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Tutto pronto per l'iniziativa di protesta domani a Roma del sindaco Massimo Cialente e di altri otto sindaci in rappresentanza di tutti i comuni terremotati abruzzesi.
A Palazzo Chigi la delegazione si presenterà con carriole piene di migliaia di progetti di case da ricostruire, progetti bloccati da una bizantina e grottesca burocrazia, o in attesa dei soldi per diventare finalmente cantieri.
L'obiettivo è sollecitare lo stanziamento, attraverso il ritorno al meccanismo della Cassa depositi e prestiti, dei 8-9 miliardi necessari per attuare il crono-programma della ricostruzione.
Al nostro microfono l'assessore Lelio De Santis invita all'unità d'intenti, perché ribadisce la situazione diventa giorno dopo giorno più grave.
Tiepida però è la risposta del centrodestra, sia in Comune in Comune e Provincia. Corretta l'analisi, ovvero che i soldi non ci sono, si osserva aggiungendo però: il sindaco Cialente, e con lui il suo amico Fabrizio Barca, sono parte del problema. Al nostro microfono il consigliere comunale di opposizione Daniele Ferella accusa il ministro barca di essere venuto a L'Aquila a fare passerella, per i suoi fini politici, e ha solo peggiorato le cose.
L'assessore provinciale Guido Liris del Pdl invece controcorrente rispetto suo partito e ribadendo le forti critiche nei confronti del Pd e di Cialente, annuncia tuttavia la sua presenta domani a Roma e spiega:
“Passano le ore ed io sempre di più mi convinco della necessità di una presa di posizione univoca della città dell’Aquila e dei Comuni del Cratere. C’è la necessità di legare il destino del Capoluogo di Regione con quello dei Comuni dell’hinterland. E’ ed è stato un errore dividerci: a Roma c’è la necessità di chiedere certezza di fondi non per Cialente, ma per l’Aquila e il suo territorio. Mi sembra un atteggiamento miope e poco lungimirante quello di chi vuole, sul tema della Ricostruzione, approfittare per fare emergere le incongruenze, le inefficienze e la vacuità dell’attuale amministrazione cittadina. Questo infatti è sotto gli occhi di tutti e non ha alibi.''Ma la volontà di palesare i fallimenti di una amministrazione non deve prendere il sopravvento sull’interesse collettivo: la popolazione del nostro territorio è stufa dei litigi e della confusione (questi diventano infatti i veri alibi) e chiede a gran voce un’assunzione di responsabilità vera: il Territorio Aquilano e la sua Ricostruzione prima delle beghe politiche!”
A margine della vicenda infine la clamorosa presa di posizione dell'assemblea cittadina che rivendica una sorta di copyright sull'utilizzato a fini politici della carriola.
''A nessuno - si legge in una indignata nota - è concesso di strumentalizzare e usurpare il simbolo della resistenza dei cittadini aquilani. E' bene che si sappia che le carriole che andranno a Roma non sono le stesse dei cittadini aquilani. Sono le carriole usurpate da chi, in quattro anni, si è distinto per ambiguità, sterile litigiosità, mancanza di iniziativa, partecipazione del cittadino non riconosciuta, potere gestito in totale autonomia.''
Filippo Tronca