L'Era Glaciale 4 - Continenti alla deriva dal 28 settembre in tutti i cinema

24 Settembre 2012   15:06  

Ne L’ERA GLACIALE 4 - CONTINENTI ALLA DERIVA la forsennata caccia all’inafferrabile ghianda da parte di Scrat, iniziata nella notte dei tempi, ha delle conseguenze catastrofiche per il mondo intero: un cataclisma di dimensioni continentali che sfocia in un’avventura grandiosa per Manny (Ray Romano), Diego (Denis Leary) e Sid (John Leguizamo). Durante le loro peripezie, Sid ritrova la sua bisbetica Nonnina e il branco incontra una combriccola di pirati assortiti decisi a impedire loro di tornare a casa.

Questo nuovo capitolo di una delle serie di maggiore successo di tutti i tempi è un’epopea visiva caratterizzata da un connubio di forza emotiva, umorismo e sentimento – senza tralasciare lo scoiattolo preistorico più amato del mondo e il branco più originale e insolito di questa o di qualunque altra era.

Ai familiari volti dei nostri amici de “L’era glaciale” (Romano, Leguizamo, Leary e Queen Latifah) si uniscono nel nuovo film alcuni dei maggiori talenti dello spettacolo, tra cui Nicki Minaj, Drake e la star Jennifer Lopez.

L’ingrediente magico del fenomenale successo dei film della serie “L’era glaciale” è universale. Il tema della famiglia, cui si mescolano umorismo e avventura, assicura una profonda base emotiva. “‘L’era glaciale’ è sempre stato incentrato sulla famiglia”, dichiara Lori Forte, che ha prodotto tutta la serie e ha contribuito al soggetto de L’ERA GLACIALE 4 - CONTINENTI ALLA DERIVA. “Qualunque sia la trama dei film, la storia si focalizza sulla famiglia e sul modo in cui Manny, Diego, Sid e il clan allargato si prendono cura gli uni degli altri. Questo tipo di narrazione e di umorismo piace a tutti, ovunque”. 

“Fin dall’inizio la serie è stata caratterizzata dai suoi eroi – tre animali appartenenti a specie diverse e con esperienze differenti. Quando si conoscono sono tre stranieri e quando li lasciamo sono una famiglia”, aggiunge il co-sceneggiatore Jason Fuchs. “Ogni film esplora il reale significato dell’essere una famiglia. È solo una questione di nascita? Penso che tutti i nostri personaggi si facciano questa domanda. E credo sia Diego a pronunciare una battuta essenziale del film: quando gli chiedono qual è la differenza tra un branco e una famiglia, Diego risponde: ‘Ci sorvegliamo a vicenda’. Questo significa essere una famiglia e questo è il cuore del film e della serie”.

Alle variegate vicende familiari s’intrecciano le infinite avventure di Scrat, il cui unico scopo nella vita, la cui stessa esistenza, ruota attorno a una ghianda tanto agognata quanto sfuggente. La ricerca della ghianda ha sempre avuto delle ripercussioni: nel primo “L’era glaciale” l’ossessione di Scrat scatena la stessa era glaciale. Ne L’ERA GLACIALE 4 - CONTINENTI ALLA DERIVA Scrat e l’oggetto dei suoi desideri non sono altro che il catalizzatore di un cataclisma. Dimenticate quello che avete studiato sulla formazione dei continenti come conseguenza di una massiccia turbolenza tettonica e di eruzioni vulcaniche che sconvolsero le terre emerse. Come appare evidente nel film, tutto nasce dalle disavventure di Scrat. 

Scrat è alle prese con la sua solita occupazione e, dopo avere catturato la ghianda, la conficca nel terreno. Ed ecco all’improvviso che nella montagna si apre una crepa e la terra si frantuma, spaccandosi in enormi masse da cui nascono i sette continenti. Mentre Scrat precipita verso il centro della Terra, si scatena un terremoto disastroso che isola Manny, Diego e Sid dal resto del branco.

Dopo il successo riscosso nel primo “L’era glaciale”, Scrat è diventato un’icona cinematografica che ha divertito un numero infinito di spettatori e soddisfatto i suoi realizzatori. “Non c’è un personaggio migliore o più divertente da animare di Scrat”, afferma il regista Steve Martino. “Chi altri puoi mettere nei pasticci in ogni modo possibile e immaginabile senza distoglierlo minimamente dalla caccia alla ghianda?!”. Aggiunge il supervisore degli animatori Nick Bruno: “Scrat è la ragione per cui lavoro nel mondo dell’animazione. Le sue avventure in questo film sono come una fiaba classica: lui vede il suo obiettivo, fa di tutto per raggiungerlo ma resta sempre con un palmo di naso. Stavolta però la posta in gioco per lui e per il branco potrebbe essere molto più alta”.

La frammentazione dei continenti provocata da Scrat ha mandato alla deriva Manny, Diego e Sid, separandoli dal resto del branco, incluse Ellie, l’amata moglie di Manny, e Pesca, la loro figlia adolescente (nata nel 2009 ne “L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” - Ice Age: Dawn of the Dinosaurs). Prima della calamità, Manny e l’ostinata Pesca hanno litigato, come tendono a fare padri e figli adolescenti. I motivi di disaccordo sono chiari a qualunque genitore o adolescente o a chiunque conosca un genitore o un adolescente. “Manny è il prototipo di padre iperprotettivo”, spiega il regista Steve Martino. “Vorrebbe che i giorni in cui Pesca era una bambina non finissero mai, ma ora lei è nell’età in cui vuole farsi avanti e cavarsela da sola”. 

“Nel Pleistocene la vita è piuttosto difficile per un genitore”, scherza lo sceneggiatore Michael Berg, che ha anche scritto o contribuito a scrivere due degli episodi precedenti della serie. “Là fuori c’è un mondo molto pericoloso – e pieno di adolescenti”. 

Ray Romano è sempre la voce del mammuth peloso. “Ray è il migliore”, afferma Martino. “Recita in modo naturale utilizzando al meglio le sue incredibili doti brillanti”. Per Romano tornare a interpretare Manny è stato come andare a trovare un vecchio amico, anche se l’amato artista ha un modo tutt’altro che convenzionale per riprendere contatto con il personaggio. “Prima d’iniziare, ripete una delle battute di Manny tratte dal primo film – ‘Io non vengo lassù’ — e per qualche strana ragione la battuta lo trasforma in Manny”, spiega il regista Michael Thurmeier. 

La vita vorticosa di Romano (nel ruolo di Manny) e la sua vera vita (come padre di un’adolescente che si sta avvicinando all’età adulta) si sono mescolate in un intreccio insolito. Come spiega l’attore: “Manny è alle prese con Pesca che sta diventando una mammuth autonoma, e a me accade lo stesso, perché mia figlia ha appena terminato il college, ma io penso a lei ancora come a una bambina. L’unica cosa buona è che io non sono rimasto bloccato su un iceberg”.

La dolce metà di Manny, Ellie, è un’oasi di stabilità nella sua agitatissima vita genitoriale. Ellie resta imperturbabile anche quando ci mettono lo zampino i suoi due fratelli opossum, i pasticcioni Crash ed Eddie, ai quali danno nuovamente voce Seann William Scott e Josh Peck. “Ellie e Manny si bilanciano a vicenda”, dichiara Queen Latifah, che torna ad essere Ellie, dopo avere interpretato il ruolo ne “L’Era glaciale 2 – Il disgelo” (Ice Age: The Meltdown) e “L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” (Ice Age: Dawn of the Dinosaurs). “Manny è iperprotettivo, mentre Ellie è più rilassata e accomodante, e capisce ciò che Pesca sta vivendo, essendosi presa la sua prima cotta. Quando sei adolescente, tutto può apparire come la fine del mondo e non credo che ciò cambierà mai”.

