L'Aquila, mai così in alto dal dopoguerra. Ad un passo dai play off e a +3 dal 2002

Mai così in alto dal dopoguerra. Tra scommesse e decisioni di mercato tanto chiacchierate, moduli, scelte tecniche e “sperimentazioni” alla Pagliari maniera, quello che doveva essere un campionato di transizione, un primo verdetto l’ha dato. Quarta e ad un passo dal poter disputare i play off per la serie B, mai L’Aquila era stata così in alto dal dopoguerra ad oggi. Non lo è stata nel decennio filato di terza serie negli anni ’60, non lo è stata durante l’ era Passarelli. Certo, nel 2001 il titolo di campione d’ inverno in C1 cullò i sogni di molti tifosi rossoblù, ma poi quella stagione si chiuse con L’Aquila al tredicesimo posto a 43 punti. Esattamente tre in meno di quanti ne ha ora la truppa di Pagliari. E con cinque partite (Nocerina compresa) ancora da giocare.   

All' indomani di Benevento, numeri e classifica a supporto di un momento magico e per questo storico. Alimentato da una squadra che sul campo sta dimostrando di potersela giocare con tutte, dalla crescita continua della rosa, dalle certezze di alcuni e dal progresso di altri.

E poi, è ormai sotto gli occhi di tutti, dalla serenità e dalla compattezza del gruppo che stanno facendo la differenza. Elementi imprescindibili per reagire, da un lato, ai momenti in cui tutto gira male e per sfruttare, dall’ altro, quelli in cui tutto sembra andare per il verso giusto. Prendete la vittoria di Benevento come esempio. Avversario costretto psicologicamente alla vittoria, L’Aquila tranquilla nella maturità di poter gestire il risultato. Ed ecco che da una partita di solo cuore ad una partita tatticamente perfetta, il passo è breve.     

La squadra, è ovvio, deve rimanere coi piedi ben piantati per terra. Ma in questo il carismatico Pagliari è un maestro. Adesso società e dirigenza devono saper alimentare l’ entusiasmo attuale senza generare pressioni, né illusioni. E la città deve essere altrettanto brava nel rispondere e nel saper vivere con serenità e maturità il momento, con la consapevolezza di potersi ritrovare a breve a giocarsi un qualcosa di storico. 

Alessandro Fallocco