L'amianto per le strade, la morte nel cuore, i bambini che giocano inconsapevoli

La "normalità" nei luoghi della non ricostruzione

15 Luglio 2013   10:27  

Il vento soffia le fibre dell'amianto tra le case distrutte dei borghi del cratere, siamo a Poggio Picenze, piccolo comune a 10 minuti dall'Aquila, qui come in altri posti il terremoto a distrutto quasi tutto.

C'è un piccolo quartire, Largo Pareti, sul quale l'orco si è abattuto, solo due famiglie sono tornate in casa e solo grazie al proprio sudore sono riuscite a "tornare a casa".

Una è del posto, l'altra è "romana" che torna dalla metropoli per godere dell'aria paesana.

Il quartiere è ricolmo di macerie e d'amianto spezzato, ridotto in brandelli "dall'Orco", dal vento, la pioggia e la neve e dopo 51 mesi dal terremoto sono ancora lì, rendendo l'aria insalubre.

Era il 17 settembre dello scorso anno quando denunciammo la cosa, oggi a 10 mesi dall'articolo che creò clamore e indignazione, nulla si è mosso.

Anzi qualcosa si, la natura ha continuato a sminuzzare le terribili fibre dell'amianto, e il vento le continua a spargere in giro tra i bambini che giocano ignari ed i genitori che, costretti, devono chiedere assistenza al loro angelo custode...

Ieri, durante un'importante festa si è lanciata anche una lanterna, l'ultimo messaggio di speranza...


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