Le Madri delle Vittime della Casa dello Studente Contro Mario Tozzi. "Le sue sono Menzogne"

01 Agosto 2014   12:32  

Scrive la Presidente Comitato Familiari Vittime Casa dello Studente, Antonietta Centofanti, al direttore di Rai Uno Giancarlo Leone e le sue parole pesano come macigni.

Preg.mo Direttore, - scrive a Leone la Centofanti - questa è una lettera di protesta, di sconcerto e di dolore e si riferisce ad una trasmissione “Fuori luogo” condotta da Marco Tozzi, andata in onda in seconda serata martedì 29 luglio.

Durante la trasmissione il conduttore falsifica palesemente la ragione della condanna della Commissione Grandi Rischi al processo dell’Aquila, affermando che gli imputati sarebbero stati condannati per non aver previsto il terremoto.

Niente di più menzognero: la condanna del processo dell’Aquila non riguarda in nessun modo una questione di “mancato allarme”; riguarda – all’opposto – l’aver fornito alla popolazione delle pseudoscientifiche rassicurazioni, inducendola, con esiti disastrosi, a non lasciare le abitazioni nonostante due inquietanti scosse premonitrici.

La Commissione Grandi rischi è stata condannata non per “non aver previsto il terremoto” ma per aver previsto che non ci sarebbe stato nessun terremoto. Non vi è né nella sentenza né nei capi d’imputazione un solo accenno alla mancata previsione o al mancato allarme.

Ugualmente, occorre ricordare che l’appello contro la sentenza che l’INGV fece firmare a 5000 persone si basa sulla stessa spudorata mistificazione dei capi d’imputazione.

Voglio ricordare solo che ci sono agghiaccianti intercettazioni dove si parla di “un’operazione mediatica” per “tranquillizzare la gente”. Da una parte c’era uno dei sette saggi, dall’altra l’allora capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, oggi sotto processo. Nel mezzo i sogni, la carne, i desideri, le storie, le speranze di donne, uomini e ragazzi che si sono “fidati” del parere autorevole di quegli esperti ed hanno perso tutto.

Come chi è sopravvissuto. Io ho perso Davide, mio nipote, appena 19 anni, assassinato alla Casa dello Studente, il cui futuro posso solo immaginare, con il doloroso struggimento del desiderio.

L’appello del processo Grandi Rischi è fissato per il 10 ottobre. Non vorrei che fosse già partita, nonostante le ferie, la macchina del fango.

Noi aquilane e aquilani vigileremo poiché abbiamo bisogno di verità e di giustizia per seppellire i nostri morti e abbiamo bisogno di uomini che hanno il coraggio di affrontare rischi e processi indecenti e sommari, pur di consentircelo.

Perciò, se non si vuole piegare il pretesto della ricerca della verità a occasione per tradirla, è necessario un minino di rispetto per i fatti.

Vale a dire che chi fa informazione (e non propaganda) dovrebbe mettersi in testa il punto fondamentale di questa vicenda:

ALL’AQUILA NESSUNO SCIENZIATO E’ STATO CONDANNATO PER NON AVER PREVISTO IL TERREMOTO. - conclude la presidente del comitato delle vittime della Casa dello Studente aquilana.

 


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