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E un grido d'allarme quello lanciato da uno dei principali enti di produzione culturale d'Abruzzo, l'Istituzione Sinfonica Abruzzese.
Fino al 2009 dalla Regione Abruzzo arrivano 900 mila euro, e su qui fondi veniva stabilito il contributo statale del Fus (Fondo Unico dello Spettacolo).
Il Ministero per i Beni e le Attività culturali, dopo il sisma, ha congelato per tre anni i contributi del Fus per non gravare le istituzioni aquilane, ma dal 2012 è tornato il sistema che si basa sui fondi regionali che ha subito un taglio pesantissimo dell'80%. Ad oggi l'Isa riceve solo 270 mila euro. Il governatore Chiodi aveva promesso a settembre di provvedere con un recupero di parte dei contributi, ma ad oggi spiega il presidente dell'Isa Antonio Centi, nulla è accaduto. Di qui un appello.
L'Isa, è una onlus, e in quanto tale non può incorrere in due anni di disavanzo. Il rischio è il commissariamento. Con 60 dipendenti a tempo indeterminato e altri collaboratori a prestazione,è un'istituzione di fatto produttiva, che tra biglietti, abbonamenti e sponsorizzazioni produce un fatturato di 600 mila euro l'anno.
Nell'intervista Antonio Centi, presidente Istituzione Sinfonica Abruzzese
di Barbara Bologna
montaggio di Marialaura Carducci