La Regione Abruzzo ha chiesto alla Commissione europea un innalzamento della soglia del "de minimis"

16 Maggio 2013   13:54  

La Regione Abruzzo ha chiesto alla Commissione europea un innalzamento della soglia del "de minimis" da 200 a 500 mila euro, una sospensione temporanea del divieto di concedere tali aiuti alle imprese in difficolta' e l'istituzione di un registro europeo sul "de minimis".

Sono questi i principali punti della Risoluzione con cui la Sesta Commissione consiliare (Politiche europee) ha approvato le osservazioni della Regione Abruzzo sulla proposta della Commissione europea di un nuovo Regolamento Ue sugli aiuti in "de minimis".

La Risoluzione e' stata trasmessa dal Presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, alla Commissione europea.

"Con questo procedimento - ha spiegato il Presidente della Sesta Commissione, Emiliano Di Matteo - la Regione Abruzzo ha partecipato alla formazione di un atto europeo avente importanti ricadute sul territorio regionale.

Questa risoluzione segue quella sul commercio al dettaglio e ci pone, oggi, una regione all'avanguardia: siamo una regione che spesso e' locomotiva per le altre, tanto nell'applicazione quanto nella formazione del diritto europeo. Tale ruolo - osserva Di Matteo - ci e' stato recentemente riconosciuto anche dalla Conferenza delle Regioni e deve essere motivo di legittimo orgoglio per tutte le istituzioni regionali. Riteniamo, infatti, che solo con un atteggiamento costruttivo renderemo l'Europa una grande opportunita' per l'Abruzzo e per gli abruzzesi e non una matrigna cattiva come ancora oggi continua a essere da molti percepita.

Raccogliere sfide nell'ottica dell'efficienza e della capacita' progettuale e', e sara', sempre piu' la prospettiva in cui indirizzare le azioni normative e amministrative della nostra regione".

Tale partecipazione e' stata possibile grazie alla stretta collaborazione tra il Consiglio e la Giunta regionale: la Risoluzione della VI Commissione, infatti, adotta le osservazioni della Giunta regionale di cui alla delibera di giunta regionale n. 330/2013. La Risoluzione tiene conto anche del contributo del Consiglio delle autonomie locali e delle parti sociali chiamate in audizione dalla VI Commissione.

 


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