L'Aquila, Graziani sulla graticola tra richieste chiarimenti e smentite. Cui prodest?

16 Ottobre 2012   14:24  

Altro giro, altra corsa! E’ ripartita la giostra tutta intorno alla panchina rossoblù. E quasi come se non si stesse aspettando altro, su siti, quotidiani e tv già rimbalzano i nomi (alcuni attendibili, altri decisamente fantasiosi) degli allenatori pronti a subentrare ad un Archimede Graziani tornato in discussione.

D’ altronde, da che mondo è mondo e da che calcio è calcio (vezzo e vizio tutto italiano), quando i risultati non arrivano si cambia allenatore. Ma, appunto, quando i risultati non arrivano. Adesso, opinione personale, la situazione ci sembra un pizzico differente, con i 7 punti raccolti nelle ultime tre partite. Insomma, se questo è un allenatore che per riffa o per raffa non soddisfa, allora forse andava esonerato dopo aver raccolto 1 punto in tre partite, ovvero dopo la sconfitta col Pontedera, le tre pappine di Aprilia ed il punticino col Fondi, ultimo della classe.  

Allora la società fece una scelta di campo, proteggendo e dando fiducia a quell’ allenatore tornato adesso sulla graticola. A pesare, oggi, le dichiarazioni del presidente Chiodi. Evidentemente deluso da “una squadra che costa e invece di evolversi, involve.” Oggi ci sarà un chiarimento, così vuole chi in questa società ha investito. Prima un incontro tra Chiodi, Gizzi e Di Nicola, poi con Graziani.

E’ anche vero che la richiesta di un chiarimento non è proprio prodromo di esonero. E poi ci sono anche le dichiarazioni di Ercole Di Nicola, che al contrario ha bollato il clima ricreatosi come “critiche indecorose.” Come a dire che una richiesta di chiarimento è cosa ben diversa (almeno nelle premesse) da una riunione operativa. Ma evidentemente Chiodi vuole vederci chiaro in qualcosa. In qualche passaggio, in qualche perché. Sono, umanamente, le richieste di un presidente passionale, di uno che avrebbe immaginato e voluto il miglior inizio possibile. Di uno che freme dalla voglia di ritrascinare il grande pubblico al Fattori sull' onda di risultati positivi e prestazioni entusiasmanti. 

Noi, in questo ultimo tira e molla, più di tanto non mettiamo bocca. L’ unica cosa che forse andrebbe scritta è che o ci si prende la responsabilità di cambiare un allenatore se non lo si ritiene adeguato alla Ferrari (tanto per parafrasare Lotito) che gli è stata messa in mano, oppure lo si lascia sereno nel proprio lavoro. Se chi caccia i soldi è convinto che il dente è inutile curarlo, allora che si tolga. Con la responsabilità e la chiarezza che certi momenti richiedono. Lo scrivemmo tre settimane fa, quando Graziani veramente sembrava sul punto di saltare. Certe decisioni o si prendono in maniera convinta oppure, come si dice, rischiano di prolungare l’ agonia. Ma mettere un tecnico in discussione ogni due partite non solo lascia il tempo che trova, ma impone una certa ansia alla squadra, gli fornisce un alibi grosso quanto una casa e acuisce la spaccatura nell’ ambiente tra pro e contro Graziani. Aggiornamenti attendonsi.

Alessandro Fallocco


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