Le disavventure di un povero turista nel Parco della Majella

27 Agosto 2012   12:27  

Riceviamo e pubblichiamo:

''Sabato mattina leggo un articolo sul più famoso quotidiano d’Abruzzo: un escursionista che adora fare trekking nei Parchi d’Abruzzo racconta un aneddoto vergognoso. Volendo acquistare un carta dei sentieri del Parco della Majella va all’ufficio informazioni di Campo di Giove, gli rispondono che non ce l’hanno; quindi l’escursionista va più a valle, al centro informazioni di Cansano e gli rispondono che la sede centrale non l’ha ancora inviata.

L’escursionista chiede “scusi, ma come faccio ad andare in montagna se non conosco i sentieri?” (come il 99,9% dei turisti!). L’addetto del Parco lo invita ad andare alla sede di Sulmona. 

Si dirige in valle e ad un certo punto, anche la segnaletica stradale “sparisce”! Dopo 1 ora si presenta nella meravigliosa Abbazia Celestiniana della Badia Sulmonese.

L’escursionista chiede di voler acquistare la carta dei sentieri e l’impiegato risponde che l’addetto è in ferie, ma che la carta è disponibile al centro del Parco di L’Aquila! 
Allora l’escursionista si lamenta dicendo che è più di 1 ora che va in cerca di questa carta dei sentieri e l’impiegato risponde: “se vuole, le do la cartina vecchia del 2010, ma la informo che molti nomi dei sentieri sono stati cambiati, quindi rischia di perdersi in montagna!”.

Infatti se si visita il sito ufficiale, nella pagina “Visita Parco”, sulla destra in alto c’è un’immagine sulla quale cliccare “carta turistica in scala 1:50.000”, NUOVA EDIZIONE DEL 2010! Ma non siamo nel 2012?

Invogliato da ciò che ho letto sabato, ieri con un gruppo di amici decidiamo di fare una rilassante passeggiata sul sentiero P3 del Parco, che dalla località di Sant’Alberto nel Comune di Pacentro porta a Campo Di Giove.

Un sentiero dolce e rilassante, se non fosse per le condizioni pessime dello stesso! Non esiste manutenzione! Un sentiero che dalla metà in poi, all’altezza di Colle Mortale diventa una traccia appena visibile, con sofferenza delle caviglie che devono adattarsi ad un sentiero scosceso lateralmente e franato nel terzo medio del percorso (sarà per il nome del colle?)… meno male che c’è la segnaletica orizzontale ripristinata da poco e che conosciamo il sentiero, altrimenti ci si perde tra rovi e faggete…

Molti sentieri del Parco della Majella sono uno sfacelo.

Molti luoghi ci sono rifiuti solidi (per esempio, nella località della Chiesa di San Germano, in un canale di scolo ci sono una decina di bombole di gas disseminate tra le acque di un piccolo torrente!)… e vicino ad alcuni paesi si trovano sanitari dei bagni, vecchie caldaie, fusti in metallo, scarti inerti...

E’ vergognoso! L’Abruzzo possiede una vocazione unica legata all’ambiente e alla tradizione. Non sono le sagre inventate e le “notti bianche” a caratterizzare questo territorio unico nel suo genere.Il nostro turismo ha un connotazione di tipo ambientale e culturale ed è questo che dobbiamo curare e proteggere.

Caro Direttore del Parco e Commissario Straordinario del Parco della Majella,avete finito le ferie pagate con 20mila euro l’anno? Bene! Ora pala e picco e forza a sistemare i sentieri e a guadagnarvi lo stipendio!''

Lettera firmata



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