La moglie era schiava, ma c'era il contratto sottoscritto

30 Agosto 2012   10:34  

Erano Padrone e schiava oltre che marito e moglie e padre e madre, ma quella storia era partita da molto prima del matrimonio e della maternità.

La storia che ha dell'incredibile nasce nel 2004 nel padovano, i due giovani si incontrano, si piacciono, apprezzano entrambi pratiche sadomaso e stipulano un contratto, scritto nero su bianco.

Lui è il padrone, lei la schiava, lui assicura alla ragazza serenità e agiatezza, lei offre tutta se stessa in questa "schiavitù consensuale".

Lei è una commessa, lui lavora saltuariamente, ma si piacciono subito anche per i locali particolari che frequentano, come da contratto la loro storia va avanti per molto tempo, lei soddisfa ogni desiderio del compagno, in qualsiasi momento, tranne le cose più estreme o dolorose come la zoofilia (il sesso con animali) o la marchiatura a fuoco, è a disposizione 24 ore al giorno senza alcuna spiegazione, il compagno, sessualmente la può avere come e quando vuole.

Nel contratto è scritto anche che lei verrà chiamata "schiava" lui "padrone", ma c'è una parola, è sempre scritto, e un gesto di salvataggio, per le cose che non si vogliono fare, la schiava ha quest'ancora che può utilizzare quando "proprio non le va".

Il rapporto va avanti fino al 2006 quando decidono di sposarsi e poi continua fino al 2011 anche dopo una gravidanza.

Nell'estate dello scorso anno qualcosa s'incrina nel rapporto e lei ne vuole uscire, si ribella, denuncia il marito per maltrattamenti, poi per stalking.

Quando il caso è finito sul tavolo del PM Sergio Dini lui non voleva crederci, ma alla fine la prima denuncia risulta nulla, c'è un contratto consensuale, per la seconda la donna ha ancora speranze.

Il contratto era a tempo indeterminato...


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