L'Aquila. Troppo Frosinone, decide Ciofani e L'Aquila cade ancora. L'Aquila - Frosinone 0-1

Pagliari striglia i suoi nell' intervallo ma non basta

14 Dicembre 2013   18:08  

Troppo Frosinone per questa L’Aquila. Un quarto d’ ora è bastato ai ciociari per legittimare una vittoria tanto importante. Due legni, un paio di interventi decisivi di Testa, il gol di Daniel Ciofani, marsicano di Cerchio all' ottava marcatura stagionale. Frosinone tutto tecnica, muscoli e centimetri. Pressione sull’ unica fonte di gioco (Carcione) rimasta ai rossoblù con l’ assenza di Corapi e costante superiorità sugli esterni dove L’Aquila, per un tempo, si è smarrita. Di gran lunga il miglior avversario visto all’ opera al Fattori.

Quanto ai rossoblù, escluso l’ assalto dell’ ultima mezzora, squadra lenta, impacciata e con poche idee. Tutto vero. Ma la differenza, ci sentiamo di scriverlo, stavolta sta soprattutto nei singoli. Mettete un Ciofani, un Frara e un Crivello nell’ Aquila e poi ne riparliamo. Perché a Pagliari, senza scendere troppo nei dettagli tecnici, si può muovere solo il macro rimprovero di aver tolto un terzino di ruolo (Scrugli) rimpiazzandolo con un difensore centrale (Zaffagnini) per dare spazio a un generosissimo (lo stop in area a favore di Ciofani nell’ episodio del gol è da Mai dire gol) Di Maio.

E perché, a dispetto delle tante voci rincorsesi in settimana, oggi più che mai si sono resi evidenti i limiti di una rosa che, a meno di miracoli, non poteva reggere l’ urto delle grandissime. Lo si era detto fin dall’ inizio, dunque inutile cercarvi dolo o colpa. Ciciretti non è da 4-3-3, Carcione da regista adattato soffre la mancanza di una spalla che dia qualità oltre a quantità, De Sousa inizia ad avvertire la pressione per un gol che non arriva da dieci turni, nonostante l’ encomiabile lavoro là davanti.

Metteteci pure un Frediani febbricitante (38° di febbre stamattina) e alla fine dei conti, ecco la terza sconfitta di fila. Che in altri tempi, vuoi per la caratura dell’ avversario, vuoi per una reazione decente nella ripresa, poco male avrebbe fatto. E che invece, in quanto successiva a quelle con Gubbio e Nocerina, potrebbe lasciare il segno. Perché di preoccupante non c’è tanto l’ 1 a 0 col Frosinone, quanto il calendario che attende i rossoblù. Con Catanzaro e, dopo la sosta, Prato, Lecce e Pisa.  

Ora spetterà in primis a società e dirigenza saper gestire il delicato momento. Coi fatti, ma anche con le parole. Con una presenza costante e necessaria a riportare la serenità nell’ ambiente e con una chiara e tempestiva pianificazione del mercato alle porte.  

La cronaca. A dispetto delle attese, Pagliari ripropone al centro della difesa Di Maio, traslando Zaffagnini sulla destra al posto di Scrugli. Agnello vince il ballottaggio con Gallozzi e torna al fianco di Carcione.

Per i ragazzi di Stellone solito 4-2-3-1, con le incursioni di uno tra Frara e Gessa a formare spesso un 4-3-3 che i rossoblù di Pagliari faticheranno a contenere. E’ vero clima da stadio al Fattori: da una parte la Curva Sud, dall’ altra  un settore ospiti con quasi 400 tifosi ciociari.

Frosinone subito padrone del centrocampo: dopo sei minuti Frara per Ciofani che si gira e conclude di destro, Testa devia ma l’ assistente indica la rimessa dal fondo. Subito dopo Frara in solitaria, rientra dalla sinistra e scocca il destro, traversa piena. Ancora Ciofani al 9’, Testa controlla in due tempi la girata di destro. Al 14’ di nuovo Frara per Ciofani, il numero nove ciociaro gira troppo di testa. 16’ il disimpegno svirgolato di Dallamano finisce per agevolare Ciofani che salta Pomante e prova di sinistro, Testa devia sul palo. 18’ Crivello mette in mezzo, Di Maio controlla male in area e regala la sfera a Ciofani, che stavolta non fallisce e di destro manda all’ angolino. Al 31’ la prima azione pericolosa di marca rossoblù: De Sousa suggerisce in verticale per l’ inserimento di Frediani e Del Pinto, Russo salva ma sfiora l’ autogol.

Poco dopo sugli sviluppi del corner Frediani rimette in mezzo per De Sousa, Blanchard anticipa sull’ attaccante ex Chieti. Al 42’ Carcione per un soffio non rimedia il rosso per un fallo da dietro su Paganini. Poco dopo Gucher il destro a scendere, Testa vola e manda in corner.  

Pagliari nell’ intervallo striglia letteralmente i suoi e ridisegna L’Aquila con un 4-4-2 molto offensivo inserendo Infantino al posto di Carcione. La musica sembra cambiare, qualche sponda sembra funzionare, ma la pressione rossoblù non trova le idee giuste. Tanto che al 17’ sulla percussione di Crivelli Ciofani prova il sinistro ma trova il corpo di Paganini, poi Testa è miracoloso sul ravvicinato di Paganini. Pagliari si gioca le ultime carte Ciotola e Gallozzi, mentre Stellone inserisce Curiale per Gessa e passa al 4-4-2. Le ultime occasioni sono il sinistro di Gallozzi al 41’ e il destro di Curiale al 44’ sventato da Testa. Poi Zappino si fa trovare pronto sull’ inserimento di Ciotola in pieno recupero.  

L’AQUILA – FROSINONE 0 - 1

MARCATORE D. Ciofani al 18’ p.t.

L’AQUILA (4-3-3) Testa; Zaffagnini, Pomante, Di Maio, Dallamano (dal 33’ s.t. Gallozzi); Agnello, Carcione (dal 1’ s.t. Infantino), Del Pinto; Ciciretti (dal 19’ s.t. Ciotola), De Sousa, Frediani. (Ursini, Gizzi, Scrugli, Triarico). All. G. Pagliari.

FROSINONE (4-2-3-1) Zappino; M. Ciofani, Russo, Blanchard, Crivello; Altobelli (dal 24’ s.t. Gori), Gucher (dal 43’ s.t. Bertoncini); Gessa (dal 35’ s.t. Curiale), Paganini, Frara; D. Ciofani.  (Mangiapelo, Frabotta, Carrus, Aurelio). All. Stellone. 

ARBITRO Greco di Lecce.

NOTE paganti 1936, abbonati 320, incasso non comunicati. Ammoniti Pomante, Carcione, Russo, Ciofani. Angoli 7-4.

Alessandro Fallocco

 

 


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