La Micron annuncia prolungamento cassa integrazione, ma anche un nuovo piano industriale

10 Gennaio 2013   18:11  

Convulsa giornata con al centro la vertenza Micron. prima il consiglio straordinario a L'Aquila, poi stati generali degli enti locali ad Avezzano. Infine l'annuncio dell'azienda che comunica di aver prolungato la cassa integrazione erpo 700 lavoratori, ma anche esprime la volontà di non abbandonare al suo destino un intero territorio.

''Micron Technology Italia annuncia di aver inoltrato oggi formalmente a Confindustria la richiesta di prolungare la procedura di Cassa Integrazione Ordinaria per ulteriori 13 settimane a partire dal 4 Febbario 2013, che interesserà un massimo di 700 persone contemporaneamente.

Il ricorso alla Cassa Integrazione Ordinaria si rende necessario per dare maggiore respiro temporale ad un’operazione strategica in vita sul tavolo Ministeriale che potrà garantire un futuro allo stabilimento di Avezzano.

Allo stesso tempo è indispensabile per far fronte alla ormai consolidata situazione di scarico produttivo legata alla contrazione della domanda da parte del cliente e per tutelare la forza lavoro durante la prosecuzione della vertenza, attraverso l’utilizzo di uno strumento di ammortizzazione sociale.

“Stiamo lavorando con serietà e senso di responsabilità” dichiara Fabrizio Famà, Responsabile Risorse Umane e Affari Generali di Micron Italia.

Siamo vicini alla definizione di un piano industriale che consentirà di dare un futuro sostenibile al sito produttivo di Avezzano.

Al fine di addivenire a tale soluzione, sta proseguendo in maniera serrata e con il massimo dello sforzo il nostro lavoro che richiede tuttavia ancora un brevissimo lasso di tempo tecnico per la sua finalizzazione, ed è questo il motivo che ha generato il rinvio della riunione di Roma dal 14 al 21 Gennaio, a fronte della richiesta che il Ministero dello Sviluppo Economico ha fatto all’azienda di fornire alcuni dettagli del piano”.

“In questa vertenza” continua Famà “abbiamo manifestato la volontà di lavorare insieme a Sindacati e Istituzioni al fine di contenere al massimo l’impatto sociale, procedendo con senso di responsabilità, poichè in ballo c’è la qualità della vita di molte persone e la vita di uno stabilimento produttivo di eccellenza.

La richiesta di aprire la procedura di Cassa Integrazione Ordinaria va in questa direzione: è coerente con l’attenzione sociale con cui l’azienda sta gestendo questo cruciale periodo della sua esistenza”.

“Siamo consapevoli di cosa significhi questo momento di crisi strutturale dell’azienda per il territorio. Il processo avviato per assicurare il futuro dello stabilimento è complesso e non facile.

Negli ultimi giorni abbiamo fatto grossi passi avanti.

Siamo vicini al momento in cui sarà fondamentale condividere le nuove regole del gioco con tutti gli attori, le Istituzioni, gli organi di informazione, le associazioni di categoria e i protagonisti del territorio locale per constatare la loro effettiva volontà di impegnarsi a difendere proposte realistiche, concrete e immediate che possano garantire l’esistenza del sito in questo territorio, minimizzando il più possibile l’impatto sociale” conclude Famà.

 


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