L'Imu alla Chiesa? Ops, il governo se ne è dimenticato!

05 Settembre 2012   17:43  

Forse qualcuno non ci crederà, perché in effetti sembrerebbe piuttosto surreale, eppure la vicenda è andata proprio in questo modo.

Il Governo aveva introdotto una modifica alla legge del 1992, stabilendo di abrogare tutte le norme relative all’esenzione dall’Imu per tutti quegli immobili dove si abbia un’attività commerciale prevalente.

Di conseguenza anche alcune proprietà del Vaticano sarebbero state coinvolte nel provvedimento. Tutto il procedimento legislativo comunque sarebbe stato completato con un atto amministrativo del Tesoro.

Solo in questo modo si sarebbe potuto stabilire quando l’uso dei locali sia da considerare esclusivamente non commerciale. Inoltre l’atto amministrativo del Tesoro dovrebbe stabilire quanto deve essere versato al Fisco per un dato immobile.

Il regolamento sarebbe dovuto essere emanato dal ministero del Tesoro già nel mese di maggio, ma da allora non se n’è saputo più nulla. Niente. Tutto si è risolto in un nulla di fatto, visto che del provvedimento in questione si sono perse le tracce.

Il Governo se l’è davvero dimenticato? I più maligni saranno d’accordo sul fatto che la dimenticanza rientri in un piano stabilito, per non dispiacere alla Chiesa. Intanto icontribuenti italiani, quelli che le tasse le devono pagare con il loro lavoro, hanno cominciato a versare le prime rate dell’Imu, ritrovandosi a sborsare fior di quattrini.

La Chiesa nel frattempo sta risparmiando un bel po’ di soldini. E pensare che tutto è dovuto ad una dimenticanza.

Secondo quanto scrive Milano Finanza, il decreto del ministro dell'Economia, atteso per fine maggio, è ancora in fase di studio. Se nulla dovesse essere fatto per gennaio, la Chiesa continuerebbe ad essere esentata dal balzello “lacrime e sangue” per gli italiani.

Ma la risposta del Tesoro non si è fatta attendere. «Nessuna proroga all'imposta, il decreto arriverà a breve e poi dovrà passare l'esame del Consiglio di Stato» scrive Repubblica, citando il Ministero guidato da Vittorio Grilli. I ritardi sarebbero da attribuire alla complessità «della materia». Ma la tiritera sull'approvazione del decreto «non pregiudica la corretta applicazione della norma, anche perché la scadenza della prima rata è il 16 giugno 2013». Questo dice il Ministero. 

Repubblica, però, scrive che per avvalersi dell'esenzione dall'Imu c'è bisogno di una «apposita dichiarazione», come riportato nel Cresci-Italia. E tale documento va consegnato entro il 2012, se si vuole essere affrancati dalla tassa sugli immobili per l'anno successivo. Ma, come detto, il ministero non ha ancora predisposto il modello apposito.

...Staremo a vedere come andrà a finire!


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