La triade sindacale chiede certezze per i lavoratori delle province

04 Luglio 2013   19:11  

"Dopo la sentenza della Corte Costituzionale e' necessario uscire dal caos per dare ai lavoratori della Province tutele e risposte certe. A noi interessa un riordino complessivo degli enti territoriali che ne rilanci il ruolo quanto a servizi, professionalita' e bisogni delle comunita' locali. Un riordino che ridiscuta le funzioni degli enti locali senza svuotarne le casse e ristrutturi la spesa, salvaguardando servizi e occupazione. Eliminando le consulenze inutili e rilanciando la contrattazione". E' questo il commento di Rossana Dettori, Giovanni Faverin e Giovanni Torluccio - segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl - dopo che la Consulta ha dichiarato l'illegittimita' costituzionale della riforma delle Province contenuta nel decreto Salva Italia.

Le tre federazioni chiedono che ora si pensi a "un nuovo disegno organizzativo e istituzionale che investa anche Regioni e Comuni. Il livello amministrativo provinciale va ridisegnato definendo nuove funzioni di area vasta". Nello specifico per Cgil, Cisl e Uil occorre una "riorganizzazione dei livelli amministrativi che elimini la frammentazione delle funzioni fra enti strumentali, enti intermedi, societa' collegate e punti su una dimensione territoriale in grado di integrare i servizi facendo scendere i costi. E' pero' impensabile che cio' avvenga per decreto legge e senza dare certezze ai cittadini su servizi essenziali come edilizia scolastica, formazione professionale e centri per l'impiego, che devono aggiungersi ad ambiente, viabilita' e trasporti". "Siamo sempre stati disponibili a ridiscutere l'assetto istituzionale", concludono Dettori, Faverin e Torluccio "scommettendo sulle tante professionalita' di cui dispongono gli enti locali. Che vuol dire valorizzazione delle competenze, formazione e riqualificazione professionale". 


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