La Fisica verso la "particella di Dio": e' il bosone di Higgs al 99,9999%

05 Luglio 2012   09:54  

La 'particella di Dio' che da' materia alla massa e tiene insieme il tessuto dell'universo esiste e Peter Higgs, fisico inglese ormai 83enne che nel 1964 l'aveva teorizzata, aveva ragione. Lui, scienziato timidissimo e discreto, titolare di un dottorato al King's College di Londra, unico vero lustro di un'esistenza semplice a Edimburgo, ora e' in lizza per il prossimo Nobel. Lo scienziato era a Ginevra oggi quando gli scienziati del Large Hadron Collider, il super-acceleratore di particelle che si trova alle porte della citta' svizzera, hanno trovato una nuova particella sub-atomica "consistente" con il bosone di Higgs. Una scoperta 'storica' per i fisici, l'equivalente della scoperta dell'America, del Dna o dell'approdo sulla Luna.

Il 'mattone' che mancava all'ipotesi geniale di Higgs e che definisce una volta per tutte la teoria del bosone massivo e scalare previsto dal 'Modello standard' che definisce la materia.


Ad aver provato l'esistenza di questa particella tanto elusiva, sono stati i ricercatori che lavorano a due dei tre esperimenti installati lungo i 27 chilometri di circuito sotterraneo del grande acceleratore in cui sono stati investiti 9 miliardi di euro, e cioe' Atlas e Cms. Tra questi l'italiana Fabiola Gianotti, una delle oltre seicento ricercatrici che hanno partecipato all'esperimento e coordinatrice di Atlas. Il risultato e' praticamente certo, si tratta di una precisione di 5 sigma, circa il 99,9999% di 'chance' che l'esperimento sia corretto che vuole dire che c'e' meno di una possibilita' su un milione che si tratti di un errore, la stessa probabilita' di lanciare in alto una monetina e che ricada per 21 volte sempre con la testa in su. La massa del nuovo venuto e' di circa 125 GeV (gigaelettrovolt), 133 piu' voluminoso di un protone. Intanto il mondo della scienza esulta, al culmine di 45 anni di ricerche e uno sforzo monumentale di generazioni di fisici. "E' straordinario che questo sia successo mentre sono ancora in vita" ha detto Higgs raggiante stringendo le mani a tutta l'equipe. Non accadeva dai tempi dell'allunaggio della missione Apollo, oltre 40 anni fa, di percepire tanta eccitazione che si e' concretizzata in una 'standing ovation' all'annuncio della scoperta. Prima di Higgs una prima idea di bosone era stata data dagli scienziati Francois Englert e Robert Borut che avevano per la prima volta descritto un meccanismo per la massa delle particelle. Il 15 settembre del 1964 Higgs aveva descritto la particella senza l'interazione della quale con le altre non sarebbe esistita la materia. "E' difficile non essere eccitati davanti a questi risultati", ha esultato visibilmente emozionato il direttore scientifico del Cern, Sergio Bertolucci.

"Con tutta la cautela necessaria al caso - ha aggiunto - a me sembra che siamo arrivati a un punto di svolta: e l'osservazione di questa nuova particella indica la strada per il futuro". "Si e' chiusa un'importante fase e si e' aperto un capitolo nuovo e sconosciuto della fisica ha detto Aleandro Nisati, coordinatore della fisica dell'esperimento ATLAS, a margine del seminario organizzato questa mattina al Cern di Ginevra in cui e' stato dato l'annuncio della scoperta del bosone di Higgs. "Per i fisici c'e' ancora tanto lavoro da fare", ha sottolineato Nisati. "Per prima cosa bisognera' consolidare i risultati presentati oggi. A brevissimo - ha continuato - verranno sanciti da una pubblicazione". Il prossimo passo? "Stiamo continuando ad elaborare i dati - ha risposto - e raccogliendo tutte le informazioni, utilizzando altri canali bosonici, andremo a studiare le caratteristiche della particella confrontandole con quelle ipotizzate dal Modello Standard".

"Questa volta - ha concluso Nisati - siamo abbastanza sicuri che i nostri dati sul bosone di Higgs non ci porteranno a uno scivolone come e' invece successo per la vicenda dei neutrini piu' veloci della luce". E' con un pizzico di imbarazzo che Aleandro Nisati, coordinatore della fisica dell'esperimento ATLAS, confessa all'AGI che questa volta i fisici sono molto sicuri.

E Stephen Hawking, il grande matematico e fisico britannico, propone Higgs per il prossimo premio Nobel.

"Peccato che ho perso una scommessa" ha detto Hawking, da oltre trent'anni malato di atrofia muscolare progressiva, che aveva scommesso con un collega americano che il 'bosone' di Higgs non sarebbe stato mai trovato.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore