mi è stata staccata la linea ed è iniziato l'iter di trasferimento.

Da quel momento sono iniziate le mie vicissitudini; infatti ho iniziato a ricevere numerose telefonate, a volte più di una al giorno, da parte di TIM e Fastweb, che mi proponevano un contratto Volendo restare fedele al mio vecchio gestore, ho sempre rifiutato ed atteso con pazienza l'allaccio, finché le telefonate sono terminate.

A causa di un leggero ritardo nella consegna dei lavori, accettato dal Comune con regolare proroga autorizzata, sono entrato a casa nel novembre 2015, naturalmente senza telefono. Nel marzo 2016 mi veniva comunicata l'impossibilità ad allacciare la linea fissa ed il conseguente annullamento del contratto, per motivi tecnici.

Successivamente, ad aprile, mia moglie ha richiesto allaccio telefonico con altro gestore. Dal colloquio con i tecnici TIM che si sono presentati invano per effettuare i lavori ho appreso che il fabbricato, malgrado l'Amministratore avesse per tempo fatto la relativa richiesta di allaccio, non veniva ancora collegato alla rete telefonica.

Malgrado le successive richieste, da parte anche di vicini di casa che hanno a suo tempo richiesto la linea ADSL, il servizio non viene attivato né c'è alcun cenno da parte di TIM, per il collegamento necessario.

E' bene considerare che il fabbricato è sito in pieno centro cittadino, in zona attualmente abitata e servita e che tutti i palazzi vicini sono dotati di linea telefonica funzionante.

Aggiungo anche che, prima del terremoto, praticamente tutti gli appartamenti erano dotati di telefono e che quindi la linea, interrotta per i lavori di ricostruzione, dovrebbe essere ancora lì, serve solo di ricollegarla.

Viene da chiedersi: c'è qualche interesse della società che gestisce la rete telefonica a non allacciarci?

Tutto l'impianto è predisposto; l'amministratore ci ha comunicato di aver richiesto a suo tempo l'attivazione come di regola, che difficoltà ci sono?

Oggi 1'ADSL è un servizio praticamente indispensabile in tutte le famiglie; vengono stanziati finanziamenti statali per l'ampliamento della rete, per l'aumento della velocità di connessione, per la fibra ottica ecc. ma poi, chi fruisce di tali finanziamenti, non provvede a fornire di un servizio elementare da almeno chi ne fa richiesta.

Vorrei sapere se altri, e quanti altri aquilani, sono nelle stesse mie condizioni e cosa fanno le Istituzioni per contrastare questo fenomeno (La Legge 78/2015 nell'art. 11 prevede una penale di 500 euro/giorno).

Veniamo praticamente buttati fuori dal Progetto CASE, poiché dobbiamo lasciare l'abitazione entro 30 giorni dalla fine lavori di quella di residenza, pena l'applicazione di balzelli improponibili, perché il Comune non cura che i gestori delle linee a rete non ottemperino puntualmente alle richieste di attivazione delle forniture?

Mi chiedo anche come possa ripartire la nostra città visto la mentalità con cui vengono gestiti i servizi oggi necessari, per non dire indispensabili, alla vita moderna.

Spero che questa mia lettera venga presa in dovuta considerazione sia dagli Organi di Stampa, sia da parte del Comune cui scrivo poiché è intollerabile che a distanza di otto mesi dal rientro in casa non si riesca ancora ad avere una linea ADSL".

Massimiliano Aniballi.

L'Aquila 23/06/2016


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