L'Aquila, settore giovanile. La verità di Nobile Capuani dopo le squalifiche

"Chiedo scusa, ma le squalifiche negano l' aggressione"

05 Febbraio 2014   20:23  

Dopo  quanto accaduto sabato scorso a margine della partita del campionato Berretti L’Aquila - Ternana, sono arrivate le squalifiche del giudice sportivo. I fatti avevano suscitato parecchio clamore perché, all’ indomani, erano stati riportati dai più letti quotidiani sportivi nazionali. E perciò sono stati riportati anche dalla nostra testata (LEGGI QUI).

Ebbene, il giudice sportivo ha squalificato fino al 31 marzo prossimo il presidente del settore giovanile rossoblù, Nobile Capuani, per “reiterato comportamento offensivo e minaccioso nei confronti della terna arbitrale al termine della gara.” Mentre il medico sociale Bruno Mariani,  è stato punito con tre giornate per “comportamento offensivo verso la terna e l'intera classe arbitrale al termine della gara.”

Abbiamo voluto fare chiarezza proprio con il presidente Capuani.

Capuani, a squalifiche comminate, come si sente?

Giustamente punito, perché all’ arbitro ho detto che ha commesso un errore macroscopico nei confronti di una squadra che lavora sodo per avvicinarsi a compagini molto più attrezzate.

Queste squalifiche cosa dimostrano?

Che è stato solo un affronto verbale e che non c’ è stata nessuna aggressione fisica, come ha esplicitamente scritto il Corriere dello Sport. Sono cose che succedono ogni giorno in qualsiasi campo d’ Italia.

Il provvedimento disciplinare parla di “comportamento offensivo e minaccioso”.

I toni erano alti, ma non c’è stata nessuna offesa, né minaccia. Perciò sono rimasto della ricostruzione e degli argomenti degli articoli che sono usciti sulla stampa nazionale.

Ci racconta cosa è successo?

In un’ azione di gioco ci era stato assegnato un calcio di rigore. L’ arbitro prima ha indicato il dischetto, poi su segnalazione dell’ assistente ha corretto la decisione in una punizione. Questo sull’ 1 a 1 a venti minuti dalla fine. Poi, a mio giudizio, la terna ha continuato nella sua condotta inadeguata, validando il gol del vantaggio ospite in una netta posizione di fuorigioco.

E negli spogliatoi?

Ho affrontato l’ arbitro, gli ho detto che non era stato all’ altezza e che, pur dandomi tutte le squalifiche che voleva, ero disposto a ripeterglielo pure a vita.

Perché è stato squalificato anche il dottor Mariani?

Era arrabbiato anche lui, ma sono più dispiaciuto per le sue tre giornate che per i miei due mesi. E’ rimasto pure a parlare con l’ arbitro per venti minuti mentre l’ assistente donna faceva la donna.

E’ vero che è intervenuta la Polizia?

Quando negli spogliatoi eravamo rimasti ormai in pochi, è arrivata una volante della Polizia. Hanno chiesto cosa era successo, hanno visto che la situazione si era tranquillizzata e sono andati via.  

Qualcuno l’ avrà  pure chiamata...

Non ne ho la più pallida idea.

La notizia è finita su quotidiani nazionali come Gazzetta dello Sport e Corriere dello Sport. Come se lo spiega?

Qualcuno ne dovrà rendere conto, tuteleremo nelle sedi competenti la nostra immagine. Chiederò la smentita a tutte le testate che hanno parlato di aggressione fisica. Ho preso i due mesi di squalifica, ma pretenderò una precisazione. Altrimenti agirò tramite avvocati.

La figuraccia, se non altro per la vasta eco, c’ è stata. Sente di dover chiedere scusa?

Certo, sono esternazioni che un presidente non deve fare. Di solito non vado mai in campo, sabato in panchina c’ ero per caso. Sarà un insegnamento per il futuro. Il mio è stato un comportamento inadeguato, soprattutto perché ho messo in imbarazzo la società.

Appunto, la società?

Mi ha chiamato Ercole Di Nicola. Ha convenuto con me che le squalifiche smentivano di fatto l’ aggressione e mi ha ribadito la fiducia del club. Con L’Aquila io ho un progetto quadriennale, vado avanti per la mia strada. C’ è tanto da migliorare, ma di cose positive ne stiamo facendo.

Alessandro Fallocco

 

 


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