L'Aquila celebra il 25 aprile 1945: i valori della democrazia da salvare

A L'Aquila presente il prefetto Alecci

25 Aprile 2013   12:57  

L'Aquila stamane ha ricordato i suoi caduti e ha celebrato il 68esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo avvenuta il 25 aprile del 1945. L'Aquila e il suo circondario ha pagato le sue vittime alla follia della guerra e alla lotta per la liberazione.

Stamane il ricordo delle autorità con la deposizione della Corona d'alloro al monumento dei caduti alla Villa Comunale, a Filetto e Onna.

L'Aquilanel 43' fu colpita da un violento bombardamento da parte degli alleati che causò morti e feriti. 

A pochi chilometri dal capoluogo il 2 giugno del '44 a Onna fu uccisa una ragazza e nello stesso paese l'11 giugno altre 16 perone furono trucidate. 17 furono anche le vittime dell'assalto dei tedeschi nel paese di Filetto in quegli stessi giorni.

“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, perché lì è nata la nostra Costituzione” così spiegò il giurista Piero Calamandrei il senso di ciò che si celebra 25 aprile.

A L'Aquila nelle celebrazioni del 25 aprile c'è anche il ricordo dei 9 martiri, giovanissimi con meno di 20 anni, che si opposero strenuamente ai nazisti e fascisti, e si ritirarono sulle montagne, furono catturati il 23 settembre del 1943 e fucilati presso quella che oggi è la Caserma Pasquali, dove si è celebrato il ricordo, alla presenza di alcuni discendenti dei novi giovani aquilani. Alle celebrazioni presente in rappresentanza dello Stato il prefetto dell'Aquila Filippo Alecci, che spiega il senso del 25 aprile.

(modificato alle 20.11)

di Barabara Bologna
montaggio di Marialaura Carducci


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