"La Perdonanza Prende il Volo", Gustare il Corteo Storico da un Altro Punto di Vista

Il Primo Dono di Abruzzo24ore agli Abruzzesi per i Suoi 10 Anni

22 Agosto 2016   16:24  

"La Perdonanza Prende il Volo" è l'iniziativa di tre aziende aquilane leader nei settori strategici della comunicazione e delle nuove tecnologie.

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L'idea alla base di questa associazione di professionalità, tutte aquilane, è quella di mostrare da una prospettiva diversa l'evento Perdonanza Celestiniana che nel corteo della 'Bolla del Perdono' trova la sua massima rappresentazione.

Noi di Abruzzo24ore siamo orgogliosi che, per il nostro decennale, potremo regalare ai nostri affezionati lettori un modo differente di gustare il Corteo Storico.

Per questo vi invitiamo a non perdervi il nuovo punto di vista sul Corteo e sulla città del Perdono di Celestino V.

CLICCA QUI PER LA DIRETTA (Attiva il 28 agosto dalle 16.00 ca.)

La Perdonanza Celestiniana Cos'e?

Il 28 e il 29 agosto di ogni anno, L’Aquila è la città nella quale si rinnova la Perdonanza; rito solenne che tocca il suo apice con l'apertura della Porta Santa nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio.

Corre l'anno 1294 quando Pietro Angeleri, eremita del monte Morrone - da cui l'appellativo di Pietro da Morrone - sale al soglio pontificio assumendo il nome di Celestino V°: un papato destinato ad una vita breve, solo 4 mesi, ma il suo messaggio di umiltà e fratellanza, sempre attuale, travalica il tempo attraverso il Perdono e colloca l'eremita del Morrone tra i giganti dell'umanità e della Chiesa.

Il nuovo Papa, succede a Nicolò IV° la cui morte - avvenuta nel 1292 - segna l'acuirsi di un periodo già difficile per la Chiesa di Roma che, per ben due anni, rimane senza il suo Pastore.

Buio e complesso il tempo nel quale svolge la storia che culmina con l'elezione di Pietro: nepotismo e simonia dettano le regole, determinano equilibri di potere e destini.
Dal decesso di Nicolò IV°, i cardinali non trovano alcun accordo riguardo alla figura destinata a succedergli sul soglio romano.
Il nome di Pietro da Morrone s'impone all'improvviso quale ecclesiasta in grado di ricoprire la più alta responsabilità: guidare la Chiesa di Roma in quegli anni tormentati; ma i motivi che spingono il Conclave alla scelta del futuro Papa sono lontanissimi dal bene della Chiesa intesa quale luogo di pratica religiosa.
Un eremita avanti negli anni, entrato giovanissimo nell’ordine dei benedettini e poi padre fondatore della Congregazione dei poveri eremiti morronesi: questi è Pietro; evidente è la cifra che lo distingue da quella Chiesa ormai sempre più fastoso scacchiere per giochi di potere.
Chiara è anche l'intenzione dei cardinali elettori: identificare un uomo debole, facilmente manovrabile e influenzabile da tenere sul soglio pontificio il tempo necessario ai potentati ecclesiastici per trovare nuovi equilibri.
Un progetto immediatamente messo in discussione, anzi - di fatto - cancellato, dal primo atto dell'eremita divenuto Papa: la cerimonia del Perdono, solo in seguito detta "Perdonanza".

Il 22 luglio 1294 Pietro è raggiunto dalla notizia della sua nomina; decide di non recarsi a Roma e di essere incoronato Papa a L’Aquila.
Dall'eremo di Sant'Onofrio al Morrone , nei pressi di Sulmona, l'eremita prossimo all'incoronazione papale, a dorso di un asino si dirige quindi verso la città di Federico, scortato dal re di Napoli Carlo II° d'Angiò e dal figlio di questi: Carlo Martello, re d'Ungheria.

La magnifica basilica di Santa Maria di Collemaggio, costruita per volontà dello stesso Pietro da Morrone e consacrata nel 1288, è sede - il 29 agosto 1294 - della sua incoronazione a Papa.
Alla solenne cerimonia partecipa un'enorme quantità di persone, circa duecentomila, secondo le fonti ell'epoca; oltre ai cardinali, ai due regnanti e ai nobili del tempo.

La sera dello stesso giorno il nuovo Papa segna la storia della spiritualità e del suo pontificato concedendo indulgenza plenaria a tutti i fedeli:
nasce così la Perdonanza Celestiniana.

Quanti confessati e sinceramente pentiti, dai vespri del 28 agosto fino ai vespri del giorno 29, festa di san Giovanni Battista, visitano devotamente la basilica di Collemaggio, ricevono contemporaneamente la remissione dei peccati e l’assoluzione dalla pena.

Fino a quel giorno, l’indulgenza plenaria è concessa solo a tutti i pellegrini che si recano alla Porziuncola di Assisi e ai crociati in partenza per la Terra Santa.
L'atto "rivoluzionario" di Celestino V° concede - ogni anno - il perdono ad ogni donna e ad ogni uomo, annulla il privilegio dei ricchi che fino a quel momento - in cambio di sostanziose donazioni - ottengono la remissione dei peccati.

