Le polemiche sul piano particolareggiato a Pescara

15 Ottobre 2012   20:03  

“Comportamento schizofrenico non è quello della giunta Albore Mascia sul Pp2, ma piuttosto di consiglieri comunali, come l’ex assessore Di Pietrantonio, che un anno vota la delibera per far restare a Pescara il cementificio per 15 anni, e l’anno dopo partecipa, per pura demagogia, a una fiaccolata per chiedere la delocalizzazione dell’impianto. E comportamento schizofrenico è quello del consigliere Di Pietrantonio che per giorni annuncia la missione a Roma per far partire il dragaggio ‘immediatamente’, annunciando addirittura ‘l’occupazione del Ministero’ e il coinvolgimento dei vertici del Pd, come i senatori Marini e Legnini, e poi se ne torna bello e soddisfatto a casa per aver ‘ottenuto’ che il dragaggio cominci a dicembre, davvero una vittoria clamorosa per l’opposizione. Forse il Piddino Di Pietrantonio dovrebbe rivedere le proprie posizioni e concedersi una profonda pausa di riflessione per capire dove va il Pd e dove vuole andare lui stesso”. Lo ha detto il consigliere comunale Pdl Massimo Pastore commentando l’intervento odierno del consigliere Pd Di Pietrantonio in riferimento al Pp2.

“Forse il consigliere Di Pietrantonio non se n’è accorto, ma la città è stanca del populismo e della demagogia di un’opposizione sterile e inconcludente che racconta bugie con le gambe corte – ha sottolineato il consigliere Pastore -. Oggi il consigliere parla di quel Piano Particolareggiato che per sei anni la sua amministrazione, inspiegabilmente, non ha mai portato avanti, un Piano che la nostra amministrazione di centro-destra ha adottato. Oggi ci troviamo dinanzi a un nuovo ostacolo, la concessione di permessi a costruire dovuti per legge a un privato, che potrebbero mutare lo stesso Pp2, ma il consigliere Di Pietrantonio e l’intero Pd mi sembrano, in tutta onestà, le persone meno adatte a dare lezioni di buon governo. Lo stesso Di Pietrantonio che sabato scorso ha sfilato per la città con 500 persone per sostenere, a parole, la delocalizzazione del cementificio, dimenticando di dire alla città che la sua giunta è quella che nel 2008 ha dato parere favorevole al rinnovo dell’Aia allo stesso cementificio, anziché mandare avanti la procedura di spostamento votata due anni prima, nel 2006, dallo stesso Consiglio comunale. Lo stesso Di Pietrantonio che con il Pd per giorni ha sobillato la città, annunciando l’occupazione del Ministero sul tema del dragaggio, sostenendo che solo il Pd avrebbe risolto il problema grazie all’intervento dei senatori Franco Marini e Legnini. E dopo tanto rumore, la montagna ha partorito il topolino: il consigliere si è fatto la gita a Roma tornando con un clamoroso successo in tasca, l’inizio del dragaggio a dicembre. E che fine hanno fatto il potere e l’impegno dei senatori Pd e dei suoi consiglieri comunali? Che fine hanno fatto i ‘decisionisti’ del Pd che avrebbero vinto contro le leggi e le regole, annunciando il braccio di ferro con il Ministero stesso? Oggi Di Pietrantonio chiede le dimissioni dell’assessore Antonelli per il Pp2; il Pdl chiede invece le sue dimissioni da capogruppo del Pd e da consigliere comunale d’opposizione”.

  L’assessore alla Gestione del Territorio Antonelli su Pp2

“La coerenza non è certamente il punto di forza del consigliere Pd Di Pietrantonio, che nello stesso comunicato prima conferma la legittimità dell’atto di un privato che, nonostante l’approvazione del Piano particolareggiato 2, rivendica e ottiene delle autorizzazioni autonome a costruire sulla riviera sud. Dall’altro, smentendo se stesso, pretende dall’amministrazione di governo l’esercizio di una discrezionalità che non abbiamo rispetto alla richiesta di quel privato, in sostanza inducendoci a bloccare il rilascio delle autorizzazioni, ovvero commettendo un atto illegittimo. Forse, prima di prendere carta e penna, il consigliere non avrebbe fatto male a mettere ordine alle proprie idee, ricordando che il sottoscritto, mentre il Pd restava silente, ha più volte sollevato il problema chiedendo una normativa nel merito dalla Regione Abruzzo, norma che non è arrivata. Non comprendo ora quale sarebbe il senso di riaprire il dibattito addirittura in Consiglio comunale su una vicenda che si gioca tutta negli uffici tecnici e con le leggi alla mano e non certo sui tavoli della politica”. Lo ha detto l’assessore alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli replicando alle contestazioni odierne sollevate dal consigliere Moreno Di Pietrantonio in merito al rilascio dei permessi a costruire al gruppo imprenditoriale Mammarella-Milia per un progetto inerente la riviera sud, che peraltro andrà a incidere sulla pianificazione del  lotto C del Piano Particolareggiato 2.

“Di Pietrantonio si metta d’accordo con se stesso, ma sappiamo che la coerenza non è il suo forte – ha sottolineato l’assessore Antonelli -. Abbiamo visto infatti la sua posizione sul ‘caso’ del cementificio: quando era al Governo ha votato le delibere per garantire la permanenza dello stabilimento in città per i successivi 15 anni, per pochi spiccioli; oggi partecipa alle fiaccolate per chiedere la delocalizzazione dello stesso stabilimento, segno di una totale confusione di idee di chi in realtà non ha una posizione. E oggi, sul caso del Pp2, il consigliere ha confermato la sua assenza di coerenza, smentendo addirittura se stesso nel giro di poche righe: prima ha affermato la legittimità della decisione del privato ‘che ha presentato la richiesta di intervento e ha tutte le ragioni per far valere i propri diritti previsti dalla legge’. Poi però con una veloce giravolta pretende dal Comune l’esercizio di una discrezionalità, che non abbiamo, chiedendoci, in sostanza, di rigettare la richiesta del privato. Purtroppo, e l’ex assessore Di Pietrantonio lo sa bene, gli Organi del Comune sulla questione in oggetto non ha voce in capitolo, essendo, il rilascio del permesso a costruire, disciplinato dal Dpr 380 del 2001 che affida la competenza in materia in capo al Dirigente del settore Gestione del Territorio, non c’è un elemento di discrezionalità nella scelta. La giunta comunale ha fatto tutto ciò che era nel proprio potere per tentare di ricondurre sotto una pianificazione ordinata lo sviluppo della riviera sud, ossia ha adottato il Piano Particolareggiato 2 che la città ha atteso per vent’anni. Ed è infatti lo stesso Di Pietrantonio che ha ammesso che la società si è avvalsa di una legge dello Stato che, in assenza di un’ulteriore norma della Regione, gli ha permesso di intervenire. Né comprendo quale sia l’utilità di riportare in Consiglio comunale la discussione su una questione puramente tecnica, e non politica, in cui non c’è competenza né della giunta né tantomeno del Consiglio comunale a scegliere una possibilità o un’altra alternativa”.


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