Nonostante gli sforzi della madre, Pesca, cui dà voce la cantante e attrice Keke Palmer, si ribella contro le rigide regole imposte da Manny. “Pesca sta vivendo un momento piuttosto particolare”, afferma la Palmer. “È pronta a spiccare il volo, a vivere nuove esperienze e a scoprire i ragazzi”. Secondo il produttore John C. Donkin: “Keke ha un suo approccio personale che ben si adatta all’insospettata sfacciataggine di Queen Latifah e al calore di Ray Romano”.

I maggiori problemi tra Pesca e il padre nascono dalla crescente quantità di tempo che lei trascorre con gli amici, specialmente Ethan, giovane e bel mammuth del branco, cui dà voce l’artista dell’hip hop Drake. Per Drake lavorare ne L’ERA GLACIALE 4 - CONTINENTI ALLA DERIVA è stato come unirsi a una nuova famiglia e, come ha dichiarato, “trovarsi su un enorme ottovolante emotivo. Sono felice di avere partecipato a questa esperienza”. 

Nessun genitore – né a due né a quattro zampe – sarà sorpreso di scoprire che, per Manny, Ethan non è abbastanza per Pesca. “Sapete”, dichiara Romano, “se vostra figlia tornasse a casa accompagnata da un mammuth maschio, pensereste soltanto al peggio e quel tipo non vi piacerebbe neanche un po’”. Tuttavia, Romano ammette che condividere lo schermo con Drake gli dà “un certo lustro”, così come il fatto di lavorare con la rapper Nicki Minaj, che interpreta Steffie, una giovane mammuth rivale di Pesca nel contendersi le attenzioni di Ethan, e con Heather Morris di “Glee”, nel ruolo di un’altra mammuth adolescente, Katie. 

La Minaj, uno dei maggiori talenti musicali di oggi, osserva che Steffie è disposta a tutto pur di tenersi stretto il suo bel mammuth. “Quando scopre che Pesca ha un debole per Ethan, Steffie fa quello che farebbe chiunque al suo posto – diventa gelosissima e perfida”, afferma la Minaj.

La Katie di Heather Morris, un’altra adolescente dell’era glaciale, ha un look distintivo. “Ha i capelli biondi ornati di fiori”, spiega la star di “Glee”, “e frequenta Steffie/Nicki Minaj!”.

Escluso da questo gruppo di adolescenti troviamo il più caro amico di Pesca, un molehog (una sorta di suricato preistorico) di nome Louis, interpretato da Josh Gad, che recita nella commedia di successo a Broadway “Book of Mormon”. Louis è per Pesca un amico leale – in realtà vorrebbe essere qualcosa di più – ma, come osserva Gad: “Nella gerarchia di questo ambiente simile a quello scolastico, Louis è quello che tutti bistrattano”. Perfino Manny sminuisce il poveretto chiamandolo “Wurstel, che anche nel linguaggio dei mammuth ha tutta l’aria di non essere un complimento”, aggiunge Gad. Ma il coraggio interiore di Louis potrebbe cambiare tutto… 

Mentre Manny è alle prese con le difficoltà di essere genitore, i suoi migliori amici Diego e Sid devono risolvere i loro problemi. A prima vista, Diego sembra all’apice della vita. È rimasto uno scapolo convinto e, avendo combattuto contro i dinosauri nei precedenti episodi della serie, ha riaffermato il suo ruolo di duro del branco. Diego si fa beffe di chi dice che stare insieme a Manny e alla sua famiglia lo abbia rammollito. “Si dà il caso che io sia un assassino spietato!”, ruggisce Diego. 

Ma non sarebbe un film sull’era glaciale se non vi fossero in serbo grandi cambiamenti per i nostri tre eroi, incluso Diego, che incontra una sua simile – e forse qualcosa di più: una tigre dai denti a sciabola di nome Shira, alla quale dà voce Jennifer Lopez, una delle più celebri e poliedriche star del mondo. Data la presenza di questa nuova importante figura nella vita di Diego, non sorprende che, quando gli viene chiesto della storia de L’ERA GLACIALE 4 - CONTINENTI ALLA DERIVA, Denis Leary, che torna nel ruolo di Diego, dica scherzando: “La storia? Diego ha un interesse amoroso, interpretato da J-Lo. La trama è un po’ più intricata, ma è questo l’evento più importante”.

Per Leary era ora che Diego trovasse una compagna con cui condividere la vita. “Ci sono volute solo quattro ere glaciali per essere preso d’interesse per qualcuna. Credetemi, quando abbiamo girato il primo ‘L’era glaciale’ (Ice Age), non avrei mai immaginato che un giorno Diego avrebbe avuto una fidanzata e che questa sarebbe stata J-Lo. All’epoca lo avrei fatto scrivere sul mio contratto, se avessi pensato di poter arrivare a tanto!”.

L’amore non è mai semplice, specie per le tigri dai denti a sciabola. Shira fa parte di una combriccola di pirati che hanno preso in ostaggio Diego, Manny e Sid, quindi i primi incontri tra Shira e Diego sono in realtà ‘scontri’ tra due avversari pronti a misurarsi sciabola contro sciabola. I due sono ben assortiti. “Diego non ha mai incontrato nessuna come lei”, afferma Michael Berg. “Shira è una femme fatale; è tagliente, agile e brillante”, aggiunge Steve Martino. “Ma i due si somigliano molto più di quanto non ammettano, così le ostilità e i tentativi di surclassarsi a vicenda diventano pian piano condivisione di uno stesso punto di vista. Da qui all’inizio di una storia il passo è breve”.

Secondo Jennifer Lopez, che si aggiunge alla famiglia de “L’era glaciale” (Ice Age) nel ruolo di Shira, lei e Diego sono destinati a unire le forze. “I due personaggi hanno una storia simile alle spalle”, ella spiega. “Diego ha lasciato il suo branco di tigri dai denti a sciabola nel primo episodio e Shira anche ha lasciato il suo branco perché non le piaceva la mentalità dei suoi simili. Shira ha provato un senso di non appartenenza finché non si è unita ai pirati. Alla fine, capisce che i pirati non sono campioni di altruismo e deve scegliere tra restare con loro o iniziare una nuova vita con Diego”. E, come tutti sappiamo, Diego sa essere molto convincente.

La Lopez è stata felice di unirsi al cast e di avere un ruolo tanto importante. “L’ERA GLACIALE 4 - CONTINENTI ALLA DERIVA è una storia commovente, divertente, emozionante e tenera, e a me piace interpretare personaggi forti come Shira”, spiega l’artista.

I realizzatori sono stati ben lieti di avere nel cast la poliedrica cantante-attrice nonché giudice del programma American Idol. “Interpretare un personaggio in un film d’animazione non è solo un fatto di voce”, dichiara la produttrice Lori Forte. “È una questione di temperamento e Jennifer ne ha, eccome”. Il film si avvale anche del talento musicale dell’artista, che intona insieme ai suoi compagni pirati (tra cui Peter Dinklage, Nick Frost, Aziz Ansari e Alain Chabat) la canzone Master of the Seas, scritta da Adam Schlesinger (dei Fountains of Wayne), e accompagna Nicki Minaj, Ray Romano, Denis Leary, John Leguizamo e Queen Latifah nella canzone finale, We Are (tema del film), scritta da Ester Dean.

