La Russia Scende in Piazza Per Ricordare Boris Nemtsov

02 Marzo 2015   05:01  

L'opposizione russa scende in piazza per ricordare Boris Nemtsov, uno dei rivali politici di Vladimir Putin freddato a colpi di pistola a poche decine di metri dalla Piazza Rossa nella notte tra venerdì e sabato. Nel centro di Mosca una folla di migliaia di persone - fino a 70.000 secondo alciune stime - si è radunata, mostrando ritratti del politico ucciso e cartelli con la scritta "Non ho paura", "Quei proiettili hanno colpito tutti noi" o più semplicemente "Non ci sono parole". Sul luogo dell'assassinio, sul ponte Bolshoi Kammeny (verso il quale si dirigerà la marcia), continua intanto il pellegrinaggio di quanti lasciano fiori e biglietti per ricordare l'oppositore del Cremlino. Anche il premier italiano Matteo Renzi deporrà un fiore sul luogo dell'agguato quando si recherà a Mosca il prossimo 4 e 5 marzo. 

Dopo l'agguato si è deciso di cancellare la Marcia di primavera organizzata sempre per oggi dall'opposizione (ma relegata dalle autorità nella zona di Marino, in periferia) per protestare contro la politica del Cremlino e il presunto coinvolgimento di militari russi nel conflitto ucraino. Il corteo in memoria di Nemtsov partirà alle 15 (le 13 in Italia) dal quartiere di Kitai Gorod e passerà dal ponte Bolshoi Moskvoretski: il posto in cui l'oppositore è stato ucciso e dove migliaia di persone hanno lasciato fiori e acceso candele per ricordarlo.

Intanto, l'emittente russa tv Tse ha trasmesso quello che sembra essere un video del momento dell'uccisione dell'oppositore russo Boris Nemtsov, freddato a colpi di pistola nel centro di Mosca nella notte tra venerdì e sabato. L'omicidio, stando al video, sarebbe avvenuto alle 23.31 locali (le 21.31 in Italia). Il filmato mostra anche una persona, forse l'assassino, che sale di corsa su un'auto e si dilegua, probabilmente con un complice.

Gli inquirenti russi - secondo Russia Today - hanno offerto 3 milioni di rubli (pari a circa 48 mila dollari) per chiunque fornisse informazioni utili sull'omicidio di Nemtsov. Il comitato investigativo russo garantisce l'anonimato delle fonti.

L'omicidio di Nemtsov fa indignare l'Occidente. E se molti sostenitori dell'opposizione vedono lo zampino dello 'zar' Vladimir Putin dietro il delitto, il presidente russo parla di "provocazione" contro lo Stato e assicura che "sarà fatto tutto il possibile affinché gli organizzatori e gli esecutori del vile e cinico assassinio abbiano la giusta punizione". Secondo il portavoce del Cremlino, inoltre, Nemtsov non rappresentava una minaccia a livello politico per l'uomo forte di Mosca. "Se prendiamo in considerazione il livello di popolarità di Putin - ha dichiarato - allora in generale Nemtsov era piuttosto un comune cittadino". Come dire che chi siede nella sala dei bottoni non aveva alcun interesse ad eliminarlo. 

La pensa in maniera del tutto diversa il presidente ucraino Petro Poroshenko, che ha rivelato di aver avuto un colloquio con l'oppositore russo poche settimane fa sostenendo che questi "doveva presentare prove convincenti della partecipazione delle forze armate russe" nel conflitto nel Donbass. E che per questa ragione è stato ucciso. 

Ancora più esplicita la vedova di Alexander Litvinenko, la spia russa assassinata nel 2006 a Londra, che ha accusato senza mezzi termini il governo russo di essere coinvolto nell'omicidio di Boris Nemtsov. Parlando con Bbc radio, Marina Litvinenko ha detto che la morte dell'oppositore rientra nel piano di Mosca per mettere a tacere chiunque critichi Vladimir Putin e che il governo russo e' diventato piu' aggressivo dall'inizio del conflitto in Ucraina. La vedova della spia ha sempre accusato il governo russo per la morte del marito, avvelenato con il polonio radioattivo.

