29 Febbraio 2012   10:18  

In Abruzzo l'uomo ha convissuto con la montagna, dalla quale fin dai primordi ha estratto la pietra che successivamente ha imparato a lavorare e che è diventata poi l'elemento decorativo portante della cultura abruzzese, materia prima per la realizzazione di opere di grande valore artistico.

Da un materiale povero i maestri abruzzesi sono stati capaci di produrre manufatti di notevole interesse artistico e culturale che hanno caratterizzato i tratti del paesaggio abruzzese. Hanno scolpito la pietra bianca locale fin dall'epoca romana ed hanno saputo realizzare monumentali o semplici luoghi di culto, strutture difensive e palazzi baronali con fregi e decori, opere statuarie.

Con la pietra hanno dato vita a suggestive creazioni, hanno costruito borghi e castelli e centri storici. Le strade e le piazze e le facciate delle case padronali delle città d'arte e degli arrocamenti sui monti ancora oggi recano la loro opera: mascheroni apotropaici, stemmi nobiliari, rosoni sono i motivi più ricorrenti.

Un patrimonio d'arte e di storia di cui l'Abruzzo è ricco, e che documenta la capacità di progetto, la creatività, la perfezione di linee, il genio di noti artisti e di tanti artigiani senza nome. Una tradizione che continua. Scolpire la pietra è un'attività che ancora accomuna tanti artigiani, intagliatori e scalpellini, soprattutto in alcuni centri alle falde della Majella ma anche in altri laboratori della regione. 

I centri principali:

Lettomanoppello
Pretoro
Pennapiedimonte
Pacentro
Frattoli a Crognaleto (Teramo)
Poggio Picenze (L'Aquila)
Pescocostanzo


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