L'Aquila, ora il difficile. La piazza si stringe a Chiodi e urla: "Reagire!"
E ora arriva il difficile. L’ occasione del riscatto di Melfi si è rivoltata in una mazzata tra capo e collo. Non finisce l’ incubo ad occhi aperti che sta vivendo il mondo rossoblù, ormai infilatosi in un tunnel di cui si stenta a vedere la luce.
Infuriata e delusa la tifoseria, che sta sfogando la propria frustrazione su forum e social network. Danneggiate, ieri sera, un paio di macchine della truppa rossoblù. Al ritorno dalla trasferta di Melfi, nel parcheggio di Acquasanta (da dove parte il pullman rossoblù) Ingrosso ed il mister in seconda Zarattoni hanno trovato finestrini rotti e fiancate danneggiate. L’ episodio, che ha turbato un po’ tutti, non ha impedito comunque a vari componenti della rosa di affacciarsi in un noto locale cittadino. In tuta di rappresentanza, fino a ben oltre la mezzanotte e dopo una sconfitta.
E adesso? Adesso si apre il momento più delicato della stagione. C’ è da capire se è già arrivato il momento dei processi o se bisogna provare a fare di tutto per ottenere il più possibile da una stagione che qualcuno aveva definito "l'anno buono" per vincere sul campo.
La risposta, ovviamente, per logica dovrebbe essere la seconda. Ma come? Il malcontento cresce ed i risultati stentano, la settima piazza, ovvero l’ uscita dai play off, dista solo cinque punti e tornano a farsi sotto sempre di più i fantasmi dell’ anno scorso.
Bisogna reagire. E’ questo quello che la piazza chiede a Corrado Chiodi, l’ unico punto fermo che i tifosi individuano, il solo faro in un mare in tempesta. Un presidente che sul sito dei tifosi laquilame.com si è definito “il più deluso di tutti” e “disponibile ad accettare consigli” per affrontare la situazione.
In tanti chiedono un segno di discontinuità a trecentosessanta gradi col passato. Un “piazza pulita” anticipato che forse, però, nei programmi del presidente scatterà solo a fine stagione. Per il momento, però, che si attuino almeno i tanto sbandierati “provvedimenti in cantiere” nei confronti di una squadra incapace di reagire. Meglio sbagliare con i fuoriquota che con qualche anarchico di senatore in campo.
