La Regione tratta sui mega-indennizzi ai dipendenti. E intanto i malati oncologi sono senza sussidi

04 Giugno 2013   15:47  

Il Consiglio regionale, nella seduta odierna, ha approvato all'unanimita' una risoluzione che impegna la Giunta ad attivare tempestivamente un tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacali e i lavoratori della Regione, per arrivare a un accordo transattivo sul contenzioso del personale regionale relativo alla Ria.

Un contenzioso da circa 20 milioni di euro per la vicenda della retribuzione individuale di anzianità (Ria), un’indennità aggiuntiva allo stipendio che viene reclamato da tutti i dipendenti, compreso alcuni dirigenti, in totale oltre 1.000, che hanno fatto domanda e che hanno attivato contenziosi. 

“Sono soddisfatto  - ha dichiarato il Vice Presidente  Giovanni D’Amico - della decisione del Consiglio regionale di accettare all’unanimità, su mia sollecitazione, la proposta di attivare finalmente e tempestivamente un tavolo di trattativa con le Organizzazioni sindacali ed i lavoratori della Regione Abruzzo,  al fine di individuare una regolamentazione generale delle modalità di calcolo della R.I.A. ( Retribuzione di Anzianità) con conseguente  superamento del contenzioso, non più eludibile anche alla luce dei  numerosi  ricorsi e del riconoscimento del diritto per i lavoratori  in sede giudiziaria.

Una trattativa seria e concreta che punti  al pieno rispetto del diritto dei lavoratori, eliminando  le disparità di trattamento, a favore di una positiva chiusura di un accordo transattivo e alla  riduzione degli oneri finanziari sul bilancio della Regione Abruzzo".

Rinviato, perche' la discussione in Commissione non e' ancora conclusa, il progetto di legge sul divieto di cumulo del vitalizio da Parlamentare e da Consigliere regionale, mentre e' stata approvata la nuova legge che riordina la normativa in materia di sbarramenti e invasi idrici.

Via libera anche alle modifiche alla legge funeraria e al reddito minimo garantito

Su quest'ultimo punto, entro 90 giorni, la Regione predisporra' una specifica proposta di legge che sara' inviata al Parlamento.

Sono state poi approvate le modifiche alla disciplina del Cal, prevedendo la possibilita' per i componenti di delegare, senza limitazioni, amministratori dei rispettivi enti a partecipare alle sedute.

Questo per consentire un migliore funzionamento dell'organismo.

L'Ater di Chieti e' stato autorizzato a utilizzare i 985mila euro di fondi derivanti dall'alienazione degli immobili di proprieta' dell'ente: oltre 500mila euro serviranno per interventi di manutenzione straordinaria degli edifici, mentre altri 80mila verranno utilizzati per sostituire le caldaie degli alloggi.

Il Consiglio, infine, ha preso formalmente atto delle dimissioni della Consigliera Federica Chiavaroli (eletta in Senato), proclamando la surroga con Pasquale Di Nardo (eletto nella lista PdL, circoscrizione Chieti

MALATI ONCOLOGICI SENZA  SUSSIDIO, LKA CONSULKYTA BOCCIA LEGGE REGIONALE

"Oggi come Regione - ha detto Chiodi - commentando la sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato il sussidio ai malati oncologici previsto da una norma della Regione Abruzzo - veniamo posti nell'impossibilita' di assicurare lo stato sociale ai nostri cittadini.

Due leggi regionali - ha proseguito Chiodi - hanno ripristinato i benefici in favore dei malati oncologici ma anche dei pazienti trapiantati.

Entrambe sono state impugnate dal Governo, nonostante le risorse utilizzabili per i rimborsi non derivassero dalla fiscalita' destinata ad assicurate il rispetto del piano di rientro".

"Continuero' a lavorare per far uscire l'Abruzzo dal commissariamento e dal Piano di rientro - ha aggiunto il Commissario - e, quindi, dai vincoli conseguenti, ma nel frattempo, con i tecnici regionali, cerchero' di individuare anche altre possibilita' per dare un sostegno ai malati oncologici e nefropatici che contano su questo piccolo aiuto economico".

Per ristabilire il sussidio ai malati oncologici il Consiglio regionale approvo' la legge regionale che prevedeva uno stanziamento di 200 mila euro a favore dei malati oncologici. Il Governo ha impugnato tale legge regionale e con sentenza n. 104 del 29 maggio 2013 ne ha dichiarato l'illegittimita' costituzionale.

Nel 2011 e nel 2012, erano state varate due leggi regionali di finanziamento e parziale ripristino dei benefici in favore dei malati oncologici (per il 2011, la L.R. 9.11.2011, n. 39 - per il 2012, la L.R. 33 del 17.07.2012), entrambe impugnate dal Governo innanzi alla Corte Costituzionale nonostante prevedessero un finanziamento a carico del bilancio proprio; la prima legge e' stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta con decisione n.102/2012, mentre la seconda e' stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 104 del 29 maggio 2013.

