Libia, Rilasciati i Due Tecnici Italiani. A Breve a Colloquio col PM

05 Novembre 2016   11:43  

I due tecnici italiani della società Conicos, Danilo Calonego e Bruno Cacace, e il cittadino canadese Frank Poccia, rapiti a settembre, sono stati liberati questa notte nel sud della Libia e hanno fatto rientro in Italia nelle prime ore di questa mattina con un volo dedicato. Lo conferma la Farnesina.

La vicenda si è conclusa grazie alla efficace collaborazione delle autorità locali libiche. Calonego, Cacace e Poccia erano stati sequestrati a Ghat il 19 settembre scorso nei pressi del cantiere dove lavoravano da un gruppo armato che aveva bloccato la vettura sulla quale viaggiavano.

I tre uomini si trovano ora presso la caserma dei carabinieri del Ros di via Di Ponte Salario a Roma dove saranno ascoltati dal pubblico ministero, Sergio Colaiocco, che conduce le indagini.

"Già in settimana avevamo avuto informazioni su un possibile sviluppo positivo della vicenda, che stava evolvendo in un modo tale da lasciare ben sperare. Oggi è giusto condividere questa gioia con i famigliari dei due sequestrati, che aspettavano con ansia questo momento - commenta all'Adnkronos Giacomo Stucchi, presidente del Copasir - E bisogna anche sottolineare il lavoro silenzioso e prezioso dell'Intelligence italiana che ancora una volta, operando in collaborazione con le autorità libiche, ha dimostrato capacità e professionalità".

Stucchi sottolinea "la complessità della vicenda e quindi la difficoltà del lavoro di chi è stato chiamato ad operare, in un contesto caratterizzato da troppe voci e informazioni inattendibili". Quanto all'eventualità del pagamento di un riscatto, il presidente del Copasir osserva: "Non abbiamo notizie su eventuali contropartite. Verificheremo quello che emerge e la strategia seguita. Al momento non ho informazioni che mi possano portare a dire se c'è stato qualcosa o meno in questo senso. Nelle prossime settimane faremo una ricostruzione puntuale sulla vicenda, l'importante è che i tecnici rapiti siano tornati a casa".

"Finalmente è finito un incubo, c'è grande felicità per questa notizia" dice all'Adnkronos Stefano Deon, sindaco di Sedico, il comune del bellunese di cui Danilo Calonego è originario. "Ho sentito la famiglia - dice il sindaco del comune dove vivono la madre e una delle figlie di Calonego - e chiaramente sono tutti molto contenti. Anche loro sono in attesa di ulteriori notizie, sanno che è stato liberato ma non l'hanno ancora sentito. Sono in trepidante attesa di riabbracciarlo".


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