Le last lady tornano a protestare. Consiglieri si incatenano

L'altro G8

09 Luglio 2009   23:17  

L'altro G8, ai margini delle zone rosse di chi non è d'accordo.
Incatenati sotto un sole cocente nei pressi di Piazza d'Armi, i consiglieri comune dell'Aquila Ligi D'Eramo, de La Destra, Francesco Valentini, del Partito Democratico, Chico Perilli, di Rifondazione comunista, Luigi Faccia, lista civica, hanno inteso protestare in modo plateale contro quelle da loro considerate le menzogne del premier Silvio Berlusconi sulla ricostruzione della città. Nel prossimo inverno hanno affermato oltre 10mila persone non avranno ancora una casa senza casa, in quanto i moduli abitativi non basteranno per tutti e i lavori di ristrutturazione ancora non sono partiti. I quattro consiglieri reputano poi vergognosa la decisione di far ripagare ai terremotati l'Irpef, compresi gli arretrati, a partire dal primo gennaio 2010, a differenza di quanto avvenuto nel post terremoto dell'Umbria e Marche.

Contemporaneamente, al grido di ''Tremate tremate le sfollate son tornate'', ''Ridateci la città, siamo stufe dei vostri galà'', ''A una di loro la Casa Bianca, a noi un tetto ci manca'', le last lady, ovvero donne appartenenti ai comitati aquilani, hanno passeggiato fino a ridosso del centro, in ironica contrapposizione nei confronti delle first lady oggi presenti a L'Aquila. Nel corso dell'iniziativa, che si è conclusa con un sit-in presso la villa comunale hanno ribadito le ragioni della loro protesta, nei confronti di una ricostruzione da loro giudicata più apparenza che sostanza, più annunci che fatti concreti. In un documento distribuito alla stampa si evince poi che la copertura finanziaria effettiva all'articolo 18 del decreto Abruzzo, ammonta nelle previsioni del governo in appena 826 milioni di euro fino al 2013, mentre il resto, ma solo 4,7 miliardi di euro fino al 2033, dovrà arrivare da maggiori entrate del gioco del lotto. Quando si dice che ricostruzione è una grande scommessa.


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