Il terzo membro dell’eroico trio, Sid il bradipo, ha problemi familiari molto diversi da quelli di Manny. Il suo clan da tempo scomparso – che comprende la madre, il padre, il fratello e il poco incline all’igiene zio Fungus (il nome è tutto un programma) – ritorna all’improvviso nella sua vita, con l’anziana Nonnina al seguito. Ma la famiglia di bradipi ha organizzato una visita molto breve: il tempo di lasciare a Sid l’insopportabile Nonnina e tagliare la corda il più in fretta possibile. “Quando conoscete la famiglia di Sid, capite perché Sid è Sid”, dichiara Berg. “Non sono proprio normali. Ma Sid ha un cuore grande e riesce a far funzionare il rapporto con la litigiosa Nonnina”.

“Sid è adorabile e vuole sempre fare a modo suo, il che ha spesso conseguenze catastrofiche”, afferma John Leguizamo, che ancora una volta arricchisce il personaggio con il suo talento vocale e interpretativo. Questa volta è la catastrofe stessa – Nonnina – ad andare da lui. “Sid ha sempre desiderato riunirsi alla famiglia, perché sembra che tutti abbiano una famiglia tranne lui”, aggiunge Leguizamo. “All’improvviso, eccoli, sono lì con lui, ma poi scompaiono, lasciandogli Nonnina”.

La Nonnina ideata da Peter de Sève, che ha disegnato tutti i personaggi e l’universo dell’era glaciale fin dall’inizio, ha il pelo lungo e puzzolente, è sdentata, piena di rughe e ha un cucciolo nascosto di nome Precious. In breve, non c’è mai stato un personaggio come Nonnina che, come spiega Thurmeier, “offre nuovi e magnifici spunti per la commedia” per tutta la durata dell’avventura. “Non sai mai cosa aspettarti da lei”.

“I commenti di Nonnina sono sempre un po’ fuori contesto e fuori luogo, ma sempre divertenti”, afferma l’attrice brillante Wanda Sykes (“Curb Your Enthusiasm”), che dà voce all’anziana. “Mi piace interpretare personaggi che parlano a ruota libera, e Nonnina… santo cielo, non ci pensa due volte ad aprire bocca. Non ci sono scuse con Nonnina”. E aggiunge il supervisore degli animatori Nick Bruno: “Nonnina sembra sempre un po’ fra le nuvole, ma all’improvviso si rianima e diventa una vecchietta acuta e pungente”.

 

IN MARE APERTO

Nonnina è una naufraga a sorpresa insieme a Manny, Diego e Sid, spazzati via su un iceberg dopo la separazione dei continenti provocata da Scrat. Ma i suoi capricci e le sue stranezze sono il minore dei problemi per i tre amici, che vengono catturati da una banda di pirati, capeggiata dal temibile orango Capitan Sbudella, al quale dà voce il vincitore di un Emmy® Peter Dinklage (“Il trono di spade” - Game of Thrones). Sbudella, sedicente re degli oceani e pirata di tutti i pirati, ama essere un fuorilegge e vivere secondo il rigido codice del mare. Si è guadagnato il nome “Sbudella” grazie agli artigli che non ha paura di usare. Sbudella si vanta con orgoglio di poter rivoltare il nemico come un calzino e nessuno ha voglia di litigare con lui. 

A meno che tu non sia Manny, che deve affrontare Sbudella perché il capitano dei pirati ostacola il ritorno del mammuth dalla sua famiglia. Sbudella e Manny sono formidabili, due nemici ben assortiti. “Nella loro ultima avventura, Manny e il branco hanno battuto i dinosauri, quindi sapevamo di dover trovare un avversario ancora più temibile e possente per Manny”, dichiara il produttore John C. Donkin. E aggiunge Thurmeier: “A Sbudella non piace sentirsi dire di ‘No’ e siccome Manny ha una forte personalità, non ha paura di affrontarlo”.

La voce di Sbudella è di Peter Dinklage che, con il ruolo di Tyrion Lannister nella serie “Il trono di spade”, ha conquistato fama e riconoscimenti. La voce ricca e profonda dell’attore conferisce a Sbudella forza e spessore, mentre le doti brillanti esaltano l’umorismo e il divertimento. “Ciò che mi ha attratto nel personaggio è che non ho mai interpretato un orango pirata e non credo che avrò più quest’opportunità. Quando capitano queste occasioni, le devi afferrare al volo”, scherza l’attore riguardo al suo debutto in un film d’animazione. “Mi sono divertito a interpretare i problemi di gestione della rabbia di Sbudella, che non perde tempo a ricordare a tutti chi è il capo”.

Sbudella è una versione oscura di Manny, specie per il loro punto di vista sulla famiglia. Manny è diventato il prototipo dell’uomo di famiglia: è sposato, ha una figlia adolescente ed è una figura paterna per l’intero clan, inclusi Diego e Sid. Manny è convinto che la famiglia sia fonte di forza, mentre Sbudella pensa che la famiglia sia un ostacolo e renda deboli sebbene, come osserva Dinklage, la sua “ciurma sia una diversa versione di famiglia”. Andiamo dunque a conoscere la ciurma/famiglia di Sbudella:

SHIRA (Jennifer Lopez), di cui abbiamo già parlato, è la bellissima e pericolosa tigre dai denti a sciabola che combatte contro Diego ma finisce per essere conquistata da lui.

PACHI (Nick Frost di “Hot Fuzz” e “L’alba dei morti dementi” - Shaun of the Dead) è il primo ufficiale di Capitan Sbudella; è un flaccido e tremolante elefante marino di quasi due tonnellate. Quando entra goffamente in scena e si ferma, il suo ventre continua ad avanzare! È senz’altro il membro più grosso della ciurma ma, come spiega Martino, “è come un ragazzino. Pachi ha l’entusiasmo di un bambino racchiuso in un involucro colossale”. E aggiunge Nick Frost: “Pachi vede sempre il meglio nelle persone, perfino in Sbudella, il che non è una cosa facile”.

SGUINCIO (Aziz Ansari di “Parks and Recreation”) è il membro più piccolo della ciurma ma anche il più aggressivo: un coniglietto in overdose da caffeina con il complesso di Napoleone. “Sguincio non può farci niente se ha un aspetto aggraziato, con naso, orecchie e coda da coniglietto”, dichiara Thurmeier. E aggiunge Ansari: “Sguincio è sempre pronto a litigare, ma non riesce mai a trovare nessuno che gli dia retta”.

GANDHALÌ (Kunal Nayyar di “The Big Bang Theory”) è un tasso preistorico la cui pelliccia ha sul dorso il disegno del teschio con le ossa incrociate - la tipica bandiera dei pirati. Funge quindi da perfetta bandiera della nave. Purtroppo per Gandhalì, il suo ventre è bianco, il colore della resa, il che fa arrabbiare Sbudella. “Gandhalì è sempre pronto a sbandierare la parte bianca e nulla manda maggiormente in bestia Sbudella quanto l’idea di arrendersi”, afferma Nayyar.

