L'Aquila Non Basta, I Bulli Spaventano Più Delle Criticità Edilizie Delle Scuole

06 Settembre 2015   07:53  

Dell’inizio dell’anno scolastico fa più paura il bullismo che la sicurezza degli edifici. E' l'insolito risultato dell'indagine condotta da Coldiretti/Ixè sulle ansie alla vigilia dell'apertura delle scuola secondo cui il 48% di genitori e dei nonni sono in allarme e ritengono che non si combattano abbastanza gli atti di prepotenza tra gli studenti. E' comunque pur sempre il 45% degli intervistati a temere per la stabilità delle aule dove dovranno trascorrere intere giornate figli o nipoti.

I primi a tornare sui banchi, comunque, lunedì 7 settembre saranno gli studenti dell'Alto Adige poi, quelli della regione Molise che inizieranno il 9 mentre gli studenti del Trentino entreranno in classe il 10 settembre. Quelli della Campania, del Friuli, i lucani, i calabresi, i liguri, i lombardi, gli allievi della regione Piemonte, delle Marche e quelli delle isole della Sicilia e della Sardegna varcheranno il portone dei propri plessi il 14 settembre mentre il 15 settembre sarà la volta degli allievi del Lazio, dell’Emilia e della Toscana. Ultimi, il 16 settembre, gli studenti pugliesi e quelli del Veneto.

E ad accogliere i quasi 8 milioni di studenti i docenti che appaiono tutto sommato 'graditi' alla scolaresca: un giudizio negativo ha investito solo il 13% dei professori mentre ben il 46% si aggiudica un voto tra il 'buono e l'eccellente". Anche sulla qualita’ dell’educazione offerta dalla scuola il parere è positivo per il 43% anche se il 15% la giudica scarsa o nulla.

Se il bullismo si manifesta come una vera piaga a preoccupare le famiglie in una situazione di difficoltà economica generale sono anche le spese che occorre affrontare con l’inizio dell’anno scolastico. Dal punto di vista economico - continua la Coldiretti - a pesare maggiormente sono i costi dei libri di testo che il 76% considera eccessivi mentre per il 65% ad essere troppo cari sono cancelleria, zaini e gli altri accessori e per il 25 per cento è troppo elevato il conto dei pranzi in mensa scolastica.

Una criticità emerge anche sul piano dell’impegno sulla qualità dell'alimentazione che il 35% dei genitori e dei nonni giudica insufficiente.


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