La Cna: ''Senza fondi, L'Aquila e la sua economia moriranno''

27 Maggio 2013   13:24  

Riceviamo dalla Cna e pubblichiamo:

“Unire le forze di rappresentanza per coinvolgere l’intera cittadinanza ad avere una totale visione della disastrosa condizione in cui potrebbe cadere l’intero territorio con conseguenze terribili sia sull’economia, sia sulla società, in uno stretto rapporto in cui si paga un alto costo sociale e qualitativo, fino ad arrivare all’abbandono che vedrebbe tramontare ogni possibilità di rinascita”.

“Tenere alto il livello di attenzione, è quello che ogni primo cittadino deve sostenere e a cui nessuno dovrebbe sottrarsi nel rispetto del mandato ricevuto, mettendo da parte una volta per sempre gli inutili personalismi.

Si sta facendo una battaglia con i soldi che non arrivano, che si perdono in mille promesse, o che se arrivano non sono sufficienti se non al pagamento di una parte di opere di ricostruzione già effettuate, continuando ad allungare l’agonia economica di molte imprese e fornitori, unita alla vana attesa delle oltre 20.000 persone che aspettano una casa.

In un clima quasi di abbandono, emerge giustamente la disperata e convinta azione del Sindaco di L’Aquila Massimo Cialente, a cui non sui può anteporre se non la ragione di reale e concreta preoccupazione della non ricostruzione del centro storico di L’Aquila e, si badi bene, dei centri storici di tutto il cratere”.

“Non attivare una finanza straordinaria per la ricostruzione significa concentrarsi sulla emergenza, trascurando il patrimonio storico e lasciandolo abbandonato al suo degrado.

Dobbiamo invertire questa tendenza a lasciar morire i centri storici, perché con la loro morte morirebbero anche il senso di appartenenza e l’identità della gente. Sarebbe una grave sconfitta che si sommerebbe alla tragedia.

Ed è ancora oggi, come ormai da anni, che la CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della PMI) con chiara e convinta energia sostiene l’integrazione fra le diverse realtà, in un progetto di ricostruzione in cui i giovani, vere colonne portanti di un concreto futuro, con il contributo dei cittadini, delle imprese, dei professionisti, delle associazioni di categoria e dei sindacati confederali diano un chiaro segnale di responsabilizzazione ai vari livelli istituzionali Provinciali, Regionali, Nazionali ed Europei, richiamando ognuno ad assumere il massimo senso di presa di coscienza dell’esigenza non più rinviabile di rispondere alle istanze dei cittadini, degli enti locali e dei territori.

Dobbiamo ridare speranza e il modo per farlo è riportare a nuova vita questo pezzo d’Italia”.

 


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