La storia dell'abruzzese Giovanni "John" Di Silvestro, potente banchiere di Philadelfia

24 Luglio 2017   09:42  

Giovanni “John” Di Silvestro, potente avvocato e banchiere, era abruzzese. Nacque a Pizzoli nel 1879 da genitori che provenivano da Bussi in provincia di Pescara. Nel 1933 subì un gravissimo attentato nel quale morì la moglie e rimasero feriti i quattro figli.

Giovanni “John” Di Silvestro nacque a Pizzoli (AQ) nel 1979 da Antonio e Rosalia De Mattheis entrambi nati a Bissi sul Tirino (PE).

Lo stesso fratello Arpino era nato a Bussi il 16 febbraio del 1874. Giovanni in Italia fece per alcuni anni il maestro ed insegnò in piccoli centri della regione.

Poi nel 1903 la decisione di emigrare per gli Stati Uniti. In breve tempo divenne padrone della lingua e conseguì la laurea in giurisprudenza. Si stabilì a Philadelphia. Come avvocato favorì la comunità italo-americana divenendone un autentico riferimento. Fu, per lunghi anni, il capo supremo del potente “Ordine dei figli d’Italia in America”. Inoltre fondò e diresse una propria Banca con la quale finanziò ed aiutò l’arrivo in America di numerosi abruzzesi e molisani.

Nel 1913 sposò Elizabeth Martino, il cui padre importante imprenditore era nato a San Giovanni in Galdo nel Molise, dalla quale ebbe quattro figli: Arnold, Helen, Anita e Gloria.

Già prima dell’avvento del fascismo ebbe l’occasione di conoscere e diventare amico di Mussolini. Successivamente ne divenne il massimo referente per gli Stati Uniti. Insieme alla moglie, con una loro Fondazione, si distinsero come autentici filantropi aprendo asili, mense e case per anziani.

Nel 1931, assieme al Giudice Eugene Victor Alessandroni anche lui abruzzese, fu chiamato ad organizzare la visita del ministro degli Affari Esteri Dino Grandi a Philadelphia. Divenne amico fraterno di Fiorello La Guardia e ne favorì l’elezione a Sindaco di New York.

A fine gennaio del 1933 a Philadelphia, la tragedia. Un’esplosione di inaudita potenza fece crollare metà palazzo dove viveva. Solo per miracolo non ci fu una strage. Si seppe poi che l’ordigno era stato apposto da un falso agente introdottosi, con una scusa, nell’abitazione.

Al momento dell’esplosione in casa c’erano oltre a Elizabeth e il marito, i quattro figli e la governante Maria Guernio. Per puro caso tutti, tranne Elizabeth, si erano trasferiti, pare per sentire suonare al pianoforte una delle bambine, nell’ala estrema dell’abitazione. Questo consentì loro, pur rimanendo feriti, di salvare la vita. Non così per la povera Elizabeth che rimase, purtroppo, uccisa. Ai funerali della donna molisana, si tennero al “St. Anthony Church”, parteciparono le più importanti autorità locali e giunsero dall’Italia componenti del Governo.

John Di Silvestro provato dal dolore svenne durante la funzione. Benito Mussolini fece arrivare un suo personale e commosso messaggio all’amico. La celebrazione funebre fu tenuta da Mons. John Zazzara nativo di Manoppello in Abruzzo.

Si indagò negli ambienti antifascisti e la polizia arrivò ad identificare come responsabili dell’attentato due italo-americani: Antonio Maletta, 36 anni, e Joseph Nicolazzi di 48 anni. John Di Silvestro continuò ad essere attivo nella società civile americana e diede maggior impulso alla “Fondazione Benefica” dedicata alla moglie. Morì il 10 ottobre del 1958.

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”


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