La legge 39/2011 all'art. 35 prevedeva il finanziamento di interventi in materia sociale per i portatori di malattie oncologiche e per i pazienti trapiantati e la seconda la 33/2012 all'art. 3 stabiliva che la Regione avrebbe corrisposto ai cittadini residenti in ambito regionale affetti da patologie oncologiche, un rimborso cosi' come stabilito dalla legge regionale 9 febbraio 2000, n. 6.

Lo stanziamento invece relativo ai nefropatici e' stato progressivamente ridotto alla spesa effettivamente sostenuta per i rimborsi spese a favore dei nefropatici cronici in trattamento dialitico, su rendicontazione delle Aziende USL; e va anche precisato, al contrario, che sono stati eliminati i "sussidi" in favore dei nefropatici, ovvero le prestazioni di mero incentivo economico, e conservati i soli rimborsi spese fino alla piena attuazione del piano di rientro.

ACERBO: ''UNA VERGOGNA IL NON PORTARE IN AULA LA DOPPIA PREFERENZA''

"Ritengo una vergogna e una clamorosa scorrettezza nei confronti di tutte le donne abruzzesi che la conferenza dei capigruppo abbia deciso di non portare nella prossima seduta del Consiglio le proposte di legge sulla doppia preferenza".

Lo afferma il consigliere regionale di Rifondazione Maurizio Acerbo. "La prossima - ricorda - era l'ultima utile prima che scatti il divieto statutario a modificare la legge elettorale prima delle elezioni. Una vergogna - osserva - perche' la proposta della doppia preferenza di genere era stata bocciata come emendamento alla legge elettorale pochi mesi fa ricorrendo a un illegittimo e illegale voto segreto, una violazione del regolamento di cui e' responsabile il presidente Pagano.

Per evitare di dover esprimersi a viso aperto Pdl, Pd e compari hanno preferito impedire il ritorno in aula della questione. Non solo hanno deciso di non mettere all'ordine del giorno la proposta recentemente presentata a firma Petri, Sclocco e Acerbo ma anche quella del sottoscritto che e' stata depositata nel 2011.

Sono arrivato in ritardo alla conferenza - prosegue Acerbo - perche' impegnato in un'audizione al comitato VIA e quando il presidente Pagano mi ha comunicato quanto deciso con il dissenso del compagno Saia e della consigliera Petri. Ho chiesto in base allo statuto di chiamare in aula la mia proposta del 2011 ma il presidente e' stato irremovibile ne' gli altri capigruppo o rappresentanti degli altri partiti hanno battuto ciglio"

 

LA RISOLUZIONE SUL CONTENZIOSO RIA

APPRAVATA ALL’UNANIMITA’ nella seduta del Consiglio Regionale del 4 giugno 2013 

RISOLUZIONE

Oggetto: contenziosi RIA- attivazione tavolo di trattativa 

Il Consiglio regionale

Visto che l’articolo 43 della L.R. 8 febbraio 2005 n. 6 dispone “All'art. 1 della L.R. 13 ottobre 1998, n. 118 è aggiunto il seguente comma: "2 bis. Ai dipendenti regionali inquadrati in ruolo a seguito di superamento di corso-concorso pubblico o concorso pubblico è riconosciuta, ai fini perequativi, la stessa retribuzione individuale di anzianità percepita dai dipendenti vincitori delle procedure concorsuali suddette ai quali è stato applicato il comma 1 quantificata tenendo conto dell’ammontare maggiore percepito a parità di anzianità di servizio al momento dell’inquadramento nella qualifica regionale coperta;

Visto che l’articolo 3 della L.R. 3 marzo 2005 n. 23 ha aggiunto al punto 1 dell’articolo 1 della L.R. n. 118/1998 dopo le parole “pubblico concorso” le seguenti “o a seguito di procedure di mobilità”;

Vista la proposta di abrogazione dell’articolo 43 della L.R. 8 febbraio 2005 n. 6 e s.m.i. di cui alla delibera di giunta n. 1367/C del 27 novembre 2006, nella quale si rilevava la mancanza della necessaria copertura finanziaria per l’applicazione della previsione normativa anche al personale non dirigenziale, quale desumibile dalla lettera della norma, nonché la retroattività della stessa, nonché la mancanza degli auspicati effetti perequativi che la norma intendeva introdurre e che invece si risolvevano in una sperequazione nei confronti del restante personale dipendente;

Visti i contenziosi in materia e le sentenze che hanno accolto i ricorsi del personale della Regione Abruzzo;

Considerato l’onere gravoso per il bilancio regionale, derivante dall’attuazione delle pronunce del giudice del lavoro e dalle spese di lite;

Ritenuto necessario procedere ad una transazione;

IMPEGNA 

il Presidente e la sua Giunta 

ad attivare tempestivamente un tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacali ed i lavoratori della Regione Abruzzo, al fine di individuare, tenuto conto del diritto riconosciuto in sede giuridica, una regolamentazione generale delle modalità di calcolo della R.I.A., che elimini le disparità di trattamento a favore di una positiva chiusura di un accordo transattivo con riduzione degli oneri finanziari sul bilancio della Regione Abruzzo.

 

 

 

 


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