GURA (Rebel Wilson de “Le amiche della sposa” - Bridesmaids) è un enorme canguro femmina preistorico ed è maestro d’armi dei pirati. È alta, forte e, nonostante il sesso, è la quintessenza del pirata rude ma estroverso.

GABIÈN (Alain Chabat di “Una notte al museo 2 – La fuga” - Night at the Museum: Battle for the Smithsonian) è un aristocratico gabbiano francese – contegnoso, ammodo e dal portamento solenne. 

NOYOSUS è un marinaio pungente e burbero, che mugugna, brontola e si lagna. È l’opposto dell’allegro Pachi.

 

Peter de Sève ha ideato uno stile ingegnoso per disegnare i personaggi, facendoli sembrare abbigliati come dei pirati classici (la barba incolta di Sbudella, le basette a forma di costoletta di Noyosus, i baffetti scaltri di Pachi), mentre in effetti sono le loro pellicce che, grazie al colore e all’acconciatura, creano i loro “costumi”. 

I pirati, oltre a prendere prigionieri Manny, Sid e Diego, hanno catturato e costretto alla servitù delle creature simili a porcellini d’India, chiamate Iraci – graziosissime palle di morbido amore che “potrebbero anche diventare i personaggi di punta del film”, afferma Martino. Rendendosi conto che i nemici (gli Iraci) dei loro nemici (Sbudella & Co.) potrebbero diventare degli straordinari alleati, Manny, Diego e Sid fanno un accordo con loro: se gli Iraci li aiuteranno a impadronirsi della nave di Sbudella, che Manny spera li riporterà a casa, il branco li libererà dalle grinfie dei pirati. A suggellare il patto contribuisce Sid, l’unico capace di comunicare con gli Iraci, che hanno una lingua tutta loro. Come spiega Leguizamo: “Sid e gli Iraci si parlano un po’ facendo i mimi e un po’ emettendo vocalizzi”, facendo riferimento al modo di parlare delle piccole creature.

Un altro personaggio centrale del film è Madre Natura stessa, attraverso la rappresentazione del cataclisma continentale provocato da Scrat, dell’oceano che spazza via il branco, della violenta tempesta che mette i nostri tre amici in grave pericolo e della terrificante minaccia delle palizzate, una parete di oltre 200 metri che minaccia di schiacciare Ellie, Pesca e le altre creature rimaste sulla terraferma. 

Nel disegnare gli ambienti e i disastri naturali, tutti avevano in mente qualcosa di “epico”. “Vedere un mammuth come Manny che sembra un puntino in cima a un iceberg sballottato in una tempesta oceanica è epico”, dichiara Thurmeier. “Ad ogni nuovo film della serie, facciamo un passo avanti nel collocare i personaggi in ambienti sempre più grandi, complessi e pericolosi”. 

Il più imponente di questi ambienti è il vasto e spietato oceano. Per massimizzare la scala dei pericoli che i personaggi devono affrontare – e per immergere gli spettatori dentro l’avventura – i realizzatori si sono avvalsi di nuove tecnologie appena sviluppate, che hanno dato risultati al di là delle aspettative: quando gli attori che danno voce ai personaggi hanno visto alcune sequenze della scena di una tempesta, pensavano che fossero state fatte delle riprese in un oceano vero e che i personaggi d’animazione fossero stati aggiunti in un secondo tempo.

L’oceano non è meno irresistibile quando è calmo. La ricca atmosfera – la foschia e il mistero di essere in mezzo al mare – sono un’estensione dei personaggi, specialmente i pirati, come lo sono i vasti cieli aperti punteggiati di nuvole. Per catturare questi ambienti, i realizzatori, per la prima volta dall’inizio della serie, hanno scelto per le riprese il formato widescreen 2:35:1, che potenzia la sensazione che i personaggi siano minuscoli rispetto all’ambiente circostante.

Il team addetto alla ricerca e sviluppo de L’ERA GLACIALE 4 - CONTINENTI ALLA DERIVA ha anche messo a punto nuove tecnologie per alcune spettacolari ambientazioni a terra: una grotta in cui gli alberi pendono dal soffitto, capovolgendo la prospettiva dei personaggi; l’onnipresente minaccia dello sgretolamento di terra e rocce; gli iceberg che fungono da navi -- ogni ambientazione è dotata di “personalità” e colori unici.

Un altro strumento fondamentale è stato il 3D. Come osserva Martino: “La storia trasporta il pubblico in un’avventura e il 3D immerge ulteriormente gli spettatori nell’esperienza. Quando Manny, Diego e Sid cavalcano onde gigantesche durante una tempesta, il 3D fa provare la sensazione di essere tra le onde insieme a loro ed essere parte dell’azione”.

“Abbiamo sempre cercato di trovare nuovi modi per rendere l’esperienza più coinvolgente, portando il pubblico dentro il mondo dell’era glaciale”, aggiunge Thurmeier. “Gli spettatori sperimenteranno tutto insieme ai personaggi, quando navigano in modo spericolato su una nave o quando si scatenano possenti onde sismiche dal cuore della Terra”. 

Una volta avviata a conclusione l’animazione, è iniziato il complesso lavoro della post-produzione. Il veterano dell’era glaciale e vincitore di un Academy Award® come miglior ideatore del suono Randy Thom ha creato le tonanti sonorità della Terra che si frantuma, la forza minacciosa degli enormi blocchi di ghiaccio che piombano in acqua, Scrat sballottato nel cuore della Terra come una pallina di flipper e i vocalizzi affascinanti e incomprensibili degli Iraci. 

John Powell ha composto la colonna sonora del film, riprendendo alcuni temi degli episodi precedenti, oltre a creare nuove straordinarie musiche per sottolineare le dinamiche emotive tra Manny e Pesca e il desiderio pieno di nostalgia di Manny di tornare dalla famiglia. Le canzoni sono poi state ultimate con qualche tocco finale: Chasing the Sun eseguita dalla celebre pop band britannica The Wanted; la già citata canzone di Sbudella Master of the Seas e We Are (tema de L’ERA GLACIALE 4 - CONTINENTI ALLA DERIVA)”. Ester Dean, che ha scritto quest’ultima e che ha anche partecipato alla colonna sonora di “Rio”, fa notare che la canzone “si sofferma sul fatto che una famiglia non deve necessariamente avere legami di sangue o essere perfetta. Ma la famiglia è la famiglia – e questo è perfetto”.

In effetti, la famiglia allargata dell’era glaciale è tutt’altro che convenzionale ed è certamente lontana dalla perfezione, ma il fatto che sia una famiglia è di per sé ideale. “Il messaggio sull’importanza della famiglia è connaturato nei film dell’era glaciale’, afferma Martino. “Gli spettatori in tutto il mondo amano le storie sulla famiglia. Anche se i nostri personaggi sono imperfetti e molto diversi tra loro, fanno sempre del loro meglio e riescono a risolvere i problemi”.

Quindi, quello che ne “L’era glaciale” (Ice Age) era un branco insolito, composto da un mammuth peloso, un bradipo e una tigre dai denti a sciabola, è cresciuto e cambiato, diventando una famiglia, man mano che si sono aggiunti nuovi membri: una moglie, una figlia, un paio di fratelli e una Nonnina. Oltre a ciò, Manny, Sid, Diego e gli altri membri del gruppo stanno cambiando. “Sono tutti in evoluzione e noi siano accanto a loro nel viaggio, fisicamente ed emotivamente”, dichiara Lori Forte. “Ma, per quanto cambino, restano sempre i personaggi che conosciamo e amiamo”.

