L'Aquila: Tentata Estorsione a Chiodi e #Pezzopane, rinviati a giudizio. @stefaniapezzopa @SColaiuta

Pezzopane: "Primo approdo positivo, attendo serena l'evoluzione"

20 Luglio 2016   12:15  

Avrebbero chiesto 35 mila euro all'allora presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi per bloccare la realizzazione di un film sulla sua relazione con la consigliera di parità Letizia Marinelli, vicenda emersa dall'inchiesta Rimborsopoli, film la cui uscita era annunciata nel periodo di campagna elettorale del 2014.

L'ex Governatore si rifiutò di sborsare la cifra e denunciò tutto alla Digos.

L'Altra tentata estorsione sarebbe invece ai danni della Senatrice Stefania Pezzopane, che sarebbe stata ricattataper una foto che la ritraeva in una vasca idromassaggio con il fidanzato, Simone Coccia Colaiuta, e l'ex narcotrafficante Gennaro Bonifacio, immagine ritenuta compromettente, ma poi diffusa dai media.

Per questo motivo ieri il giudice per le udienze preliminari del tribunale dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, ha rinviato a giudizio, con l'accusa di tentata estorsione in concorso, quattro persone.

Si tratta di Gianfranco Marrocchi, 61enne di Lucoli (L'Aquila), Giovanni Volpe (60) di Battipaglia (Salerno), Raimondo Onesta (41) di Corfinio (L'Aquila) e Marco Minnucci (30) di Porto San Giorgio (Fermo).

Marrocchi è imputato per entrambi i filoni dell'inchiesta, Volpe e Onesta solo per quello di Chiodi, Minnucci solo per quello della Pezzopane.

La prima udienza del processo è stata fissata al 17 marzo 2017.

Una vicenda assurda e sgradevole è arrivata finalmente ad un primo approdo positivo.

Questo il commento della senatrice Stefania Pezzopane, in riferimento al rinvio a giudizio di Gianfranco Marrocchi fotografo e Marco Minnucci giornalista, insieme ad altre persone, per tentata estorsione ai danni della senatrice, nell'ambito della vicenda sui ricatti ai politici.

"Un tentativo squallido di denigrarmi e danneggiarmi che si inquadra in una vicenda ben più complessa in cui sono coinvolte anche altre figure politiche, come l'ex presidente Chiodi. Addirittura in qualche intercettazione gli imputati esprimono l'intenzione di coinvolgere anche Giovanni Legnini. Nelle intercettazioni i due esprimono l'intenzione di "demolirmi" politicamente, di distruggermi con storie assurde, ricatti, foto taroccate, addirittura con il coinvolgimento di altre persone, in particolare di una donna di cui si fa nome e cognome, che avrebbero voluto utilizzare coinvolgendo Simone per colpirmi. Ma lucidamente e non avendo nulla da nascondere mi sono rivolta alle forze dell'ordine ed all'autorita' giudiziaria. La gravità della vicenda era ben oltre ogni mio sospetto. C'è da chiedersi se gli imputati abbiano agito per proprio conto o se dentro un disegno che vede il coinvolgimento di qualche avversario politico o di certa stampa abituata a scandali inventati di sana pianta. Una vicenda dolorosa, che mi ha colpito e danneggiato, producendo sofferenza a me ed ai miei cari. Il rinvio a giudizio è il primo passo. Attendo serena l'evoluzione del procedimento giudiziario".

La Senatrice Pezzopane ed il suo compagno Simone Coccia Colaiuta commentano soddisfatti il primo risultato positivo, anche sulle loro pagine facebook:


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Gianni Chiodi - Stefania Pezzopane
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