Di sicuro per ora non c'è nulla. Se non che qualcuno ha centrato Nemtsov con quattro proiettili alla schiena attorno alla mezzanotte tra venerdì e sabato mentre passeggiava in compagnia di una giovane ucraina a poche decine di metri dalla Piazza Rossa: in una zona dove poliziotti e telecamere di sicurezza sono ovunque. Secondo la testata online filo-Cremlino 'LifeNews', la ragazza in questione sarebbe una modella di 23 anni  di nome Anna Duritskaia. La ragazza ucraina sarebbe stata sentita dagli investigatori come testimone del delitto. La portavoce del ministero dell'Interno, Ielena Alekseieva, ha confermato che l'oppositore stava passeggiando con una giovane ucraina lungo il ponte Bolshoi Moskvoretski.

 

 

Anna Duritskaia, la modella ucraina che era con Nemtsov (da Facebook)

Il Comitato investigativo russo sta vagliando diverse piste, tra cui un tentativo di "destabilizzare" lo Stato, l'estremismo islamico, il conflitto in Ucraina e la vita sentimentale della vittima. Ovviamente tra le ipotesi prese in considerazione dagli inquirenti non c'è quella dell'omicidio ordinato dal Cremlino. Eppure non molti giorni fa, il 10 febbraio, era stato lo stesso Nemtsov a confidare al sito Sobesednik.ru di temere che Putin lo volesse morto.

Tra le possibilità elencate dagli investigatori russi c'è invece quella che il delitto sia stato voluto dalla stessa opposizione per galvanizzare i suoi sostenitori in vista di una dimostrazione contro Putin in programma oggi. L'ex vice premier liberale è stato infatti freddato alla vigilia della marcia anticrisi di primavera: una manifestazione organizzata da lui stesso e da altri esponenti di spicco dell'opposizione per protestare contro il governo di Mosca e contro la possibile presenza di militari russi nel sud-est ucraino. Dopo l'uccisione di Nemtsov la marcia - che le autorità avevano relegato in periferia - è stata però annullata e sostituita con un corteo nel centro della capitale russa in memoria del leader anti-Putin. Il Comune di Mosca ha dato il suo benestare in tempi rapidissimi, e i dimostranti si riuniranno nella zona di Kitai Gorod per sfilare fino al ponte Bolshoi Moskvoretski, dove Nemtsov è stato ucciso, e dove migliaia di russi oggi hanno lasciato fiori e acceso candele. 

Intanto i leader internazionali chiedono che sia fatta luce sull'omicidio. Il presidente Usa Barack Obama ha condannato "il brutale assassinio" e ha chiesto al governo russo "un'indagine imparziale e trasparente" per "portare coloro che ne sono responsabili davanti alla giustizia". E dichiarazioni sulla stessa lunghezza d'onda sono arrivate anche da Berlino, Parigi, Londra e dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le indagini richiederanno però probabilmente molto tempo e, visti i precedenti, nonostante le promesse di Putin pochi a Mosca credono che si arriverà davvero ai mandanti dell'omicidio. Per il momento non è neanche chiaro se a sparare sia stata una sola persona o se gli assalitori siano stati più di uno. Né se i colpi siano partiti dall'auto o se l'assassino, o gli assassini, siano scesi dalla macchina (forse una Lada bianca) per aprire il fuoco più da vicino. Oltre a Poroshenko, anche l'ex campione di scacchi Garri Kasparov, all'opposizione come Nemtsov, punta il dito contro il Cremlino. Mentre l'ultimo leader sovietico, Mikhail Gorbaciov, parla di "un tentativo di spingere la situazione verso nuove complicazioni o forse persino di destabilizzare il Paese". E invita a "non trarre conclusioni affrettate".


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