E cosa dire di Scrat, la cui unica famiglia sembra essere una ghianda elusiva sulle cui tracce lo scoiattolo preistorico si trova da… la notte dei tempi? “È sempre divertente vedere i suoi tentativi e i ripetuti fiaschi”, afferma Steve Martino. “E i fallimenti che osserviamo ne L’ERA GLACIALE 4 - CONTINENTI ALLA DERIVA, di cui la spaccatura del globo è solo il primo, sono veramente epici”.

 

 

IL CAST ITALIANO – I DOPPIATORI

 

CLAUDIO BISIO (Sid)

 

Diplomato attore presso la Civica Scuola d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano, la vita professionale di Claudio Bisio ha sempre visto l’intrecciarsi di teatro, cinema e televisione.

In teatro esordisce con diverse produzioni del “Teatro dell’Elfo”, tra cui “Nemico di classe” di Nigel Williams con la regia di Elio De Capitani (1983), “Comedians” di Trevor Griffiths (1985) e “Sogno di una notte d'estate” di W. Shakespeare (1981) con la regia di Gabriele Salvatores. Non tralascia nemmeno il teatro d’impegno civile e nel 1987 è a fianco a Dario Fo in “Morte accidentale di un anarchico”. Nel 1988 esordisce con il primo dei suoi one-man-show, “Guglielma”, cui seguiranno, tra gli altri, “Aspettando Godo” (1990) e “Tersa Repubblica” (1994). Nel 1997 nasce il sodalizio con il regista Giorgio Gallione, dal quale nasceranno gli spettacoli “Monsieur Malaussène” (1997) e “Grazie” (2005) di Daniel Pennac, ma anche “La buona novella” (2000) di Fabrizio de André, “I bambini sono di sinistra” (2005), scritto con Michele Serra e Giorgio Terruzzi, “Seta”  (2007) una lettura-teatrale del romanzo scritto da Alessandro Baricco (2010) e “Io quella volta lì avevo 25 anni”, ultimo testo scritto da Giorgio Gaber e Sandro Luporini, diretto da Giorgio Gallione.

Al cinema Claudio Bisio ha lavorato con numerosi registi, tra cui Gabriele Salvatores (“Turné” - 1989, “Mediterraneo” – 1991, Premio Oscar nel 1992 come Miglior Film Straniero), “Puerto Escondido” - 1992, “Sud” - 1993, “Nirvana” - 1997), Dino Risi (“Scemo di guerra” - 1985), Ugo Chiti (“Albergo Roma” - 1995), Francesco Rosi (“La tregua” - 1997), Antonello Grimaldi (“Il cielo è sempre più blu” - 1996, “Asini” - 1999), l’esordiente Carlo Arturo Sigon (“La cura del Gorilla” - 2006), Neri Parenti (“Natale a New York”, 2006), Giovanni Veronesi (“Manuale d’amore 2-Capitoli successivi”, 2007), Luca Lucini (“Amore, Bugie & Calcetto”, 2008), Giulio Manfredonia (“Si può fare”, 2008), Fausto Brizzi (“Ex”, 2009; “Maschi contro Femmine” e “Femmine contro Maschi”, 2010), Luca Miniero (“Benvenuti al Sud”, 2010 – “Benvenuti al Nord”, 2011), Massimo Martelli (“Bar Sport”, 2011); nel 2010 fa un cameo nel film di Dany Boon, “Rien à Déclarer”.

Si è inoltre divertito a dare la sua voce a Sid, il bradipo del film di animazione “Ice Age”, cui ha regalato un’inconfondibile connotazione vocale (I nel 2002, II nel 2006, III nel 2009 e IV nel 2012), alla talpa Mole di “Atlantis” (animazione, 2001) e all’imperscrutabile Leon di “Terkel in trouble” (animazione, 2006).

In televisione, dopo l’esordio con “Zanzibar”, la sit-com di cui è anche autore (1988, Italia1), ha condotto “Cielito Lindo” (1993, RaiTre) e lavorato a “Mai dire gol” con la Gialappa’s Band (1998-99, Italia1), “Teatro 18” con Serena Dandini (2000, Italia 1) e “Le Iene” (2001, Italia1). Conduce “Zelig” fin dalla sua prima edizione (1997, Italia1), divenuto poi “Zelig Circus” quando il programma è passato in Prime Time (dal 2004, Canale5). Ha condotto tre edizioni del “Concerto del Primo Maggio” (2004/05/06, RaiTre) e la XXIII edizione del “Gran Premio dello Spettacolo” (2007, Canale 5). Ha inoltre interpretato, assieme a Sabrina Ferilli, il film-tv “Due imbroglioni e mezzo” (2007, Canale 5), diretto da Franco Amurri di cui ha girato 4 nuovi episodi (2010, Canale 5).

Tra le passioni di Claudio c’è la musica e con l’amico Rocco Tanica, uno dei fondatori del gruppo Elio e Le Storie Tese, ha realizzato il singolo “Rapput” disco dell’estate 1991 (60.000 copie e primo in classifica per tre mesi), contenuto nel successivo LP “Paté d’animo”.

Nell’estate 2006, ha girato la penisola in tournée con Elio e le Storie Tese con la (quasi) rock-opera “Coèsi se vi pare”.

Nel 2008 ha interpretato “La musica nascosta”, radiofilm sceneggiato da Tiziano Scarpa, con musica di Michele Tadini, prodotto da Michele Dall’Ongaro per RaiRadio3. L’opera ha vinto la 60ma edizione del Prix Italia nella sezione Radio Music – Composed .

Ha pubblicato alcuni libri, tra cui “Quella vacca di Nonna Papera” (1993, Baldini&Castoldi), “Prima comunella e poi comunismo” (1996, Baldini&Castoldi) e “Claudio Bisio che simpatico umorista” (2002, Mondadori, cofanetto con VHS).

Nell’Ottobre 2008 è uscito nelle librerie “Doppio Misto – Autobiografia di coppia non autorizzata”, scritto da Claudio Bisio e Sandra Bonzi, per Feltrinelli Editore, attualmente alla terza edizione.

 

 

PINO INSEGNO (Diego) 

 

Attore e doppiatore, ha debuttato nel 1982 in teatro con l’Allegra Brigata in “Giulio Cesare è… ma non lo dite a Shakespeare”, seguito da "ODISSEA un musical", "Supercalifragilistichespiralidhorror" e "My Fair West". L'esordio cinematografico è invece nel ruolo di un calciatore nella pellicola di Sergio Martino, “Mezzo destro, mezzo sinistro” (1985) con Gigi Sammarchi e Andrea Roncato, Milena Vukotic, Leo Gullotta e Sandro Ghiani. Contemporaneamente nel 1985 fonda La Premiata Ditta con Francesca Draghetti, Roberto Ciufoli e Tiziana Foschi con i quali realizzerà programmi televisivi (“Premiata Teleditta”, “Finchè c’è ditta c’è speranza…”), commedie teatrali di successo e importanti campagne pubblicitarie. Diretto da Enrico Montesano in “A me mi piace” (1985) e da Giampiero Mele ne “In punta di piedi”, “Streetdance”(1985), passa al piccolo schermo per la regia di Gianni Boncompagni in “Pronto chi gioca”(1986), programma condotto da Enrica Bonaccorti, in cui lui e la Premiata Ditta occupano uno spazio comico. Similmente faranno in “Jeans 2” di Fabio Fazio, passando alla conduzione di “Cinema insieme Walt Disney” (1987), mentre cominceranno i primi spettacoli teatrali con "Gallina vecchia fa buon Broadway".

