La Edimo dell'Aquila costruisce ponte sul Danubio per Novi Sad in Serbia

16 Luglio 2012   09:28  

Un ponte ad altissima tecnologia realizzato pezzo per pezzo all'Aquila, trasportato, montato e varato in Serbia per collegare l'Est dell'Europa alla Turchia e aprire una porta verso l'Asia.

Sono giorni frenetici di lavoro per la costruzione del ponte ad arco “Zezelj” sul fiume Danubio della città di Novi Sad in Serbia, una commessa di importanza continentale e del valore di 46 milioni di euro affidata alla Taddei Spa, azienda del Gruppo Edimo dell’Aquila, in joint-venture con le spagnole Azvi Sa e Horta Coslada Sr.

Autorità e tecnici serbi hanno visitato l’insediamento del gruppo industriale aquilano in località “Varranoni” nel comune di Poggio Picenze, facendo il punto della situazione, progetti alla mano, in vista della fase più calda.

“È un ponte particolare, ferroviario e stradale - spiega Mauro De Paoli, direttore tecnico della Taddei Spa - L’opera ha una luce notevole, di 400 metri complessivi, e poi è sul Danubio, un fiume molto importante. Per questo motivo anche le fasi di montaggio e messa in opera avranno una particolare attenzione perché non possono interrompere il traffico fluviale”.

“Ogni singolo pezzo del ponte viene realizzato negli impianti aquilani e trasportato in Serbia. Sarà poi montato su ognuna delle due sponde, sollevato con apposite attrezzature e varato”, prosegue il tecnico.

L’inaugurazione? “Dipende anche dall’andamento stagionale perché d’inverno il Danubio ghiaccia - sottolinea De Paoli - Speriamo massimo per l’autunno del 2013”.

Tra gli ospiti, l’ingegner Janko Kovljanic delle Ferrovie della Serbia ha sottolineato che “siamo in una fase cruciale e decisiva, per noi serbi questo ponte ha una valenza notevole perché la cassa di risonanza che avrà sarà a livello mondiale. L’opera è mastodontica - ha ricordato - ma ce la stiamo mettendo tutta per avviare tutto entro quest’anno e completare nel 2013”.

Il project team leader Dragi Marjanovic, che svolge la supervisione per conto dell’Unione europea dell’andamento dell’opera, ha fatto notare come si tratti di un punto di collegamento strategico, perché “lì c’è la la parte principale del corridoio che unisce Serbia e Turchia. Oltre una grande valenza logistica, sarà una grande opera che unirà l’Europa ulteriormente”.

Il direttore esecutivo della Del Ing Aleksandar Bjovic, tra i progettisti, ha evidenziato che “l’opera ha un impatto notevole come bellezza, come anche la sua architettura, com’è stata progettata. Il gruppo Edimo e la Taddei Spa - ha affermato - ci hanno messo tutta la loro conoscenza. Speriamo di poter continuare a lavorare assieme e fare un buon lavoro anche per il futuro”.

Il ponte a due arcate che verrà realizzato è il lavoro più rilevante in programma in questo momento in Serbia, e si tratta del maggiore finanziamento mai stanziato dall’Unione europea per la repubblica balcanica.

Queste le caratteristiche principali dell’opera: lunghezza totale del ponte 474 metri; le due principali luci sul Danubio hanno lunghezze rispettivamente di 178,50 e 220,50 metri; larghezza totale dell’impalcato 30,78 metri; altezza dell’arco principale 43 metri; peso totale del ponte: 11.800 tonnellate.


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