La Mostra Personale Di Patrizia D'Andrea "Essenze della Femminilità"

Giovedi 17 settembre ore 18, presso Ex Aurum di Pescara

15 Settembre 2015   11:49  

Giovedi 17 settembre ore 18, presso Ex Aurum di Pescara nella Sala Alambicchi , sarà inaugurata la mostra personale di Patrizia D’Andrea: “Essenze della Femminilità” inserita nel Festival Solstizio-Equinozio, con la presentazione del nuovo catalogo dell’artista.
L’esposizione, curata dallo Storico dell’Arte Dott.ssa Maria Luisa De Santis, resterà aperta dalle 9,30-13,30 e dalle ore 17,21,30 fino al 23 settembre.

Patrizia D’Andrea, nata a Penne, Pe, vive e opera a Pineto, (Te).

L’artista, fin dalla prima infanzia mostra una profonda passione per la pittura, la ricerca artistica la accompagna durante l’adolescenza e la giovinezza con studi relativi ai modelli classici della storia dell’arte.

Nel 1993 entra a far parte del gruppo di lavoro del pittore Gianni Massacesi che dà un significativo arricchimento alla sua ricerca pittorica. Fonda insieme ad altri artisti l’Associzione Culturale “Arti figurative” a Pineto e “Spazio arte “ a Silvi. 

Intensa è la sua attività espositiva in Italia e all’estero.

Già dal 1997-98 espone ad Atri nell’ambito della manifestazione “Atri in Arte” l’anno successivo partecipa alla mostra al femminile “4 Artiste a Guardiagrele” presso ex convento S. Silvestro. Nel 2001 espone a Giulianova presso il Kursaal “Per un pozzo d’acqua nel Burundi”.

Nel 2006 sua personale presso la Villa Filiani di Pineto (TE), curata da Leo Strozzieri e nel 2007 al Museo delle Genti d’Abruzzo presentata da Chiara Strozzieri. Inoltre lo scrittore Enrico Trubiano inserisce le sue opere nel libro “Silvi la Bellisima”.

Nel 2008 è stata chiamata ad esporre sue opere al XXVII “Premio Riparte” di Ripe San Ginesio (Mc), in occasione della cittadinanza onoraria allo scenografo Dante Ferretti, vincitore di due Premi Oscar, partecipa alla mostra promossa dall’associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani presso il Museo Michetti di Francavilla dal titolo “L’immaginario e la Forma” presentata dal prof. Duccio Trombadori.

Sempre nello stesso anno tiene una Mostra a Fiuggi all’officina della Memoria e Dell’Immagine.

A febbraio 2014, invitata dall’associazione Internazionale D’Arte, tiene una mostra in Russia a Mosca presso la galleria Selenograd, con autorizzazione dei Beni culturali di Ancona, nello stesso anno tiene una mostra presso il Museo Barbella di Chieti.

Partecipa, inoltre alla mostra di Arti Visive e Multimediale V° edizione Pescarart 2014 con omaggio a Gian Ruggero Manzoni e Mimmo Paladino. Partecipa alla rassegna “Il Cantico delle Creature”Omaggio a San Francesco d’Assisi. Espone al Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna a Pescara, con Omar Galliani, al Museo Michetti partecipa alla mostra “L’immaginario e la forma”, presentata da Duccio Trombadori. Patrizia D’Andrea è presente in cataloghi nazionali e internazionali, tra cui il prestigioso Rubbettino Editore “Percorsi d’Arte in Italia” 2015.

Le sue opere presenti in numerose pubblicazioni, figurano in collezioni private, musei, luoghi di culto, tra cui la Chiesa Maria Santissima di Pineto (TE), nonchè in Musei d’Arte Moderna tra cui il “Museo D’Arte Moderna Vittoria Colonna” a Pescara inoltre ha curato mostre personali per diversi artisti e ha fatto parte della giuria in importanti manifestazioni artistiche, tra le quali il prestigioso Premio Celommi.

L’artista di recente vanta numerosi premi : Il Premio della Critica al 2° Premio Internazionale “LIGURES” della città di Sarzana patrocinato dalla regione Liguria, il premio conferitogli dall’ Ambasciata della Repubblica Slovacca a Roma, il “Premio Speciale Citta di Montecosaro” (MC) inoltre, in occasione di una sua Mostra a Napoli, presentata dallo storico dell’arte Stefano D’Alterio , è stata omaggiata di una prestigiosa Medaglia dal Comune di Napoli.

Di lei scrivono numerosi critici tra cui Andrea Baldocchi di Pisa critico d’arte di valenza internazionale.