Nel 1988 affiancano Gigi Sabani in “Chi tiriamo in ballo?”, mentre Pino Insegno parteciperà come attore nella pellicola di Filippo Ottoni “I giorni randagi” (1988) con Sergio Rubini e Margherita Buy. E dopo il gioco televisivo “Domani sposi” (1989), sarà diretto da Carlo Vanzina in “Le finte bionde” (1989). Continuerà ad alternare il palcoscenico ai set televisivi passando dagli spettacoli "Baci da Broadway" e "Preferisco ridere", entrambi del 1990, ai programmi tv “Saranno famosi” e “Ricominciamo da due” di Raffaella Carrà su Rai Due.

"Non solo Bbiutiful" (1991) è un successo a teatro e “Ciao week end” (1991) presentato da Giancarlo Magalli lo fa diventare un volto amico degli italiani. “I cervelloni” di Paolo Bonolis e “Vita da cani” di Jocelyn, sono gli unici programmi televisivi a cui prende parte, inossidabilmente legato alla Premiata Ditta, con cui sarà diretto nel film “L'assassino è quello con le scarpe gialle” (1995). Il gruppo si distingue, poi, per i siparietti comici e musicali nel contenitore domenicale “Buona domenica” (1996), condotto da Lorella Cuccarini, poi in “Campioni di ballo” (1997). 

In teatro lavora in “Colto in flagrante” (2001) e “Soap Opera” (2003) entrambi diretti dal fratello, il regista Claudio Insegno. 

Diretto a teatro da Guglielmo Ferro in "Soap", con la Premiata Ditta inizieranno un programma televisivo tutto loro, “Finchè c'è ditta c'è speranza”, trasmesso su Canale 5, che avrà così tanto successo da continuare per tre serie. “Premiata teleditta” (2000) fa incetta di ascolti, mentre a teatro Pino Insegno, viene diretto, sempre dal fratello Claudio, in “Colto in flagrante” (2001/2002), esperienza che ripeteranno in “Soap Opera” (2003), “Gli allegri chirurghi” (2004) e “Insegnami a sognare” (2004). Promosso a co-conduttore dentro quell'immenso circo mediatico che è “Buona domenica” (2002/03) di Maurizio Costanzo, diventa conduttore vero e proprio di programmi come “Oblivius” (2002), “Compagni di squola” (2003) e “Il mercante in fiera” (2006). Poi, ancora, il varietà “Personality Show” su Italia 1 nel 2003, lo show televisivo “Vieni avanti cretino” su Rete4 , con Roberto Ciufoli, nel 2008. Per il cinema recita nel film che racconta la storia di Emanuela Loi, membro della scorta di Paolo Borsellino, “Gli angeli di Borsellino-Scorta QS 21” (2003) di Rocco Cesareo. Nel 2008 ha scritto e diretto un film parodistico che prende in giro le pellicole sentimentali uscite negli ultimi anni, dal titolo “Ti stramo – ho voglia di un’ultima notte da manuale prima di tre baci sopra il cielo”. Nel 2008 ha partecipato in qualità di suggeritore ad alcune puntate di “Buona la prima”

Notevolissima anche l’attività di doppiatore per il cinema: ha prestato la sua voce a Viggo Mortensen nella trilogia de “Il Signore degli Anelli” (per cui ha ricevuto nel 2004 un Nastro d’Argento e il premio “Alberto Sordi”), a Denzel Washington in “American Gangster”, a Matt Dillon in “Crash – Contatto fisico”, a Will Smith in “Ali”, a Jamie Foxx in “Ray”, a Sacha Baron Cohen in “Borat”, a Philip Seymour Hoffman in “Onora il padre e la madre”, a Mark Wahlberg, a Will Ferrell, a Keanu Reeves, fra gli altri. E sempre come doppiatore ha vinto un Nastro d’Argento per il doppiaggio della tigre Diego in “L’era glaciale” (2002) e un Premio Speciale al Festival “Voci a Sanremo” 2007. Sempre nel 2008 doppiato per la seconda volta dopo 18 anni Denzel Washington, per il film “American Gangster”. Nel 2009 è anche il doppiatore dell'alligatore Louis nel film di animazione “La principessa e il ranocchio”.

Nello stesso anno ha condotto nuovamente il gioco a premi “Mercante in fiera”. Ha condotto, inoltre, per tutta l'estate del 2010, “Reazione a catena - L'intesa vincente” e nel novembre 2010 ha lo “Zecchino d'Oro” con Veronica Maya sempre su Rai 1.

Il 31 dicembre 2010, ha condotto insieme a Mara Venier, “L'anno che verrà”, sempre su Rai 1. Il 7 maggio 2011 presenta la prima puntata dello show televisivo “Me lo dicono tutti!”, in onda in prima serata su Rai 1. Nell'estate 2011 e 2012 viene confermato alla conduzione di “Reazione a catena - L'intesa vincente”, game-show estivo nella fascia preserale di grande ascolto di Rai 1. 

 

FRANCESCO PANNOFINO (Capitan Sbudella) 

 

Attore, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano. È noto soprattutto per prestare la propria voce a George Clooney di cui doppia tutti i suoi film, Denzel Washington, Kurt Russel, Antonio Banderas, Kevin Spacey, Mickey Rourke e Wesley Snipes, nonché per l'interpretazione di René Ferretti nella serie televisiva “Boris” e di “Nero Wolfe”  nella serie tv di grande successo andata in onda in prima serata su Rai 1.

Il 16 marzo 1978, mentre aspettava l'autobus sotto casa per recarsi all'università a seguire una lezione di algebra, fu tra i testimoni oculari della strage di via Fani, nella quale fu rapito Aldo Moro e vennero assassinati i cinque uomini della sua scorta. Su questa esperienza ha scritto la canzone “Il sequestro di Stato”. 

È sposato con l'attrice e doppiatrice Emanuela Rossi, dalla quale ha avuto un figlio di nome Andrea. È tifoso della Lazio.

Tra gli altri attori doppiati vi sono Dan Aykroyd, Tom Hanks in “Forrest Gump”, Vin Diesel in “xXx”, “Il risolutore” e “Prova a incastrarmi”, Benicio Del Toro in “Traffic” di Steven Soderbergh, Michael Madsen in “Kill Bill” di Quentin Tarantino, Kurt Russel in “La rapina”, Wesley Snipes nella trilogia di “Blade”, John Goodman nei panni di Fred  ne “I Flintstones”, William Petersen nei panni di Gil Grissom in “CSI - Scena del crimine”, Robbie Coltrane nella serie di “Harry Potter” (Rubeus Hagrid) e al personaggio Il Rosso in “Mucca e Pollo” e nella rubrica “Rosso Pigliatutto” trasmessa da Cartoon Network. 

Nel 2008 ha doppiato l'attore Daniel Day-Lewis nel ruolo principale de “Il petroliere”. Ha prestato la sua voce anche all'attore Costas Mandylor (Detective Hoffman) nella saga di “Saw”. 

