L'amministrazione comunale di Pescara si costituisce parte civile al processo contro Montedison

03 Ottobre 2012   21:14  

“Anche l’amministrazione comunale di Pescara si costituirà parte civile, come persona offesa, nel processo contro la Montedison sul ‘caso’ della maxi-discarica abusiva di Bussi. A rappresentare il Comune di Pescara sarà l’avvocato Franco Perolino che presenterà istanza all’udienza fissata per domani, giovedì 4 ottobre, presso il Tribunale di Pescara”. Lo ha detto l’assessore al Contenzioso Berardino Fiorilli ufficializzando la decisione assunta dall’amministrazione e ratificata con l’approvazione della relativa delibera da parte della giunta comunale.

“Appena cinque anni fa circa – ha detto l’assessore Fiorilli -, dopo la grave crisi idrica che ha colpito l’intera provincia di Pescara, in seguito alle problematiche ambientali e all’inquinamento dei famosi pozzi di Bussi, è emersa una drammatica realtà, quella della presenza di una spaventosa mega-discarica abusiva, destinata allo smaltimento di ogni genere di rifiuti, a Bussi sul Tirino, una discarica portata alla luce dopo mesi di indagini dal Corpo Forestale dello Stato, svelando una delle vergogne più grandi d’Europa. La discarica sarebbe stata realizzata dal 1963 al 1972 su un terreno che dal 1999 è di proprietà della ‘Come Iniziative Immobiliari srl’, oggi Montedison Srl, nel comune di Bussi sul Tirino. Da quel momento si è aperta una vicenda ancora tutta da svelare, nella quale il Comune di Pescara si ritiene a pieno titolo persona offesa a tutela degli interessi dei propri cittadini che potrebbero essere stati danneggiati dalla presenza di quella discarica. In tal senso non possiamo che sostenere e approvare in pieno l’attività portata avanti sino a oggi dalle Associazioni ambientaliste che hanno saputo tenere alta l’attenzione e la guardia su una vicenda tanto grave e scandalosa, sotto la quale si nascondono anni di silenzio e di disattenzione, anche da parte delle Istituzioni. Ci chiediamo come sia stato possibile non accorgersi per anni di quanto accadeva a Bussi, ci chiediamo quali possano essere state le conseguenze materiali determinate dalla presenza di una tale ‘bomba’ ecologica e in tal senso riteniamo fondamentale uno studio epidemiologico, l’unico che sarà in grado di fare piena chiarezza sotto il profilo sanitario su una simile vergogna. L’amministrazione comunale si era già costituita parte civile in una prima fase del procedimento penale, ma eravamo stati esclusi. Domani riproporremo la nostra istanza, rielaborata dall’avvocato Franco Perolino, che ha assunto la rappresentanza del nostro Comune, certi del suo accoglimento”.

 


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