L'Aquila. Di Nicola presenta le proprie dimissioni, il cda le rigetta

E’ l’ ultima novità di un momento piuttosto delicato in casa L’Aquila. Da quanto si è appreso, nella serata di ieri Ercole Di Nicola avrebbe rassegnato le proprie dimissioni dall’ incarico di responsabile dell’ area tecnica. Dimissioni prontamente rigettate dal cda rossoblù. 

E mentre tutti si stanno chiedendo se siano state dimissioni autentiche o di facciata, ovvero se Di Nicola davvero fosse stato pronto a farsi da parte, noi possiamo solo raccontare che Di Nicola non è nuovo a colpi di scena simili. 

Successe anche l’ anno scorso, estremo tentativo per cercare di raddrizzare una barca ormai alla deriva. E probabilmente pure quello di quest’ anno è da intendere come un modo per scuotere l’ambiente. 

Avremmo preferito che dal cda di ieri uscisse qualche bel provvedimento nei confronti di chi scende in campo, nei confronti di chi non corre o di chi non da il 110 %, nei confronti di chi in allenamento storce il muso di fronte a qualche decisione o di chi, invece che subire certe dinamiche preferisce innescarne altre. 

E invece, evidentemente dinanzi al pericolo di rompere definitivamente delicati equilibri, Di Nicola avrà preferito esporsi in prima persona. Ed è l’ ennesimo capitolo che arricchisce i più recenti anni della storia rossoblù. 

A voler infatti ricercare un fattore comune delle ultime annate, felicissima rincorsa ai play off di due anni fa a parte (poi conclusasi nella sciagurata semifinale di Prato), non risulterebbe avventato raccontare come L’Aquila targata Di Nicola si sia trovata spesso a gestire clamorosi cali di tensione nei finali di stagione. Due terzi di campionato ben al di sopra della sufficienza, poi cali improvvisi in grado di compromettere  tutto. Successe in serie D all’ Aquila di Rinaldo Cifaldi, successe l’ anno scorso con i poveri Ianni e Papagni (poveri in quanto ultimi responsabili della situazione). 

Ad oggi si spera che  questo sia l’ ultimo atto del recente trend e che possa servire effettivamente a raddrizzare il timone già da Melfi. Più che altro perché tifosi e società meriterebbero ben altro epilogo.