Nelle vesti di attore ricordiamo: "Terza categoria" regia di Paolo Zucca, con Stefano Accorsi e Geppy Cucciari; “The workers” per regia di Lorenzo Vignolo nel protagonista dell’episodio Il Badante; “Breve storia di lunghi tradimenti” regia di Davide Marengo; ancora guidato da Paolo Zucca in “Cuore di clown”; protagonista in “Faccio un salto all'Avana” regia di Dario Baldi;  “Maschi contro femmine” regia di Fausto Brizzi; “Io e Marilyn” regia di Leonardo Pieraccioni; “Oggi sposi” regia di Luca Lucini;  “Diverso da chi” regia di Umberto Riccioni; “Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio” regia di Isotta Toso; “Je je” regia di Luca Miniero e Paolo Genovese; “Ma questa notte é ancora nostra” regia di Luca Miniero e Paolo Genovese; “Lezioni di cioccolato” regia di Claudio Cupellini “Fatti della Banda della Magliana” regia di Daniele Costantini; “Liberate i pesci” regia di Cristina Comencini; “Così è la vita” regia di Aldo, Giovanni e Giacomo; in “Croce e delizia” di Luciano De Crescenzo nel ruolo di Er Bacocco, in “Così è la vita” , “Honolulu Baby” di Maurizio Nichetti, in “Giovanni Falcone, l'uomo che sfidò Cosa Nostra”, dove interpreta il ruolo di Tommaso Buscetta, “Il generale Dalla Chiesa” di Giorgio Capitani, “Pompei” di Giulio Base , “Notturno bus” di Davide Marengo. E poi ancora Dal 2007 al 2011 ha interpretato il ruolo del regista René Ferretti nella serie televisiva “Boris” e nella pellicola “Boris - Il film”.

A teatro ha lavorato con l'attore e doppiatore Gigi Angelillo allo spettacolo Salvo e interpretato la pièce “Esercizi di stile”. Nel 2012 protagonista ne “I soldi (non servono a niente)” con Emanuela Rossi regia di Claudio Boccaccini e nel 2011 in “Ladro di razza” regia di Stefano Reali.

Nel 2010 è apparso negli spot di Telecom Italia come co-protagonista accanto a Michelle Hunziker e John Travolta. Sempre nello stesso anno ha registrato due audiolibri: “Metro 2033” dello scrittore russo Dmitry Glukhovsky - partecipando anche alla sua presentazione in Italia - e "La Bobbycosa", dello scrittore e regista italiano Yuri Storasi, letto in versione inglese, intitolata "The Bobbything", dall'attore di culto Malcolm McDowell, storico protagonista di Arancia Meccanica. Nel 2011 partecipa come concorrente del talent show di Rai 1  Lasciami cantare!, condotto da Carlo Conti. Il 1º maggio 2012 conduce insieme a  Virginia Raffaele il Concerto del Primo Maggio su Rai 3.

 

FILIPPO TIMI (Manny)

 

Scrittore, attore e regista di teatro e cinema. Ha lavorato al Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera, con Dario Marconcini, in “Paolo di Tarso”; con Cesare Ronconi del Teatro Valdoca di Cesena in “Fuoco Centrale” e “Ero bellissimo”, “Avevo le ali”; con Robert Wilson in “G.A. Story”; ha partecipato allo studio preparatorio condotto da Pippo Delbono per lo spettacolo “La Rabbia”. Con Bruno De Franceschi si dedica agli studi sulla voce: flautofonia e canto armonico; lavora sul corpo e partecipa ai workshop di Teatrodanza con Julie Anne Stanzak, del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch, con la compagnia di danza contemporanea Sosta Palmizi e Raffaella Giordano; lavora per il teatro con Danio Manfredini e Davide Enia, studia scrittura teatrale con Renata Molinari e Mariangela Gualtieri.

Nel 1996 con l’attore Silvano Valtolina e lo scenografo Giacomo Strada fonda Bobby Kent & Margot, collettivo teatrale che sviluppa ricerche sul rapporto tra corpo e spazio ispirate alle riflessioni di Pavel Florenskij. Nello stesso anno inizia la collaborazione con Giorgio Barberio Corsetti nella sua Compagnia Teatrale dove è primo attore in numerose produzioni tra cui “Woyzeck” nel 2001, in cui interpreta il soldato Franz Woyzeck; nel 2004 è in “Paradiso” – riscrittura del “Paradiso perduto” di John Milton. In teatro è stato diretto anche da Anton Milenin, Paola Rota e Massimo Giovara, Elio De Capitani, Aleksandr Popowski e Laurent Pelli.

Nel 2005 debutta al Teatro India di Roma, per la regia di Giorgio Barberio Corsetti, con “La vita bestia”, adattamento teatrale da lui curato del suo primo romanzo “Tuttalpiù muoio”. Nel 2009 è autore con Stefania De Santis de “Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche”, prosa teatrale che lo vede regista e interprete principale nel ruolo di Amleto. Nel marzo 2011 è in scena, al teatro Franco Parenti di Milano, con lo spettacolo da lui scritto, diretto e interpretato: “Favola. C'era una volta una bambina, e dico c'era perché ora non c'è più”. Nel luglio 2011 presenta  – nell'ambito del Festival dei due Mondi di Spoleto – la prima teatrale di “Giuliett'e Romeo. M'engolfi l'core, amore”, riduzione in volgare perugino dell'opera di William Shakespeare da lui scritta, diretta e interpretata.

I suoi esordi cinematografici lo vedono protagonista di alcune pellicole surreali (“Ottarde” di Giacomo Oliva, Lorenzo Feligioni, Pietro Zanchi e Sara Lanzi, cortometraggio del 1995; oniriche (“Il tocco degli angeli”, corto di Katia Assuntini del 1998); evocative (“Virtus F.C.”, corto del 1998 di Roberto Costantini e Luca Labarile. Nel 1999 è nel cast di “In principio erano le mutande”, dell’esordiente regista Anna Negri; nel 2001 veste i panni del ballerino Nico nel film “500!” di Giovanni Robbiano, Lorenzo Vignolo e Matteo Zingirian; nel 2002 è nel film drammatico “Aprimi il cuore” dell’esordiente Giada Colagrande e nel 2005 lo troviamo nel film “Onde”, opera prima di Francesco Fei. Nel 2006 è nel film drammatico “Transe” della regista portoghese Teresa Villaverde.

A fine anni ’90 era cominciato il sodalizio artistico con Tonino De Bernardi, regista di cinema indipendente e di sperimentazione. Con il cineasta underground torinese, dal 1999 al 2004, gira molti film, ma è soprattutto con il personaggio di Antonello Rosatigre (in “Rosatigre” del 2000 e in “Fare la vita” del 2001). Nel 2006 è nel film “Saturno contro” di Ferzan Özpetek. Nel 2007 è il seminarista tormentato e ribelle Zanna nel film di Saverio Costanzo “In memoria di me”; poi in “Signorina Effe” di Wilma Labate. Nel 2008 ne “I demoni di San Pietroburgo” di Giuliano Montaldo veste i panni del visionario Gusiev. Sempre nel 2008 è protagonista del film “Come Dio comanda di Gabriele Salvatores. Nel 2009 interpreta il doppio ruolo di Benito Mussolini e di suo figlio Benito Albino ("Benitino"), nel film “Vincere” di Marco Bellocchio, E sempre nel 2009 è protagonista, in coppia con Ksenia Rappoport, del thriller noir “La doppia ora” che vede il regista Giuseppe Capotondi all’esordio cinematografico. Nel 2010 partecipa con un piccolo ruolo al film “The American” (protagonista è George Clooney), per la regia di Anton Corbijn; nello stesso anno partecipa a “La solitudine dei numeri primi” di Saverio Costanzo con il quale ha collaborato per la sceneggiatura.

