La Cisl: “La bufera giudiziaria non diventi escamotage per bloccare i fondi ricostruzione''

13 Gennaio 2014   11:18  

“La bufera giudiziaria che si è abbattuta sull’Aquila non deve diventare l’escamotage, per il Governo centrale, per bloccare i fondi destinati alla ricostruzione del territorio e alle imprese del cratere”.

Il responsabile Cisl dell’Aquila, con delega alla ricostruzione, Gianfranco Giorgi, interviene sul rischio di blocco dei fondi, dopo le dimissioni del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente.

“Non intendiamo entrare nel merito della dialettica politica, che non è di nostra competenza, tanto meno esprimere giudizi sull’inchiesta che ha coinvolto esponenti politici comunali”, afferma Giorgi, “è compito della magistratura, che bene fa a spingere sull’acceleratore con controlli serrati e puntuali, fare chiarezza su quanto avvenuto affinché la ricostruzione sia un processo trasparente e lineare, senza sbavature né interessi di parte.

Detto questo e preso atto della magra figura che la città dell’Aquila, suo malgrado, sta facendo a livello nazionale e internazionale”, incalza Giorgi, “intendiamo ribadire a gran voce la necessità che il Governo consideri la ricostruzione dei comuni colpiti dal sisma del 2009 un’assoluta priorità nell’agenda di programma, mantenendo gli impegni assunti sui tavoli istituzionali.

Non vorremmo che l’inchiesta in atto diventi lo strumento, per il Governo, per porre dubbi sulla legittimità della ricostruzione e sull’erogazione dei finanziamenti assolutamente necessari per mandare avanti il processo di rinascita della nostra città e dei centri limitrofi. Sappia il ministro per la coesione territoriale, Trigilia, e quanti la pensano come lui, che L’Aquila non deve essere costretta a elemosinare i fondi per la ricostruzione, come purtroppo è accaduto negli ultimi cinque anni, ma il Governo deve automaticamente farsi carico, attraverso una programmazione annuale, del “caso-L’Aquila” e sostenere anche le imprese locali, letteralmente piegate dalla crisi”.

Giorgi, da ultimo, ricorda i gravissimi problemi del territorio: mancanza di lavoro, tasso di disoccupazione ai massimi storici, fuga dei giovani dalla città, aumento della cassa integrazione e della mobilità, attività che continuano a chiudere i battenti, mancanza di investimenti.

“Di fronte a un quadro socio-economico così pesante”, conclude Giorgi, “tutte le forze istituzionali, al di là della campagna elettorale, devono trovare un punto di convergenza per fare fronte comune a sostegno della battaglia della città nei confronti di un Governo troppo disattento alle esigenze degli aquilani”.

 


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