L'Aquila Silenziosa: mostra fotografica al MU.SP.A.C. di Marco Equizi

09 Aprile 2014   15:13  

Inaugurata al MU.SP.A.C. lo scorso 5 aprile, proseguirà fino a sabato 12 la prima mostra fotografica di Marco Equizi, L'Aquila Silenziosa.

Il Progetto, nato per caso in agosto, documenta il letargo della città, ormai interdetta alla normale vita dei suoi residenti. Oramai isolati nella desolazione appaiono diversi punti della città, suddivisi negli scatti dei Quarti aquilani.

La mostra fotografica, tutta rigorosamente in bianco e nero e stampa orizzontale, potrebbe sembrare essere stata scattata tutta nella stessa lunga notte estiva. Una particolare luce contraddistingue ogni foto, mettendo in rilievo le linee geometriche dei palazzi in prospettiva, gli antichi affreschi su restauri moderni, semplici sanpietrini della pavimentazione della piazza che diventano protagonisti più di famosi mosaici col loro bianco e nero, un gioco di luce ed ombre che, a prima vista, nasconde nella sua oscurità il buio di un centro storico deserto e silenzioso. Ancora a prima vista sorprende il senso di ordine che traspare dalle foto: le strade cittadine sembrano essere state ripulite ed ordinate prima degli scatti, le macerie – dove appaiono – essere state accantonate nell’angolo, alcuni bancali perfettamente stretti ed allineati.

All’inizio potrebbe sembrare di guardare le foto della nostra città che dorme… poi però, nei dettagli, quelle tracce di non normalità e di abbandono: le transenne che negano gli accessi nelle strade, i palazzi puntellati, le erbacce cresciute incolte ai bordi delle strade e sui tetti. I fontanili, anche loro senza vita e senza acqua, proiettano solo le loro ombre sui palazzi danneggiati ed il campanile della torre del Municipio, nell’unica foto in versione cartolina, è anche esso buio e si perde nel cielo della notte.

A questo progetto – così ci confessa l’autore - probabilmente ne seguirà un altro che è già in cantiere e sarà a colori e sulla rinascita della città. Invitandovi ad andare a vedere la mostra non dimenticate di segnalare sul registro delle presenze se siete stati dei buoni osservatori e siete riusciti ad individuare un pacco di sigarette che compare in una delle 26 foto, prova che l’autore ha la predisposizione a fotografare la realtà senza ritocchi.

EB


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