L'assessore Castiglione analizza i dati del Cresa sull'economia abruzzese

03 Agosto 2012   13:14  

Riceviamo dall'assessore regionale Alfredo Castiglione e pubblichiamo:

''L'impulso espansivo dell'export della produzione regionale trova ulteriore conferma nei dati diramati dal CRESA sullo stato dell'economia abruzzese nel 2011. 

 Il CRESA, cosi' come avevano gia' evidenziato i dati ISTAT, ha testimoniato infatti un incremento del 14,7% delle esportazioni rispetto all'anno precedente, contro la media italiana del 11,4%, con i comparti trainanti dell'automotive e dell'agroalimentare. 

Cosi' come, dopo anni di calo, l'occupazione e' tornata a crescere e si e' ridotta la disoccupazione giovanile. Per far si' che tali dati possano avere trend favorevoli si e' lavorato molto, e si continua a lavorare, in termini di riforme messe in campo dall'attuale Governo regionale, per dotare il sistema economico abruzzese degli strumenti necessari a superare l'attuale momento e per garantire all'Abruzzo le condizioni per avere prosperita' durevole nel tempo.

Tali dati testimoniano di fatto che il nuovo assetto, che l'attuale Amministrazione regionale sta fornendo all'apparato produttivo, attraverso la rivisitazione complessiva della geografia economica-industriale, lascia ben sperare per il prossimo futuro.

La programmazione regionale in termini di competitivita' legata allo sviluppo infatti si e' incentrata proprio su tre grandi aspetti.

Ricordo che la mia attivita' di assessore allo Sviluppo economico ha puntato in maniera decisa sul sistema dei poli d'innovazione, ricerca e innovazione tecnologica, nonche' sul concetto delle reti d'impresa.

Ne sono testimonianza le misure programmatiche che prevedono consistenti finanziamenti che vanno in questa direzione.

Affinche' tali misure possano avere l'effetto leva sperato sull'economia della nostra regione, bisogna considerare la necessita' e la volonta' di affrontare i problemi in un'ottica regionale complessiva e non per territori o per comparti.

Le riforme messe in campo vanno nella direzione di mettere in condizione il nostro sistema produttivo di affrontare le sfide del presente e del futuro in ottica sinergica, dove non e' piu' possibile e pensabile che vi siano associazioni di categoria o realta' locali che blocchino i processi di cambiamento in atto.

Non a caso alcuni di tali necessari processi di riforma stentano a decollare perche', per esempio, alcuni piccoli consorzi fidi vogliono ancora mantenere le proprie rendite di posizione, e ancora perche' qualche sindacato fa ricorso alla riforma dei consorzi industriali, riforma che potra' mettere nelle condizioni realta', come poli e reti, in grado di disegnare una nuova geografia industriale per l'Abruzzo.

A cio' si aggiunga Artigiancassa che, producendo ricorso ad un importante bando emanato a valere sul POR FESR, le cui risorse vanno a beneficio delle nostre imprese, ha rallentato di fatto gli effetti benefici che ne discendono.

I dati del CRESA rapportati a quelli nazionali, non possono certamente portarci a dire ''mal comune, mezzo gaudio'', ma possono infondere una certezza nel nostro modo di affrontare la realta' che viviamo.

L'intero territorio abruzzese, infatti, deve lavorare scrollandosi di dosso le priorita' dettate da vocazioni localistiche e personali, ma concentrandosi sul superamento delle debolezze della nostra regione.

Non possono esserci scorciatoie a processi che la realta' ci impone e che i dati confermano se e' vero, come e' vero, che occorre incidere sulla leva del credito, del miglioramento dell'offerta dei servizi agli operatori dello sviluppo economico, per rendere appetibile l'Abruzzo e per instillare fiducia verso le istituzioni.

Bisogna far si' che gli interventi che stiamo mettendo in atto possano dare gli effetti sperati il prima possibile, con interventi che portino risorse finanziarie fondamentali nel breve periodo, necessarie per mettere a regime quanto stiamo facendo.

Ma cio' e' possibile solo con l'assoluta volonta' e la forza d'animo di tutti"



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