L’indulgenza celestiniana è immediatamente compresa quale importantissimo messaggio di grande spirituale ma anche letta nel suo significato politico.
L'Aquila, a pochi anni dalla fondazione, trae sicuro giovamento dallo straordinario evento che la vede protagonista: "diffuse molto lontano la sua fama e grande impulso ne ebbero lo sviluppo edilizio, il popolamento da parte delle genti del contado e i traffici che si cominciavano ad allacciare" [ "Le città nella storia d'Italia - L'Aquila - " di Alessandro Clementi e Elio Piroddi. Ed: Laterza - collana Grandi opere - ]

Il 29 settembre segna la formalizzazione della concessione di Papa Celestino V° attraverso l’emanazione di una Bolla affidata all' autorità civile della città, che ne garantisce la conservazione, avocando a sé il diritto sulla cerimonia del Perdono, cerimonia alla quale le autorità religiose sono invitate esclusivamente a partecipare.

Pietro Angeleri morì il 19 maggio 1296, fortemente debilitato dalla deportazione e dalla successiva prigionia: la versione ufficiale sostiene che l'anziano uomo sia morto dopo aver celebrato, stanchissimo, l'ultima messa.

L'Aquila dimostra immediatamente il profondo il legame con Celestino e la cerimonia del Perdono quando, nel 1295 - anno della prima celebrazione solenne - gli abitanti, le utorità civili e i monaci di Collemaggio non si curano della nuova bolla papale emanata da Bonifacio VIII - nel frattempo salito al soglio pontificio - con la quale il nuovo Papa tenta di annullare l'indulgenza celestiniana. La comunità aquilana si rifiuta di consegnare la Bolla del Perdono a Bonifacio e con un corteo solenne [ che vede la partecipazione - così come disposto alla nascita dell'assoluzione plenaria - del vescovo e del clero abbigliati con paramenti adeguati, con croci e vessilli ] accompagna la Bolla fino alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio che viene qui letta e mostrata ai fedeli.

Le spoglie del Papa Santo, successivamente al 1327, vengono traslate da Ferentino [ Frosinone ] a L'Aquila, accolte nella basilica di Santa Maria di Collemaggio e le sue reliquie mostrate al popolo.

La teca tornerà nella basilica minore di San Giuseppe Artigiano in via Sassa, dove si trova da alcuni anni dopo la chiusura della basilica di Collemaggio a causa dei danni del terremoto del 6 aprile 2009.

L'apertura della Porta Santa, la sera del 28 agosto, è preceduta da un corteo storico, in rappresentanza del gruppo storico del Comune dell'Aquila, di altri gruppi di città italiane. Sono presenti anche il rappresentante del Governo ed esponenti di altre amministrazioni. Prima del terremoto, tutto il corteo prendeva il via dal Palazzo del Comune. Nelle edizioni 2009 e 2010 soltanto la parte finale è partita da piazza Palazzo, davanti alla Residenza Municipale (nel 2014 da Piazza Duomo per via della presenza dei cantieri della Ricostruzione in piazza Palazzo): La destinazione, naturalmente, è rimasta invariata: la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, fortemente danneggiata, ma comunque parzialmente utilizzabile. I personaggi più importanti del corteo sono la Dama della Bolla, che porta l'astuccio nel quale fino al 1997 era conservata la Bolla del Perdono (dopo il suo restauro a cura dell'Istituto Centrale del Libro di Roma, avvenuto proprio in quell'anno, il documento papale viene condotto separatamente alla basilica di Collemaggio, come da indicazione dei restauratori stessi), e il Giovin Signore, che porta il ramo d'ulivo con il quale il Cardinale percuote per tre volte la Porta Santa, ordinando, in questo modo, la sua apertura. Anche il ramo, come la Bolla e le chiavi della Porta Santa della basilica di Collemaggio, è detenuto dal Comune e, prima del sisma del 6 aprile di cinque anni fa, era conservato nel forziere della Torre Civica.

La Bolla del Perdono rimane esposta per un giorno intero all'interno della Basilica di Collemaggio e viene prelevata dal Segretario Generale e dagli incaricati del Comune la sera del 29 agosto, dopo la chiusura della Porta Santa, operata dall'Arcivescovo dell'Aquila.

Il Violento Sisma del 2009

La Basilica di Collemaggio è attualmente chiusa per restauri imponenti dopo che il sisma del 6 aprile 2009 l'ha fortemente danneggiata scoperchiandola quasi completamente.

Le stesse sposglie di Celestino V conservate da sempre nella Basilica sono state trasferite in attesa della conclusione dei lavori di restauro.

Quest'anno per la prima volta dopo il terremoto, però, almeno una parte della Basilica tornerà fruibile ai fedeli e la Perdonanza potrà tornare ad una parvenza di normalità.

Gli interventi di restauro della basilica sono iniziati a fine 2015 e dovrebbero concludersi nel 2017.


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