"La Riscossa dei Quarti" - A.D. 1276 - A.D. 2009

di Annamaria Bonanni

12 Aprile 2012   19:47  

1. FINALITA’ E MOTIVAZIONI GENERALI

1.1. La Città Storica e il Contado: una relazione indissolubile

Ricostruire la Città dell’Aquila e tutta l’area del cratere vuol dire ricostituire il tessuto delle relazioni economiche e sociali  che in essa avevano sede.

Premessa e punto di partenza ineludibile è la riflessione sullo sviluppo della Città, sui processi socio-economici e sulle dinamiche che hanno segnato la sua nascita, la sua parabola, le sue alterne fortune.

La storia dell’Aquila è da sempre la storia della relazione stretta tra Città e Contado: dal Contado venne la spinta alla formazione della Città, nella città storica il Contado ha da sempre riconosciuto il luogo della sua identità socio-culturale e il centro delle sue attività economiche.

La Città ferita di oggi è di nuovo chiamata a svolgere il ruolo di baricentro e fulcro del territorio colpito dal sisma del 6 aprile.

 

1.2. Il presidio del ruolo della Città Storica

Il Centro Storico dell’Aquila si candida a divenire nei prossimi anni “il più grande cantiere d’Europa”.

Tale prospettiva è vissuta con grande aspettativa dai cittadini, ma di essa si avvertono tutte le difficoltà e soprattutto la lunghezza dei tempi.

Le lungaggini ed i vincoli della ricostruzione materiale determinano inevitabilmente il rischio di una dispersione delle funzioni dell’agire economico e sociale dal centro alla periferia.

La Città sta vivendo, infatti, un inevitabile processo di ricollocazione delle funzioni nel circondario, intorno ai nuovi poli direzionali e produttivi ed ai nuovi insediamenti abitativi.

E’ questo un processo inevitabile, ma che deve rimanere provvisorio e la cui reversibilità è direttamente proporzionale alla capacità di esprimere proposte progettuali che sappiamo concorrere alla ridefinizione del Centro Storico quale fulcro e baricentro della vita del Contado, evitando atteggiamenti meramente rivendicativi.

Il rischio è che venga riconsegnata agli Aquilani una Città Capoluogo ricostruita materialmente, ma oramai spogliata di ruolo e attività.

  

1.3. I quarti: luogo e spazio della relazione tra Città e Territorio 

La suddivisione in Quarti della Città (la cui formalizzazione risale a Lucchesino da Firenze, più volte capitano della Città, il quale la dispose nel 1276 secondo l'uso dei comuni della Toscana) fu qualcosa di unico ed originale nel panorama italiano. Non fu infatti la città ad essere divisa in quattro parti, ma furono i fondatori provenienti dal contado a stabilirsi secondo la precedente appartenenza nell’abitato. Non furono tracciate sul nucleo urbano due linee ideali, che incrociandosi dividessero l'abitato in 4 parti, ma furono i Castelli, le terre e le ville del contado a trovarsi distribuite in quattro gruppi secondo la posizione da essi occupata nel contado stesso.

Si ebbero così:

-       Due Quarti Amiternini: S.Pietro a Coppito e San Giovanni ora S.Marciano, 

-       Due Quarti Forconesi Valvensi: S.Maria a Paganica e San Giorgio ora Santa Giusta.

Nello specifico

-        Il Quarto di Santa Maria Paganica include i Castelli di Assergi, Aragno, Barisciano, Bominaco, Camarda, Caporciano, Civitaretenga, Collepietro, Filetto, Gignano, Navelli, Paganica, Pescomaggiore, Poggio Picenze, S. Benedetto in Perillis, S. Demetrio, S. Elia, S. Giacomo, S. Gregorio, S. Nicandro, S. Pio delle Camere, Tempera.

-       Il Quarto di San Marciano include i Castelli  di Contrada Cavalli, Civitatomassa, Genzano di Sassa, Lucoli, Zona Palazzo di Giustizia, Rocca di Corno, Roio e frazioni, Scoppito, Tornimparte, Vigliano, Zona Vetoio, Zona Rivera.

-       Il Quarto di San Pietro a Coppito include i Castelli di Arischia, Barete, Cagnano, Cansatessa, Cascina, Zona Colle Pretara, Collebrincioni, Coppito, Forcella, Pettino, Pile, Pizzoli, Preturo, Pozza, Santanza, Santa Barbara, S. Marco, S. Vittorino (Amiternum).

-       Il Quarto di Santa Giusta include i Castelli  di Bagno e le sue "Ville", Civita di Bagno (Civitas Sancti Maximi), Bazzano, Beffi, Campana, Fagnano, Fossa, Goriano Valli, Monticchio, Ocre, Pianola, Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio, S. Eusanio Forconese, Stiffe, Tione, Villa S. Angelo.

Il Territorio che partecipò alla fondazione della città è lo stesso che oggi è chiamato alla ricostruzione dal sisma del 6 aprile.

 

1.4. La ricostruzione del tessuto economico-sociale fra tradizione e innovazione

La ricostruzione della Città Storica dell’Aquila nel suo tessuto economico-sociale è legata alla capacità di tenere viva la città anche durante gli anni necessari alla ricostruzione edilizia.

