L'Aquila e la settimana. Istruzioni per l' uso

22 Ottobre 2012   13:47  

Il titolo, ovviamente, è ironico. Una piccola divagazione a mo’ di consiglio, il cui sapore non è affatto provocatorio.

Secondo pareggio di fila e… adesso? Di nuovo nubi sul tecnico Archimede Graziani? A vedere la settimana passata, non c’ è da aspettarsi altro. E ieri nell’ immediato dopo gara il timore più grande che serpeggiava sia nello staff tecnico, sia tra i giocatori, sia tra i dirigenti, era proprio quello di rivivere una situazione di tensione come quella della scorsa settimana. Con tutto il carico di nervosismo che ti porti dietro e l’ ansia del risultato a tutti i costi.

Insomma di tutto c’ è bisogno tranne che di compromessi, chiarimenti più o meni tesi e tirate d’ orecchie ‘cerchiobottistiche’ come nella settimana passata.

La partita in Molise ci consegna un match da analizzare sotto una duplice veste.

Se si prende in considerazione la prestazione, a quella di ieri è mancato solo il gol. Per il resto la partita è stata dominata in lungo e in largo. Senza scendere nel dettaglio delle singole prestazioni, di quanto un giocatore sia stato o meno decisivo, delle espulsioni eccetera eccetera. La prestazione c’ è stata e la squadra ha giocato. Punto.

Se si prende in considerazione la mera classifica, allora ieri L’Aquila ha lasciato sul campo due punti. Perché siamo convinti che il Nuovo Romagnoli sarà terra di conquista per molti, vista la caratura dei padroni di casa.     

Ora, quali considerazioni potrà trarne la società è difficile da ipotizzare.

A Campobasso, per cause di forza maggiore, non c’ era nessuno della proprietà. Perciò, visto che nell’ aria abbiamo subodorato che potrebbe riscatenarsi la tempesta, diciamo subito che le cose sono due. 

O si valutano la qualità del gioco e gli 8 punti nelle ultime quattro gare oppure, sulla scorta di quanto dicevamo sulla classifica, si riapra il discorso complessivo di una squadra allestita per vincere e che invece è attardata 10 lunghezze dalla prima. Ma che questo si faccia senza mezze misure. O blindando e coccolando un allenatore per cui la squadra ha giocato alla grande, sperando che dalla prossima in casa possa esserci una rinascita di risultati attraverso il gioco, oppure che ci si metta mano senza mezzi termini.

Insomma, tutto tranne che l’ indecisionismo e l’ ennesima, dannosa rimessa in discussione. O la svolta, o la massima serenità. 


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