L'Aquila, l'analisi del mercato dopo la vittoria di Viareggio

Sabato il big match con la Salernitana

03 Febbraio 2014   10:28  

Dopo una settimana intensa di mercato, L'Aquila torna al calcio giocato e al successo. Un bel carico di entusiasmo in vista del big match con la Salernitana e un chiaro segnale di positività circa il potenziale che si inizia ad intravedere dall'integrazione tra vecchi e nuovi. Aspettando che al gruppo si uniscano i colpi dell'ultimo giorno (a proposito, per loro oggi primo allenamento a San Gregorio).

L'occasione è utile anche per una ponderata analisi di quel che la campagna acquisti ha portato in dote ai rossoblù.
Non si può prescindere dal prendere in esame due aspetti. Quello economico e quello tecnico, alla fine strettamente connessi.
Balza agli occhi innanzitutto il plus economico che segna il mercato rossoblù. Alla parità numerica tra arrivi e partenze, non corrisponde quella finanziaria. Sono partiti giocatori dagli ingaggi importanti, sono arrivati per lo più giovani. Sei dei nove arrivi sono prestiti da categoria superiore, quindi con premio di valorizzazione. Marfisi è uno scambio, dunque solo Pedrelli (pure in prestito) e Piá rappresentano delle spese vive. Insomma, il risparmio netto è davvero consistente.
Se si fosse reinvestito buona parte di quel risparmio, forse si sarebbe potuto puntare su un paio di giovani scommesse in meno e su un elemento esperto in più. Ma si può eccepire poco di fronte al fatto di aver concretamente tentato un giocatore importante come Zanon e davanti alla premessa che oggi si può fare calcio solo facendo quadrare i conti. L'anno scorso si è messo abbondantemente mano al portafoglio, quest'anno doveva essere un anno di transizione. Dunque, con i play off a portata di mano, bene così.

Detto questo, si può discutere sulle motivazioni tecniche di certe scelte. Perché, seppur silenziose, mai come in questa sessione le indicazioni del tecnico hanno influenzato le decisioni di mercato. Giovani e disposti al sacrificio è stato il messaggio di Pagliari. Senza che una panchina mandi in paranoia qualcuno, come accaduto nel girone d'andata. Così si finisce per perdere esperienza, ma sono scelte. Ragionate da parte di chi sta dimostrando di saper fare il proprio mestiere e, per questo, da rispettare. Sono partiti un titolare e parecchie riserve. Sono arrivati 3 o 4 potenziali titolari e 5 o 6 alternative. Quanto siano validi lo dirà solo il campo. Ma due sono in cerca di rilancio (Pià e Pedrelli), gli altri sono tutti giovani affamati. Con la consapevolezza che la proporzione "più si spende, più si vince" nel calcio spesso si rivela infondata. E con la certezza che a giugno l'ossatura che verrà fuori da tutto ciò sarà snella, rodata e poco gravata da contratti pesanti. Che Di Nicola abbia rinforzato L'Aquila risparmiando?

Alessandro Fallocco


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