Tenere viva la Città Storica vuole dire definire un’idea di città che tenga insieme le ragioni dell’identità e della tradizione con le iniziative della ripresa.

I Quarti, quale spazio fisico e luogo ideale del rapporto tra  Città e Contado,  possono rappresentare la cornice per la definizione di un progetto che faccia leva sulla tradizione quale elemento di identità cittadina condivisa attraverso l’inserimento di contenuti progettuali innovativi.

I Quarti peraltro richiedono, per la loro origine,  l’attenzione e la considerazione del rapporto con il Contado, ovvero la messa in campo di iniziative che considerino Città e Territorio un unicum da valorizzare e non due realtà contrapposte e concorrenti.

 

2. IDEA PROGETTUALE

2.1. Sistema stabile di sostegno alle attività dei Quarti: una cabina di regia permanente

Creazione di un sistema stabile di sostegno allo start-up di progetti finalizzati alla ricostituzione del tessuto sociale ed economico del Centro Storico ed inseriti in un quadro organico e sinergico di interventi,  attraverso la creazione di una cabina di regia che provveda alla:

-       individuazione di quattro vocazioni della Città futura corrispondenti ai quattro quarti, con relativa animazione e condivisione con i portatori di interessi presenti sul territorio;

-         messa in rete delle iniziative e delle proposte progettuali di Cittadini, Associazioni, Istituzioni ed Enti al fine di definire un Forziere delle Idee, con la relativa attività di consulenza, per assicurare ai progetti ed alle iniziative proposte dalla base possibili canali di finanziamento e partner esterni. In questa fase non si esclude di ricorrere a modalità concorsuali per la raccolta delle idee;

-       ricerca e individuazione di “Sponsor della Rinascita” che sposino uno dei progetti del Forziere delle Idee e lo accompagnino e sostengano nel tempo;

-       affiancamento dello start-up dei progetti, con attività di sostegno a tutto campo dei proponenti ed il relativo momento annuale di presentazione dei risultati raggiunti.

Il progetto mira a coinvolgere il maggior numero possibile di professionalità locali affinché chiunque voglia dare un contributo alla rinascita possa trovare un soggetto referente che coordini tutti gli interventi, evitando duplicazioni di progetti e dispersione di risorse, e nello stesso tempo valorizzi luoghi e tradizioni in maniera professionale, sistematica  e di ampio respiro e non estemporanea e dispersiva, come è stato fatto finora all’Aquila.

 

2.2 FASI PROGETTUALI

Fase I: I Quarti dell’Innovazione, ovvero le quattro Vocazioni della città che verrà

La cabina di regia provvede, tramite considerazioni e concertazioni condivise, all’individuazione di 4 vocazioni per la Rinascita della Città.

Per  vocazioni si intendono quattro aree di intervento legate alla vita quotidiana delle persone e allo sviluppo socio-economico della città, ben definite e che mettano in risalto le potenzialità del territorio.

Ognuna di questa vocazioni viene associata ad un quarto, così legandola a luoghi, spazi e persone della Città e del Contado. Tale divisione è simbolica e aperta a contaminazioni e scambi.

Avremo quindi, a puro titolo di esempio:

-       Santa Giusta: Il Quarto dello Spirito e dell’Ambiente. E’ il quarto dove sono concentrate molte Chiese aquilane e proprio dalla Basilica di Collemaggio potrebbe partire il messaggio universale di Papa Celestino, con iniziative di respiro internazionale e soprattutto interreligioso, volte a favorire il dialogo tra le varie religioni. La presenza degli spazi verdi della Villa Comunale e  del Parco del Sole rappresentano ideali giardini per la meditazione e la riconciliazione.

-         San Marciano: Il Quarto della Conoscenza e della Ricerca. In quest’area, che si espanderà nel contado ricomprendendo anche Roio, verranno focalizzate attività di studio e ricerca scientifica, attivando collaborazioni con Università ed Enti di Ricerca selezionati tra i più prestigiosi a livello internazionale, affiancati da imprenditori che sapranno valorizzare i risultati di tali ricerche.

-       Santa Maria Paganica: Il Quarto della Cultura. In questa zona, con la presenza del Teatro Stabile, del Castello Cinquecentesco con l’Auditorium e di altri immobili di pregio che possono prestarsi ad allestimenti museali, si conta di attivare collaborazioni con i più prestigiosi musei e teatri nazionali ed internazionali.

-       San Pietro a Coppito: Il Quarto delle Arti e dei Mestieri. Questo sarà il quarto tipico della nostra città: qui troviamo le sedi ideali dei valenti artigiani locali che potranno valorizzare le loro artistiche e pregiate produzioni con progetti di botteghe-scuola e manifestazioni atte a riproporre le antiche tradizioni aquilane.

