L'Aquila, un pari che allontana ancor di più i sogni di gloria. Momento no o brusco risveglio?
L'avversario era di quelli difficili, perdipiù veniva da una invidiabile serie di risultati utili consecutivi, tuttavia per L'Aquila, anche alla luce delle due partite da recuperare, lo 0-0 nel derby del Gran Sasso contro il Teramo potrebbe risultare decisivo in senso negativo per il conseguimento degli obiettivi stagionali.
La sfida contro il Diavolo era da vincere pressoché a tutti i costi, pena la perdita di ulteriore terreno nei confronti della vetta della classifica, ed invece il pari che ne è scaturito mette in seria discussione il traguardo minimo fissato dalla società, ossia il raggiungimento dei play-off per la promozione in B.
I recuperi che attendono i rossoblù, difatti, andranno giocati contro compagini ostiche come Pontedera e Tuttocuoio, e se a ciò si aggiunge il ruolino di marcia della squadra in questo 2015, fatto di una sconfitta in casa del San Marino ultimo in classifica, quattro pareggi ed una sola vittoria contro la capolista Ascoli, vi è più di un motivo per porsi domande sull'effettiva tenuta della compagine e sulle sue effettive potenzialità per puntare davvero in alto.
In più, specificamete contro il Teramo, il gioco professato da Nunzio Zavettieri e basato soprattutto su mortifere quanto improvvise ripartenze si è dovuto scontrare contro il muro mediano e difensivo di un avversario dimostratosi quadrato e ben messo in campo, probabilmente aiutato in ciò anche dalle pressioni decisamente minori che gravano sul capo di tecnico e giocatori, partiti per salvarsi con tranquillità e dunque non "condannati", a differenza dell'Aquila, a disputare un torneo di vertice a tutti i costi.
Senza dubbio, il doppio turno di sosta forzata ha forse inceppato i meccanismi dei rossoblù, ma i punti persi anche oggi potrebbero alla lunga risultare assai pesanti per gli uomini di Zavettieri, chiamato in ogni caso a restituire ai suoi convinzione e cattiveria già a partire da Lucca.
Lorenzo Ciccarelli
