La lunga notte del ricordo. In 25mila con le fiaccole

06 Aprile 2010   13:20  

Si ritrovano un anno dopo gli aquilani in piazza Duomo. Si ritrovano dopo la mezzanotte, con le fiaccole in mano, per piangere i loro morti. Ma senza lacrime. "Da quanto tempo che non ci vediamo... Come stai..." la domanda più frequente. "La mia casa è distrutta ora vivo alla Caserma della Guardia di Finanza", una delle tante risposte.

E in piazza c'è chi si incontra anche per discutere: "perchè puntellano case che si dovrebbero solo abbattere? Che senso ha spendere tutti quei soldi? Chi ci guadagna?".

C'è chi cerca le telecamere per raccontare la sua storia, chi per fare polemica. Lo struscio di Pasquetta, poche ore dopo, è già un ricordo. Al vociare del pomeriggio, tra panini e fotografie si è sostituito il buio. Perchè qui all'Aquila, nel centro storico, l'illuminazione non funziona, anche se alla Casa dello Studente hanno lasciato in bella mostra le luci di Natale. Il Comitato Vittime da giorni lavora alla riuscita di questa manifestazione. Ci sono familiari di ragazzi rimasti intrappolati dalle macerie, che arrivano da tutta Italia. Ci sono i ragazzi della Casa dello Studente, quelli che sono sopravvissuti alla scossa, tirati fuori dai detriti.

Ci sono i volontari della Croce Rossa, della Protezione Civile, Vigili Urbani accorsi da tutta Italia. Ci sono politici, tanti politici. C'è il "popolo delle carriole" che aspetta l'arrivo di Guido Bertolaso, per contestarlo.

"Non può andare in televisione e dire che tutto è stato risolto - dice Sara Vegni del comitato 3e32 - è una bugia. Così come non può continuare a nascondere le responsabilità della Protezione Civile rispetto agli allarmi inascoltati prima della scossa fatale".
C'è il prefetto dell'Aquila, Franco Gabrielli, che invece "invita gli aquilani a valutare anche gli aspetti positivi della ricostruzione. Tanto è stato fatto, anche se molto resta da fare. Serve un rapporto unitario, non bisogna dividersi in un momento difficile". C'è il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente che invece alza la voce sul problema del lavoro. "Bisogna che lo Stato aiuti questo territorio a risorgere. Servono investimenti, come la zona franca".

C'è il governatore Gianni Chiodi, nuovo commissario alla ricostruzione (al posto di Bertolaso) che sicuro annuncia: "Entro 15 giorni libereremo L'Aquila dalle macerie".

Giuseppe Caporale
(da Repubblica.it)

 


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