 

Fase II : Il Forziere delle Idee, ovvero la raccolta dei progetti dei cittadini per i Quarti

La cabina di regia, costituita da un nucleo di soggetti di provata esperienza, competenza ed indipendenza e comprendente il responsabile di ogni Quarto, provvede alla creazione di un Forziere delle Idee (internet), ove sono raccolte le proposte progettuali di cittadini, associazioni, istituzioni, etc, legate ad uno dei quarti, ovvero a un tema progettuale e a uno spazio definito della Città e/o del Territorio.

Il Forziere delle Idee è gestito dalla Cabina di Regia che provvede alla raccolta delle proposte progettuali e fornisce consulenza in merito alla loro formalizzazione come progetti operativi e alla loro ridefinizione per l’inserimento nel Forziere delle Idee.

Il risultato atteso è la composizione di un puzzle di iniziative e progetti dal basso che concorrano a ridefinire l’identità di ciascun quarto e quindi della città storica non come luogo della memoria, ma come terreno dell’agire di chi nel centro storico vuole e deve tornare a vivere.

In quest’ottica, la ricostruzione del centro storico verrà progettata ed inserita in un contesto più ampio, anche perché sapendo già cosa fare di determinati immobili di valore storico, anche le ristrutturazioni edilizie potranno essere mirate ad un effettivo ed immediato utilizzo. I rischi maggiori che si corrono infatti sono due: non sapendo come utilizzare buona parte dell’immenso patrimonio immobiliare storico-artistico, i lavori potrebbero protrarsi per tempi indefiniti oppure, ristrutturando in maniera rapida, ci si ritroverebbe con una città sì ricostruita, ma comunque spiritualmente morta, senza un’idea, un progetto, un sogno.

Lo scopo di questo progetto è proprio quello di dare alla città un obiettivo ambizioso: diventare il crocevia della cultura, con eventi e collaborazioni di respiro internazionale, perché la città è ormai, suo malgrado, conosciuta in tutto il mondo e comunque ha tutti gli elementi naturalistici, storici, artistici, scientifici e professionali per diventare un modello di riferimento ed un laboratorio a 360° di innovazione continua. 

 

L’attività della cabina di regia sarà fondamentale per far arrivare la città pronta all’importante appuntamento del 2019, anno in cui L’Aquila è candidata ad essere capitale europea della cultura.

 

Fase III : Gli Sponsor della Rinascita: la messa a reddito della solidarietà e delle opportunità di finanziamento

La cabina di regia provvede in modo sistematico alla ricerca all’esterno della città di sostegno alle iniziative ed alle idee progettuali raccolte nel Forziere delle Idee.

La struttura di progetto si occupa di ricercare partner esterni che assumano il ruolo di “Sponsor della Rinascita”, divenendo tutor delle migliori idee progettuali proposte dal territorio e si impegnino a sostenere la loro realizzazione, anche in termini di contribuzioni economiche.

L’intenzione è trovare contributi e finanziamenti, altri ed accessori, alla ricostruzione del tessuto socio-economico del Centro Storico per dare una nuova vitalità al territorio. Tali provvidenze non devono essere necessariamente elargizioni ma vere e proprie collaborazioni con scambi culturali, scientifici e professionali ed i risultati di tali sinergie devono essere produzioni replicabili.

La cabina di regia in questo senso si pone come interfaccia e filtro tra le iniziative locali e le opportunità che la solidarietà apre all’esterno. Il suo ruolo è quindi quello di mettere a sistema due spinte che mirano allo stesso fine, ma che spesso non si incontrano per il loro inevitabile disordine: la voglia di rinascere e il desiderio di aiutare.

Inoltre, mira all’ottenimento di finanziamenti comunitari derivanti da collaborazioni progettuali con altri paesi ed all’attivazione di proposte di project financing.

 

Fase IV: Il Palio dei Quarti: la vetrina della progettualità

La cabina di regia si impegna nelle attività di sostegno allo start-up delle iniziative per le quali si è trovato il canale di realizzazione. Tale attività sarà eterogenea ed esigerà competenze diverse e concorrenti.

Ogni anno il progetto prevede un momento di resoconto delle attività svolte nel Palio delle Idee.

Si provvederà in quella occasione per ogni Quarto, ovvero per ogni Vocazione della città che verrà, alla presentazione delle iniziative in campo, delle idee progettuali migliori individuate, dei rapporti di partnership consolidati, dei risultati raggiunti.

 

L’Aquila, 31 dicembre 2009

 

 

A.D. 1703

 “Si animarono gli smarriti Cittadini rendendoli coragiosi à non dishabitare la loro Patria, come havevano principiato a fare alcune famiglie. Fu creato il Governo della Città, in luogo degli estinti del tremuoto. Si aprirono alcune strade più principali al commercio, buttando a terra l'avanzo delle muraglie, che minacciavano morte a' passegieri. Si fabricarono più forni da cuocere il pane, essendo rimasti atterrati quelli che vi erano... Furono accomodati gli acquedotti della Città...».

 

   

A.D. 2009

“Saranno capaci gli Aquilani di raccogliere ancora una volta la sfida della ricostruzione della Città?  Come diceva qualcuno: Ai posteri l’ardua sentenza! Nel frattempo, noi abbiamo deciso di provarci…”


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