L'Aquila, Badaloni presenta il suo libro: "Giornalista deve formare le coscienze, non intrattenere"

24 Agosto 2012   12:40  

"Una memoria squilibrata" è l'ultima produzione letteraria di Piero Badaloni, che il giornalista ha presentato ieri all'Aquila nell'ambito degli aperitivi letterari inseriti nel programma della Perdonanza.

Il libro, che si fregia della prefazione dell'ex premier Romano Prodi, indaga su una delle pagine più nere della storia della Spagna, ricostruisce la tragedia dei niños robados intervistando chi, da anni, cerca di dare un nome, una identità, a quanti hanno subito il furto del proprio passato e delle proprie origini.

Le recensioni parlano di un testo commovente che lancia pesanti interrogativi sulla memoria storica di una nazione e di un intero continente che vuole andare avanti senza fare i conti con il proprio passato.

Durante il regime franchista migliaia di bambini vennero sottratti ai legittimi genitori e dati in adozione a famiglie favorevoli al Generalissimo. Una vicenda cancellata dalla memoria collettiva, dai ricordi di chi non era né il padre né la madre di quei figli “confiscati”.

"Il compito del cronista - ha detto Badaloni ad Abruzzo24ore.tv - è quello di raccontare ma bisogna anche farlo in modo che tutti capiscano, la chiarezza del linguaggio è la maniera migliore per arrivare all'obiettivo di sensibilizzare attraverso la testimonianza".

"Sempre più spesso i giornalisti si occupano di un altro tipo di memoria, quella molto più recente, della cronaca nera, mentre invece sarebbe il caso di dedicare meno tempo ai delitti e al gossip e più tempo ed energie a temi come questi".

 

Badaloni, nato a Roma nel 1946, ha alle spalle una lunga carriera nella Rai, dove tra gli anni Ottanta e Novanta ha condotto il Tg1. Dopo la parentesi politica come presidente della Regione Lazio, è stato corrispondente da Parigi, Bruxelles, Berlino e poi da Madrid. Nel mezzo, anche direttore di Rai International.



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