La pittrice che frammenta il mondo che conosce e lo frantuma attraverso un'iniezione di tinte che corrono velocemente sulla tela, definisce così la sua arte pittorica

“Un figurativo personale che vibra, vellutato, morbido e produce masse di colori che, spesso, hanno il sopravvento sulla forma scardinandone la struttura e i confini tradizionali.

I colori si espandono, la luce velocizza gli oggetti e le figure, la prospettiva diviene illusoria e si trasforma in pura superficie che trasforma il visibile in una dimensione diafana, dove ciò che si percepisce sembra quasi trasparente, ondoso .

Tutto si fa intimo, interiore e la concretezza del segno, lentamente va sfumando ed entra nello spirito, vola in una dimensione estetica che procura un fremito, un palpito; gli oggetti fluttuano e si creano zone cromatiche improbabili, surreali, immaginate.

Tutto si muove, appare in tensione e le emozioni volteggiano, si librano, fantasticano.”

L’immagine della donna inserita nei paesaggi viene proposta con una figurazione che non segue i canoni fotografici della verisimiglianza, ma quelli esistenziali di una nuova Figurazione nella quale la riconoscibilità del reale esiste ed è più che evidente, ma viene come reinterpretata, sussurrata con gli strumenti della struggente provvisorietà proveniente dal proprio mondo interiore.

La Dott.ssa Marialuisa De Santis che ha curato la mostra e il suo catalogo 2015 così scrive di lei: ” I dipinti di Patrizia D’Andrea gioiosi, pieni di luce, simboleggiano meravigliosamente la donna che in definitiva si identifica con l’artista stessa che crea.

Una pittura, la sua, che potremmo definire in un certo senso “fragorosa” come il suono di una grande cascata che suggerisce però profonde voci interiori, echi di sofferenze e gioie mai espresse esaustivamente.

Così le sue tele assolvono, in modo affabulante, uno dei compiti da sempre propri della pittura: disegnare un percorso conoscitivo della condizione esistenziale, in questo caso di una donna, delle sue relazioni con gli altri esseri umani e con la contemporaneità del vivere, sollecitando però e stimolando il pensiero e la sensibilità del fruitore, rendendolo parte attiva e determinante nella lettura dell’opera.

Nonostante la richiamata gestualità possa far pensare ad una pittura solamente o soprattutto istintiva, D’Andrea plasma con lucidità l’elemento caldo del colore e della materia dando vita ad una pittura che non sarebbe giusto definire del ricordo se nella parola ricordo dovessimo cogliere una venatura di rimpianto o di tristezza”.La sua pittura, fatta sì di tempo, fa pensare a versi famosi di Borges e alla concezione heideggeriana del tempo come sostanza dell’esistenza:

Il tempo è la sostanza di cui sono fatto.
Il tempo è un fiume che mi trascina, ma io sono il fiume;
è una tigre che mi divora, ma io sono la tigre;
è un fuoco che mi consuma, ma io sono il fuoco.

L’impressione che deriva dalle opere è il dominio preciso dei colori e della tecnica, come metafora del controllo della propria esistenza o meglio dell’essere dentro la propria esistenza, nel passato come nel presente”.

Così, l’artista dalle suggestive cromie al femminile, si descrive dal punto di vista artistico:

“Dipingere per me è un bisogno essenziale e irrefrenabile.

La pittura mi regala straordinarie emozioni e soddisfa l’inesauribile ansia di creare che è dentro di me.

L’espressione artistica spesso nasce da sentimenti, quali la tristezza o l’inquietudine, che mi portano ad avere uno sviluppo positivo, e per uno strano contrasto lo stato d’animo migliora perchè “fare arte è prendersi cura del proprio sè generando bellezza”.

Quando dipingo in me si ripete l’eterna sfida tra il colore e l’idea da esprimere sulla tela, che a sua volta diviene il mezzo su cui riflettere i miei pensieri. Ma c’è anche una parte ancora più intima della mia pittura, in cui opere istintive e oniriche, esprimono sensazioni che si riferiscono alla mia sfera inconscia.

Ho un rapporto complesso e vitale con la luce, fonte per me di grande attrazione, ma anche il buio, ricco e intenso, con le sue misteriose ombre ispira la mia creatività. I veri protagonisti della mia pittura sono i colori, la ricerca di un cromatismo forte diviene il tramite per esprimere sensazioni, come la passione del rosso, il tormento del nero, il silenzio del bianco, l’allegria del giallo, la serenità dell’azzurro e l’invito alla natura del verde (riposo).

E’ questa la mia pittura, astratta ed espressionista che percorre puri e luminosi percorsi dove non arriverei mai solo con le parole.

Patrizia D’andrea

Recensione a cura di Elisabetta Mancinelli
email mancinellielisabetta@gmail.com


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