L'Espresso scopre che a L'Aquila non ci sono i soldi per la ricostruzione

19 Febbraio 2013   16:26  

"Non ci sono i soldi". Il Piano di Ricostruzione dell'Aquila e delle frazioni gia' approvato, a quasi quattro anni dal terremoto e' per lo piu' fermo.

Lo ribadisce in una inchiesta il giornalsta Emilio Fabio Torsello pubblicata sul sito on line dell'Esperesso.

"Sono finiti i due miliardi stanziati - spiega Pietro Di Stefano, assessore del comune dell'Aquila alla Ricostruzione - e adesso si naviga a vista. Manca un afflusso costante di denaro e bisogna contrattare anno per anno con il Governo".

"Adesso, ad esempio - prosegue l'assessore - una delibera del Cipe del dicembre scorso ha sbloccato 150 milioni, un residuo di contabilita' che non ci era stato assegnato dal Commissario, soldi che sono stati gia' impegnati. Siamo in attesa di altri 660 milioni ma tutto e' sempre molto precario".

A mancare, infatti, e' un piano strutturato di finanziamento che invece si ridefinisce anno per anno: "queste procedure non aiutano la programmazione degli interventi.

Per il sisma in Emilia - prosegue - e' stata decisa un'accisa in modo da reperire subito i fondi per le popolazioni, vorrei capire per quale motivo nel 2009 si decise che per un territorio come il nostro, cosi' pesantemente colpito dal terremoto, interventi straordinari di quel tipo non erano necessari.

Il risultato e' una contrattazione sui fondi che snerva qualsiasi ampio respiro di ricostruzione"


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