A gennaio 2011 è ancora al cinema con “Vallanzasca - Gli angeli del male”, di Michele Placido. L’anno si chiude con Filippo Timi interprete di numerosi film: “Quando la notte”, diretto da Cristina Comencini, “Missione di pace”, opera prima di Francesco Lagi,  “Ruggine”, di Daniele Gaglianone , “Piazza Garibaldi”, documentario di Davide Ferrario. Sempre nel 2011 partecipa al set cinematografico di “Asterix e Obelix. Dio salvi la Britannia”, diretto da Laurent Tirard; “Notte finisce con gallo”, opera prima di Matteo Pellegrini; “Com'è bello far l'amore”, commedia di Fausto Brizzi.

Nel 2006 esce il suo primo libro, “Tuttalpiù muoio”– scritto a due mani con Edoardo Albinati –, un romanzo di formazione parzialmente autobiografico dal cui soggetto ha tratto e interpretato l’adattamento teatrale “La vita bestia”.

Nel 2007 pubblica il secondo libro, “E lasciamole cadere queste stelle”, una raccolta di profili al femminile, e, l’anno dopo “Peggio che diventare famoso”.

Nello stesso anno è ospite della trasmissione Crozza Alive in onda su La7, in cui dà vita ad alcuni personaggi interessanti e divertenti, tra i quali il travestito Mimouche e l’imitazione del Trota (Renzo Bossi) nella parodia della saga della Padania Excalidür.

La poliedricità di Timi, però, si rivela anche nella sua conoscenza musicale: Nel 2000 collabora con il musicista Marco Marcuzzi (Marcus Jr) alla colonna sonora del film “Rosatigre” di Tonino De Bernardi. Nel 2009 interpreta un medley con Fabrizio Bosso, registrato alla Casa del Jazz di Roma, e nel 2010 collabora al cd “Parole Note”, realizzato da Maurizio Rossato. Nel 2012 è stato giudice speciale nella finale di MTV Spit.

Inutile, poi, citare tutti i numerosi premi e riconoscimenti sinora ricevuti. Basti ricordare il Premio Ubu come miglior attore under 30 (2004), il Premio della Critica teatrale (2005), il premio FICE. Federazione italiana cinema d’Essai (2007) come «miglior interprete d'essai dell'anno», il Premio Francesco Pasinetti, assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI), come miglior attore (2008), la nomination come migliore attore protagonista ai Nastri d’Argento (2009), la nomination all’European Film Awards come miglior attore europeo (2009), la candidatura al David di Donatello per la categoria di miglior attore protagonista (2010).

 

 

 

 

 

 

ROBERTA LANFRANCHI (Ellie)

 

Nasce a Cremona e inizia lo studio della danza a quattro anni sotto la guida dei Maestri della prestigiosa scuola di ballo del Teatro alla Scala.

Vince per tre anni di seguito le ambite borse di studio, perfeziona la tecnica del balletto classico con docenti del Bolshoj di Mosca. Comincia a muovere i primi passi calpestando i più importanti palcoscenici di studi televisivi come ballerina di fila fino a diventare prima ballerina su Rai 1 nella “Fantastica Italiana” di G. Magalli e R. Capua. Nel 1996 la ricordiamo tutti come una delle Veline più amate da A. Ricci e sarà quello, per due anni consecutivi, il suo trampolino di lancio. La direzione di Canale 5 di Giorgio Gori nel 1999 la vuole come una delle sue show girl di punta e sarà li che, al fianco di Gerry Scotti, condurrà “Provini”, in prima serata su Canale 5 e svariate edizioni di “Paperissima” ed “Esattissima Sprint”. Nel 2001 sarà uno dei volti su cui la nuova LA7 punterà conducendo “Telerentola” e “Fascia protetta” insieme a Platinette. Nel 2002 sarà la volta della sua ascesa a Rai Uno dove condurrà con F. Frizzi l’ultima edizione di “Per tutta la vita” e subito dopo sarà la regina del sabato sera di Claudio Amendola in “Amore mio, diciamo così”. Tra i vari spettacoli teatrali dove dimostrerà le sue qualità non solo di show girl ma anche di attrice, ricordiamo nel 2005 al fianco di Max Giusti, “Se il tempo fosse un gambero”, musical di successo dove fu proprio Garinei a sceglierla come protagonista femminile. Da li, nel 2006, sarà Rai Due a puntare su di lei, la vedremo prima insieme a G. Magalli con la regia di Guardì nella conduzione di “Piazza Grande” e subito dopo qualche mese come nuovo volto del pomeriggio della rete nella conduzione, per due edizioni, de “L’Italia sul Due”, approdando anche in prima serata con il reality targato Magnolia, “La Sposa Perfetta”. L’abbiamo, poi, ammirata al suo ritorno a Mediaset come guest star nel format americano “Saturday Night Live” su Italia 1.

Dal 14 Aprile al 4 Maggio 2009 ha vestito i panni di Cenerentola al Teatro Sistina, il Musical diretto da Massimo Romeo Piparo. Attualmente si sta dedicando per la terza volta al doppiaggio del personaggio Ellie ne “L’era glaciale 3 – l’alba dei dinosauri” .

Negli ultimi tempi Roberta ha fatto delle ospitate in tv e quest' inverno ha partecipato come protagonista allo spettacolo teatrale "Smetti di piangere" in giro per l' Italia, con la regia di Massimo Piparo.

 

HONG-HU ADA (Shira)

 

Hong-hu Ada Perotti, conosciuta al pubblico come artista teo-con, è un’attrice, cantante, cantautrice italo- giapponese.  Canta dall'età di due anni, a undici era già soprano lirico. 

 La nonna, sua prima insegnante di canto, scoperte le doti musicali della bambina, la introdusse nel mondo dell’Opera lirica portandola con sé in tournée. Hong-hu Ada si è, quindi, esibita in grandi concerti presso Chiese e Cattedrali in Europa. In questo stesso periodo ha incominciato i suoi studi di recitazione, in particolare per il teatro, suo grande amore.

Formatasi negli USA alla School of Music University of Florida, è stata protagonista di tre musical (“Like a Star”, “All the Dreams Come True”, “Dreaming”) tutti e tre portati in scena in America. Dopo la scuola a Miami, ha completato i suoi studi di recitazione presso il NYFA-New York Film Academy e con Michael Margotta, membro dell’Actor Studio di New York e direttore artistico dell’Actor Centre a Roma.

Ritornata in Italia, il grande regista americano Abel Ferrara l’ha scelta per un video clip musicale per il canale MTV e, in seguito, per il suo film “Mary” nel 2005 con Juliette Binoche, e “Go Go Tales” nel 2006 con Matthew Modine. Nel 2008 Hong-hu Ada ha lavorato con Pupi Avati ne “Il papà di Giovanna”, e l’anno successivo in  “Il figlio più piccolo” con lo stesso regista. Poi in “Time Killer” per la regia di S. Saraceno e nel 2012 in “Shuna the Legend”, film Western che riporta in scena il richiamo ai grandi film di Sergio Leone, nel ruolo della protagonista, un’india comanche con Enzo G. C


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