La Benedizione delle uova pasquali: tra rito e storia

16 Aprile 2014   10:52  

La tradizione religiosa ha sempre considerato l'uovo come il simbolo del dischiudersi della vita nella stagione di primavera quando la natura si ridesta e si rinnova. Questa espressione della pietà popolare, propria sia dell'Oriente che dell'Occidente, si riflette nella consuetudine di benedire le uova nel giorno di Pasqua. Il gesto semplice ed umile porta nell'ambito familiare il messaggio della risurrezione e della vita nuova in Cristo, che investe l'uomo e la natura.

La benedizione delle uova, tradizione molto sentita in Abruzzo, avviene ancora adesso: i sacerdoti di alcuni paesi fanno il giro delle case per prendere le uova da benedire e molti abitanti si recano essi stessi alla prima messa, con una mappina  ripiegata ai quattro pizzi   all’interno della quale pongono un piatto pieno di uova lesse tenute strette da un nodo.

Fino a tempi non molto lontani da noi, ogni famiglia donava ai  sacerdoti, in occasione della visita fatta alle case, una piccola quantità di uova fresche. Di ‘uova colorate’, dipinte con varie tinte vegetali ,  si parla in un documento della prima metà del XIII secolo, quando nelle nostre contrade regnava l’ imperatore Federico II di Svevia.

Il documento venne stilato nel 1276 ( 26 anni dopo la morte dell’ Imperatore) nel Monastero di Santa Maria di Cinquemiglia, sito nel medio corso del Sangro, e reso noto dallo storico Giuseppe Celidonio nel III volume dell’opera “La Diocesi di Valva e Sulmona”. L’Autore scrive che nel giorno di Sabato Santo il Monastero di Santa Maria di Cinquemiglia, tramite il suo Bajulo, mandava a ritirare presso gli abitanti dei Casali  soggetti all’Abbazia “uova lesse et pinte “ ed ogni Casale era contraddistinto da un particolare colore, espediente questo che serviva come promemoria all’Abate per controllare l’avvenuto pagamento, da parte dei ‘villici’, delle prestazioni dovute  al Convento. Dallo storico Antonio De Nino apprendiamo che in epoche più recenti, quando la povertà era di casa nelle nostre contrade, si prestava di tutto anche le uova, “le quali si misuravano in un cerchietto di ferro “ e quando si dovevano restituire esse dovevano avere lo stesso diametro di quelle avute in prestito. D’inverno , scrive sempre il De Nino , quando la famiglia era riunita attorno al camino e la cena, come al solito, era stata magra per tutti, si organizzava il giuoco chiamato “spacca l’uovo”. Un uovo sodo e sgusciato veniva sistemato dalla persona di casa più anziana in un punto del tavolo della cucina e ne diventava padrone l’esponente della famiglia che, bendato e fatto girare più volte su se stesso per fargli perdere l’orientamento, riusciva a tagliare l’uovo con un solo colpo di coltello. Antica e originale è anche l’usanza dell’ ammaccatura  dell’uovo sodo. Il giuoco si svolge tuttora nella piazza principale di Spoltore (Pescara) fra due concorrenti che, nella mattina di Pasqua,si affrontano con il proprio uovo sodo in mano, non sgusciato, e lo tengono ad una distanza di circa 2 cm. l’uno dall’altro. Vince la singolar gara quello che per primo riesce ad ammaccare con un solo colpo l’uovo dell’altro e ne diventa in tal modo possessore.

BENEDIZIONE ALLE UOVA A PASQUA (secondo il Benedizionale CEI) Rito breve

Il ministro inizia il rito dicendo:

V. Sia benedetto Cristo, nostra Pasqua. [Alleluia.]

R. Ora e sempre. [Alleluia.]

Quindi, secondo l'opportunità introduce il rito di benedizione con brevi parole.   Poi uno dei presenti legge un brano della Sacra Scrittura:

Rm 6,4

Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a Cristo nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.

2 Cor 5,15-17

Cristo è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così. Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.

Ef 4,22-24 Fratelli, dovete deporre l'uomo vecchio con la condotta di prima, l'uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera.

1 Pt 3, 15   Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.

Quindi il ministro dice:

Preghiamo. Tutti pregano per qualche momento in silenzio. Il ministro, con le braccia allargate, prosegue: Benedetto sei tu, Signore del cielo e della terra, che nella radiosa luce del Cristo risorto ridesti l'uomo e il mondo alla vita nuova che scaturisce dalle sorgenti del Salvatore: guarda a noi tuoi fedeli e a quanti si ciberanno di queste uova, umile e domestico richiamo alle feste pasquali; fa' che ci apriamo alla fraternità nella gioia del tuo Spirito. Per Cristo nostro Signore, che ha vinto la morte e vive e regna nei secoli dei secoli.

R. Amen.

Quindi il ministro asperge con l'acqua benedetta i presenti e le uova dicendo queste parole o altre simili:

Ravviva in noi, o Padre, nel segno di quest'acqua benedetta il ricordo del nostro Battesimo e l'adesione a Cristo, crocifisso e risorto per la nostra salvezza.

Ricostruzione storiografica di Elisabetta Mancinelli


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